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YOONGI POV'S
Jimin aveva forse bevuto troppo? No, se ora era ridotto così il merito era mio.
Volevo vendicarmi e concludere il lavoro iniziato l'altro giorno, così misi una sostanza nel bicchiere che lo avrebbe reso debole, impotente e tremendamente incosciente.
Lo aiutai a tirarsi su e lo trascinai al bagno. Chiusi con un piede la porta alle nostre spalle e sbattei il ragazzo al muro, facendolo ansimare.
Presi subito a sbottonargli la camicia, ammirando i suoi addominali.
Lo presi per il viso e gli diedi un rude bacio sulle labbra, che in poco tempo diventò un vero e proprio gioco di danze con le nostre lingue...il misto di sapore di alcol e fumo proveniente dalle nostre bocche era quasi piacevole.
Nel frattempo, le mie mani tenevano salde e strette le sue natiche e le sue braccia erano attorno al mio collo.
Concluso il lungo e interminabile bacio mi soffermai ad annusare il suo profumo e a lasciargli umidi baci sul collo..lui ovviamente, essendo inconsapevole di ciò che stava succedendo non opponeva alcuna resistenza, anzi, continuava a ridere senza motivo e a pregarmi di toccarlo.
<<Ahahah, vai, mi piace>> disse spostando la mia mano sul cavallo dei suoi pantaloni. Lo feci sedere a cavalcioni su di me e le nostre intimità si scontrarono, facendolo gemere.
<<Vai giù>> ordinai facendolo mettere in ginocchio, ed iniziò a slacciarmi la cintura dei pantaloni mordendosi le labbra..ah, Jimin, sei così dannatamente scopabile e al tempo stesso irriconoscibile.
Nel momento in cui liberò la mia erezione ebbi modo di guardarlo meglio.
Aveva un viso così puro e buono, che vederlo compiere quei gesti era completamente contrastante e sembrava quasi sbagliato.
Mentre stava sbavando sul mio amichetto ormai bello duro, gli accarezzai i capelli, sta volta con delicatezza, in modo tale che i suoi occhi innocenti si incontrassero con i miei. Era sudato, aveva le guance arrossate e le manine così piccole che non riusciva a tenerlo nemmeno usandole entrambi. Solo in quell'attimo mi resi conto che non era il posto di Jimin, quello in mezzo alle mie gambe.
In lui vedevo un bambino, e per quanto fossi ancora arrabbiato, non avrei mai potuto fargli una cosa del genere, distruggendo in questo modo la sua dignità.
Ero quasi spaventato dal mio sentimento di pietà nei suoi confronti, tant'è che mi alzai, lo allontanai da me e mi tirai su i pantaloni, per poi uscire da quel sudicio bagno, lasciando il ragazzo lì, per terra, da solo.
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Sorry  ||YoonminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora