Mi sento bene. Benissimo. Non sono abituata ad essere la passiva, ma con lei non posso fare a meno di esserlo. Mentre mi bacia mi sbatte letteralmente con la schiena al muro. Ah, dimenticavo. Siamo nel cortile.
Sento le sue dita farsi strada oltre la mia lingerie, e la percepisco strusciarle al lato della mia entrata frontale.
Odio dover rovinare il momento, ma siamo pur sempre in un luogo pubblico e mi dispiacerebbe essere vista orgasmare da 150 persone che volevano semplicemente godersi una serata in palestra.
"N-non vorrai f-farlo qui, spero..." gemo lievemente, riprendendo fiato da quello che è stato il miglior quasi-orgasmo della mia vita.
Lei rimuove le mani dal mio corpo e io faccio lo stesso.
"Shh" mi zittisce e mi afferra il polso.
Sembra ubriaca, eppure non lo è. E' solo felice. E lo sono anche io. Talmente tanto che appena si volta mi spunta un sorriso da idiota sulla faccia.
Kira mi conduce verso il parcheggio, ma a metà strada inciampo per terra. Che figura di merda. Mi ero dimenticata che i miei pantaloncini erano calati.
Lei non sembra badarci e, non appena mi rialzo con gli shorts sistemati, continua a guidarmi alla sua macchina.
Apre la portiera per farmi sedere al sedile del passeggero, dopodiché prende posto alla guida. Sono già stata nella sua macchina, ma non avevo mai prestato attenzione ai dettagli. C'è il suo odore ovunque, mischiato a quello del fumo. Chissà quante volte presa dalla voglia di nicotina ha fumato in quest'auto.
Guida fino a casa mia, chiedendomi di tanto in tanto le indicazioni.
Arriviamo davanti casa, dopo esserci perse un paio di volte. Diciamo che il suo senso dell'orientamento non è il massimo.
"Tu entra, io vado a posare la macchina. Interno 7, no?"
Io faccio cenno di sì con la testa.
"Ci vediamo tra poco" ammicca, dopo avermi fatto scendere.
L'auto riparte e io rimango immobile in mezzo alla strada per un momento, sorridendo come un'ebete. Mi riprendo e corro all'impazzata per raggiungere il portone. Entro e lo lascio aperto per farla entrare dopo.
Non ho tempo di aspettare l'ascensore. Mi precipito su per le scale e raggiungo la porta del mio appartamento. La apro sorprendentemente con velocità, senza sbagliare il verso della chiave. Mi getto a peso morto sul mio amato divano color crema e fisso il soffitto, mentre aspetto che il mio battito rallenti. Sorrido. Meglio sorridere ora, perché più tardi non riuscirò più a chiudere la bocca.
All'improvviso sento un rumore. Prima che possa alzarmi qualcosa mi piomba sulla faccia.
E' un reggiseno.
Sento la porta chiudersi di botto.
"Dove eravamo rimaste?"
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Una ragazza per me
RomanceMax, 19 anni, frequenta l'ultimo anno di superiori. Nonostante sia una fredda e distante, si innamora facilmente... delle ragazze. Discriminata dalla sua stessa famiglia per il suo orientamento sessuale, si farà strada tra gli ostacoli del liceo in...