4 marzo 2019.

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Quanto è buffa la vita? Quando più hai bisogno delle persone,loro non ci sono perché non possono o non vogliono. Nel mio caso,la prima alternativa. Quanto vorrei che mentre mi chiudo in bagno,con le lacrime agli occhi e una lametta tra le mani,arrivi qualcuno a fermarmi,a dirmi "ci sono io qui,non serve,risolviamo insieme",ma puntualmente non c'è nessuno. Allora si inizia il gioco:due,tre...finché non perdi il conto. Spingi sempre più forte per vedere la marea di sangue che esce dai polsi,che scorre piano,freddo,intenso. Rosso,rosso scuro. Rosso morte. Tagli sempre più profondi,fin quando non tocchi il fondo. Ma quanto è bello toccarlo? Arrivare al limite e poi risalire. Come quando sei in acqua:tocchi il fondale,ci stai un po' e poi risali. Però,a volte,speri solo di non risalire,e cerchi di affogare lì. Tanto chi potrebbe venire a salvarti? Nessuno.
Ma il gioco non finisce qui. Ti alzi,ti asciughi le lacrime,ti medichi le ferite,tanto sarai sempre tu a farlo. Mentre asciughi il sangue,ti odi,vorresti sparire,ti senti persa,ti senti in colpa per averlo fatto,poi senti il nulla. La vita continua a scorrere,ma tu resti lì,ferma,senza sapere cosa fare.
Poi ti distendi sul letto,metti le cuffie nelle orecchie,e lasci che qualcuno che non ti conosce,riesca a farti sentire meglio semplicemente cantando,ascoltando parole che nessuno ti ha mai detto. Aspetti che ti scoppino i timpani,o forse i pensieri. Aumenti sempre di più il volume perché la vocina dentro di te non smette di parlare e cerchi di zittirla. Una vocina che riesce a farti impazzire. Tu continui ad odiarti,ti chiedi perché sei ancora qui,a cosa servi,a cosa serve tutto questo,a quanto tu sia sbagliata e tante altre cose che non sto qui ad elencare.
E,mentre pensi a tutto questo,ti trovi improvvisamente persa tra le braccia di Morfeo,e sta a lui avere la peggio o la meglio su di te. Poi di nuovo il nulla.

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