26. Mi sento prontissima

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Percepisco la luce del sole sui miei occhi ancora chiusi. Le mie palpebre si aprono lentamente. Non sono in camera mia, ma in salotto. Sul divano. Controllo l'orario sull'orologio a muro. Sono le 8:12 del mattino. Cazzo, sono in mega ritardo per la scuola.

Il mio primo istinto è quello di alzarmi e correre a prepararmi. Non appena provo a muovermi, però, sento che un braccio si avvolge attorno ai miei fianchi, spingendomi all'indietro. Sono ancora mezza addormentata, perciò non ci bado molto.

Rimango a fissare il soffito per qualche secondo, finché non iniziano a riaffiorare i ricordi di ieri notte. Un sorriso si forma sulle mie labbra. 

Mi giro di scatto alla mia sinistra. Eccola lì, Kira, ancora intontita-- viste le scarse ore di sonno della notte precedente-- che mi fissa con un solo occhio aperto. Anche lei sorride imbarazzata e si stropiccia il viso. È così bella. Non deve neanche sforzarsi. Anche con i capelli disordinati, il trucco sbavato su tutta la faccia, è sempre perfetta.

Mi avvicino al suo viso e la bacio delicatamente, prima il collo poi le labbra. Lei risponde con dolcezza. Si stacca poi dal mio viso e si gira dall'altra parte.

"Ancora cinque minuti" borbotta.

Continuo a baciarle il collo. Rimane girata, ma non sembra infastidita. 

"Mhh" mugugna Kira.

Io proseguo imperterrita a stuzzicarla, senza alcun risultato. 

"Dai basta, mi fai il solletico" ridacchia, finalmente rivolta verso di me.

Inizia a baciarmi con passione, finché non sposta il suo corpo sopra di me, scendendo sempre più in basso con la bocca. La lascio fare per un po', ma la blocco prima che possa avvicinarsi all'inguine.

"Che c'é?" domanda lei confusa.

"Se iniziamo ora non finiamo più" ridacchio. "E poi faccio tardi."

"Tardi per cosa? Che ore sono?" domanda, quasi offesa.

"Le otto passate" rispondo io, con un lieve sorriso.

La sua espressione cambia radicalmente. Mi guarda furibonda, le sopracciglia corrugate e gli occhi ridotti a una fessura.

"Hai una vaga idea dell'ora a cui siamo andate a dormire ieri sera?!" sbotta.

"No..." dico divertita.

"Neanche io! Perciò mi devi lasciare dormire" conclude Kira, con un sospiro.

"Come vuoi" sorrido, prima di alzarmi dal divano, ancora nuda dalla scorsa notte.

Kira afferra velocemente il mio polso.

"Guarda che vale anche per te" borbotta. "Tanto non devi andare a scuola oggi."

"Kira, è lunedì. Il weekend è passato e anche tu devi andare a lavorare" ridacchio. "Entrerò in seconda ora. Volevo solo salutare la mia ragazza come si deve" concludo, prima di schioccarle un bacio sulle labbra.

La percepisco sorridere mentre la bacio.

"Buona giornata" sussurro, alzandomi finalmente dal divano. La sento mugugnare qualcosa e poi rimettersi a dormire. 

-

Dopo essermi lavata e vestita alla velocità della luce esco di casa. Controllo l'ora sul telefono. Le 8:39. Se non mi fermo a prendere il mio solito caffè al bar dovrei farcela ed essere a scuola per le 9. Inizio a camminare a passo spedito.

Il mio outfit di oggi è abbastanza discutibile: jeans neri strappati che non metto da mesi-- probabilmente perché c'è un buco chissà dove, ma non mi importa-- una strana maglietta bianca a maniche lunghe, che ho l'impressione essere il pezzo superiore di un vecchio pigiama, una classica giacca di jeans chiara e le mie immancabili Vans. Non sarà un look da Enzo Miccio, ma andrà più che bene per la scuola, che oggi è la mia ultima preoccupazione.

Sono abbastanza allegra e ancora incredula per la notte passata con Kira. Non mi preoccupa per niente l'idea di vedere Michelle. Non mi interessa più. Non posso mica rovinarmi la giornata per delle stronzette che sputano merda ogni volta che aprono bocca.

Mi sento prontissima. Oggi mando a fanculo tutti.

Una ragazza per meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora