«Non credevo che avremmo dovuto lasciare Lemuria seriamente». mormora Erix quando si appoggia al davanzale della finestra mentre lo osservo seduta sul letto a gambe incrociate.
«Saremmo dovuti partire un mese fa: sai che è stato per Cyris che ci hanno lasciato rimanere qui... un viaggio del genere per un bambino così piccolo sarebbe stato pericoloso. Tu con Harvel non hai trovato una soluzione e la nostra ribellione non poteva passare sotto silenzio, ma Minerva ha trovato un pianeta, non è molto lontano: partire è la soluzione migliore per tutti... seppur dolorosa». Rivolgo uno sguardo ai due bambini: Sayth sta dormendo abbracciata al suo pupazzo, Cyris stringe la coperta in una manina, Cyd li tiene sott'occhio entrambi, anche se è evidente la sua predilezione verso Sayth.
Erix sospira. «Se solo Nayla l'avesse detto quale fosse il suo piano ci saremmo risparmiati vari grattacapi. Gran parte del vecchio governo della Lega viene con noi, siete sicuri di volere noi a capo dopo che abbiamo provocato un fallimento del genere?» chiede voltandosi verso di me.
Alzo le spalle. «Penseremo a dare una stabilità in futuro, all'arrivo avremmo bisogno di una mano politica e non ci sarà il tempo di organizzare elezioni politiche fatte in modo degno del nome. I pianeti che facevano capo alla Federazione sono dei nostri, avremmo una rete di commerci fiorente in poco tempo, ci sostenteranno nei primi tempi ora che la Lega si è sciolta e molti pianeti sono tornati autonomi, ci sarà un assetto politico completamente diverso da quello che conosciamo adesso, ma non devi preoccuparti per le relazioni politiche, la Federazione aveva una rete di supporto molto ampia».
«L'unica cosa che ho strappato ad Harvel è stato un patto di non aggressione reciproca, si terrà Lemuria, ma avremmo la nostra libertà».
«Non è questo quel che conta alla fine? Lemuria era la nostra base, non la nostra casa. Per anni non ho voluto nemmeno dire quale fosse il mio pianeta natale, Axel è nato su Kalea, Aesta non ricordo nemmeno dove, forse non me l'ha mai detto. L'equipaggio della Starfall raccoglie uomini da tutta la galassia, in molti hanno perso la propria casa o sono fuggiti da situazioni opprimenti, avremo anche perso l'Atlantis, ma guardaci, ci abbiamo guadagnato una famiglia. Non mi interessava vincere, mi interessava sopravvivere. Per te, per Sayth, ora anche per Cyris».
Erix si avvicina, si siede sul letto e mi accarezza una guancia. «Non hai mai fatto niente per te stessa...»
«Che senso aveva? La Starfall era l'ammiraglia, avevo la responsabilità del mio equipaggio e degli altri e un nostro errore poteva portare alla rovina completa, quando la guerra con l'Alleanza è finita, avevo la responsabilità della flotta, domani sarà la Starfall a guidare le altre navi verso quel pianeta. Che senso aveva comportarsi in maniera egoistica quando l'unico modo per vincere era sacrificare la propria identità a un qualcosa di più grande?»
Quando mi stringe, appoggio la fronte sul suo petto. «Sono fiero di te, Vivi. Hai saputo svolgere egregiamente il tuo lavoro, mi hai stravolto la vita, ma non potevo chiedere di meglio».
«Una figlia agitata e un figlio che non si sazia nemmeno a nutrirlo».
«Ma con il cibo li tengo fermi entrambi. Avremo modo di conoscere un po' di pace senza preoccuparci che una gelatina modificata venga a rapirci la figlia?»
Sospiro. «Kase è morto, la galassia è in pace. Sarà meglio dormire: è tardi e domani ci aspetta una giornata pesante».
Erix annuisce, poi sposta lo sguardo al muro. «La bandiera della Federazione?»
«Sulla Starfall, dove avrebbe dovuto sempre essere. Abbiamo deciso di dare lo smacco finale ad Harvel e i suoi. Partiamo con le insegne della Federazione... credo le abbiano già sostituite».
STAI LEGGENDO
Ai confini del vuoto 3 - Missione Terra Nova
Science Fiction[La descrizione contiene spoiler per ACDV2, per capirlo è necessario leggere i precedenti due] L'ultimo avvertimento di Kase ha distrutto l'equilibrio della Galassia LK-216 in modo irreversibile e la distruzione dell'Atlantis rischia di far precipit...