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Deglutii alla sua proposta.
<<Jimin? Che c'è che non va?>> mi chiamò sventolandomi la mano davanti al viso.
<<Sto bene. È che..mia madre è andata a farsi una nuova vita quand'ero piccolo e non ho un buon rapporto con mio padre, tutto qua>> dissi velocemente, cercando di concludere il più in fretta possibile il discorso.
<<Che è successo a tuo padre?>>
Non risposi, mi girai dandogli le spalle.

<<Okay, ho capito, non sono affari miei>>
<<Scusa, ma...questo argomento non è->> mi fermò poggiando un dito sulle mie labbra.
<<Ho capito, non devi dare spiegazioni>>
Stetti per baciarlo ma il suo telefono squilló.
Diamine.
<<Pronto? Ah davvero? Cosa? Vabbè, arrivo>> e chiuse la chiamata.
<<Chi era?>> mi resi conto di essere ficcanaso, ma la curiosità era troppa.
<<Non sono affari tuoi. Ora vado, dopo ti chiamo>> disse sbrigativo dandomi un bacio a stampo.
Nemmeno il tempo di replicare che chiuse la porta, lasciandomi solo.

Mi stavo annoiando a morte, così decisi di fare un bagno caldo.
L'acqua calda era rilassante, e io ero sul punto di addormentarmi.
Una volta uscito, mi asciugai e vestii.
Sussultai quando improvvisamente il telefono squillò.
<<Pronto, Tae?>>
<<J-jimin..lo hai saputo?>> dalla sua voce mi sembrava alquanto preoccupato.
<<No, saputo cosa?>>
<<Ero in giro con Jungkook e..ho visto tuo padre>>
Un nodo alla gola mi si formò e il mio battito rallentó.
<<Mio padre? Sicuro di aver visto bene?>>
<<Sono certo di averlo visto..tuo padre è uscito di prigione, Jimin>>

Non sapevo cosa dire, iniziai a tremare e chiusi la chiamata.
Mio padre, odiavo quell'uomo.
Ero così spaventato da lui perché ha sempre reso la mia vita un inferno.
È da quando mia madre se ne andò di casa che mio padre perse la testa.
Iniziò ad abusare di me quotidianamente, danneggiandomi sia fisicamente che a livello mentale.
Ogni giorno tornava a casa ubriaco e insieme agli amici del suo giro di droga mi stuprava, mi picchiava, fino a quando tre anni fa, grazie a Tae, riuscii a denunciarlo.
La mia vita in questi ultimi anni è andata bene, ma ora che lui è fuori dalle sbarre, non so quanto ancora potrò godermi la mia vita.

Cosa dovevo fare? Lui sarebbe tornato a casa? Dovevo scappare? Non sapevo più cosa pensare, ero tremendamente spaventato all'idea di rivederlo.
Non ebbi nemmeno il tempo a far sorgere altri pensieri che il campanello suonò.
Ti prego, no.
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Sorry  ||YoonminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora