Arrivo in palestra con quasi mezz'ora di ritardo e prima di entrare mi fermo anche fuori a fumare.
Sono incazzata nera con Kira. Mi ha trattato come una merda.
Dopo aver raggiunto la mezz'ora di ritardo, entro e faccio per andarmi a cambiare in tutta tranquillità. Una voce familiare, fredda e tagliente mi ferma.
"Sei in ritardo, Max. Noi abbiamo già iniziato. Sbrigati e vieni immediatamente qui" mi richiama Kira.
Mi giro per vedere a cosa si stesse riferendo. Noi chi?
Di solito, lei fa lezione soltanto a me. Oggi però c'è una coppia di ragazzini. Sembrano già esausti dall'allenamento, anche se è durato solo una breve mezz'ora.
Ah-ah, pivelli. Io mi alleno sempre per più di due ore. Ghigno e li guardo con disprezzo, tentando di intimidirli. Detesto i ragazzini.I miei pensieri acidi sono interrotti nuovamente da una Kira irritata.
"Dai, cazzo! Vatti a cambiare subito!" esclama, ormai avendo perso la pazienza.
Vado verso gli spogliatoi. Lei è distaccata e questo mi ferisce.
Ritorno, indossando i pantaloni di una tuta nera e un top sportivo bianco della Nike.
"Ho fatto, Sensei" mormoro appena entro, con un tono provocatorio.
"Sbrigati, dai. Venti giri di corsa, su su!"
Non abbiamo mai fatto riscaldamento con la corsa, e sa benissimo che non posso correre perché ho un problema al cuore che mi impedisce di sforzarmi troppo. Ma che cazzo di intenzioni ha?
Provo a controbattere senza dare troppi dettagli, per via dei ragazzi nuovi che hanno orecchie ovunque.
"Kira, lo sai che non amo correre" le dico.
"Sensei, grazie" risponde scandendo le parole.
Sbuffo.
"Sensei, lo sai che non amo correre" ripeto frustrata.
Mi fulmina con lo sguardo.
"Arrivi in ritardo e ti prendi anche la libertà di scegliere cosa fare e cosa no? Sbrigati a correre o ti raddoppio i giri da fare" ribatte.
La guardo fredda. Non capisco perché sta facendo così.
"Vaffanculo, Kira" sgancio la bomba e esco dalla sala, sbattendo la porta.
Rientro di corsa nello spogliatoio e rimetto i vestiti con cui ero arrivata. Kira, però, mi ha seguito e mi afferra per i polsi.
"Senti, non puoi fare come ti pare. Finché sei in palestra devi obbedire a quello che ti dico io. Ti ho detto di fare i giri di campo solo per far vedere ai nuovi che con me non si scherza. E poi, mia cara, dovresti provare a farne almeno qualcuno. Quindi ora ti dai una sciacquata al viso, vieni e obbedisci. Perché se vuoi fare l'allenamento con me comando io. Ti è chiaro?" dice, dura. Vuole apparire seria e inalterata, ma percepisco la sua rabbia bollente.
Obbedisco, anche se ho l'amaro in bocca. Entro di malavoglia in sala. Comincio a fare un giro. Due giri. Tre. Già non ce la faccio più. Ho il respiro affannato e non ricevo abbastanza aria nei polmoni. Guardo Kira in preda agli spasmi, ma al posto di dirmi di riposare mi incita a continuare. La guardo, incredula della sua scarsa capacità di compassione. Decido di fermarmi da sola per riprendere fiato.
Per il resto della lezione, Kira è molto distante. Mi ignora-- ovviamente di proposito-- e insegue i due ragazzini ovunque.
Non capisco che problemi abbia. A quanto pare, non ha le palle per dirmi che cazzo vuole. Ti conviene scendere dal piedistallo, penso. Ma non glielo direi mai ad alta voce. In fondo, la amo. Credo.
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Una ragazza per me
RomanceMax, 19 anni, frequenta l'ultimo anno di superiori. Nonostante sia una fredda e distante, si innamora facilmente... delle ragazze. Discriminata dalla sua stessa famiglia per il suo orientamento sessuale, si farà strada tra gli ostacoli del liceo in...