COLLOQUI E CHIACCHERE NEL CAMINO

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James e Frank camminavano per i corridoi, in silenzio. James era troppo arrabbiato per parlare, Frank lo fissava e basta. Si vedeva lontano un miglio che il portiere aveva una domanda che gli frullava in testa da un po', senza che si decidesse a farla.

- È davvero tornato tutto alla normalità?

Chiese alla fine, temendo la reazione dell'altro. James lo guardò di traverso, accigliato e sorpreso da quella domanda.

- Perché dovrei mentire?

Chiese James, serio. Frank alzò le spalle, imbarazzato. L'arrivo di Regulus, la loro discussione e poi il malumore di James. Tutto sembrava strano, insolito.

- Non lo so, ma Alice e Sirius non sono stati onesti. Possibile che tu li abbia già perdonati?

Cercò di spiegare l'amico, fissando intensamente il proprio capitano. James scosse la testa, poi scoppio a ridere. La sua risata era cristallina come ai vecchi tempi, prima che una trafila incredibile di tragedie si abbattesse su di lui. Era tornato tutto a posto alla fine, per quando assurdo potesse sembrare. Il tempo dei segreti e delle bugie era finito. Entrambi sapevano che la lezione ad Alice e Sirius era servita e che probabilmente non avrebbero mai più mentito a James.

- Hanno già pagato a sufficienza quando stavo male. Sarei uno stronzo se infierissi ancora. Voglio troppo bene ad entrambi.

Spiegò James, sorridendo. Non voleva più portare rancore a nessuno, solo sorridere e godersi la vita. Persino le parole di Regulus, che all'inizio lo avevano fatto arrabbiare alla fine gli erano scivolate via. Certo, la coppa era importante ma non al punto da farsi rovinare la giornata. Aveva chiarito con sua cugina ed il suo migliore amico e la ragazza più bella di tutto il castello non aspettava altro che uscire con lui. Si trattava di una vittoria su tutti i fronti.

- Allora sono contento.

Affermò Frank, sicuro. James non diceva mai balle. Se qualcosa ancora non andava lo avrebbe detto. Non era il tipo da nascondersi dietro un sorriso, specie dopo quello che gli era capitato negli ultimi tempi.

- Non dovresti, ricordi perché stiamo andando da Minnie?

Chiese James, tornando subito serio e furioso insieme. Regulus era venuto da lui con il suo sorriso strafottente, sicuro di colpirlo nel vivo. Nonostante la vittoria meritata, la squadra di Grifondoro aveva fallito.

Una volta entrati nello studio, James si guardò in giro. Era la prima volta che andava nello studio della McGranitt volontariamente, tutte le altre ci era stato trascinato da qualcuno in seguito a qualche scherzo finito male. Anche la donna sembrò sorpreso di vederlo lì, ma non appena notò Frank capì di cosa si trattava e si preparò a dare spiegazioni. Dopo tutto, quella visita se la aspettava. Era scontato che a James non sarebbero andate a genio le decisioni del preside riguardo all'ultima partita disputata.

I due uscirono dall'ufficio un paio di ore più tardi, più silenziosi di quando ci erano entrati. L'umore dei ragazzi, se possibile, era ancora peggiore. James si ritrovò a pensare che era la prima volta che lasciava quel posto senza una punizione. Lily di sicuro avrebbe detto di essere fiera di lui. Avrebbe dovuto festeggiare forse, ma non gli andava. Le cose erano anche peggio del previsto. La professoressa aveva confermato la versione di Regulus, alla fine, ma con risvolti decisamente peggiori. Non solo Grifondoro non aveva ritirato la coppa, ma questa rischiava di andare a Serpeverde senza che quei dannati maghi oscuri avessero fatto nulla per meritarla.

- Cosa credi che accadrà, adesso?

Chiese Frank, mordendosi un labbro come faceva sempre quando era nervoso. Guardava il capitano con la testa piegata di lato ed un'espressione corrucciata.

Dove Sei James?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora