Sorry ||Yoonmin

•9•

<<Wow, il risultato è giusto>> sussurrò stupido Yoongi, che dopo tre ore di spiegazione, era riuscito a capire qualcosa dell'argomento.
<<Visto? Non sei così impedito come credi>>
<<Niente male, Jimin, sei un bravo tutor>> disse ridacchiando.
<<Min Yoongi mi ha davvero appena fatto un complimento?>> chiesi esultato con tono sarcastico.
Devo ammettere che pensavo non sarei uscito vivo da questa giornata, invece il ragazzo si è dimostrato divertente e quasi simpatico, contrariamente al solito.
Era diverso, come se per una volta avesse messo da parte il suo lato freddo e fosse diventata un'altra persona, senza tralasciare, però,qualche battuta fastidiosa a sfondo sessuale.
Non avevo mai visto Yoongi così spensierato e spontaneo, e per una volta era quasi piacevole stare in sua compagnia.
Avevamo appena finito di pranzare, e mi chiese di andare a prendere un gelato.

<<Non posso credere che ti piaccia il gelato al mango>> esclamai disgustato.
<<Scherzi? Ne vado matto. Sempre meglio di quello alla fragola che hai preso tu>>
<<Ti assicuro che è buonissimo, la fragola è così dolce e delicata>> risposi immerso in quel sapore meraviglioso.
<<Esattamente come te, Jim>> disse sotto voce, pulendomi l'angolo della bocca sporco di gelato.
Feci finta di niente e continuai a camminare..ero sicuro che non si fosse accorto di essersi fatto sentire.

All'improvviso si fece tutto più imbarazzante. Tra di noi c'era il silenzio, nessuno apriva bocca e quell'aria di tensione e sfida che di solito dominava i nostri animi era del tutto sparita.
Ci pensò poco dopo Yoongi a spezzare il silenzio. <<Perché non parli? Sei troppo impegnato a leccare il gelato, vero? Beh, con quella labbra da bocchino che hai n->> e lo interruppi immediatamente.
<<Smettila cazzo, non sei simpatico>>
Dissi scocciato. Il mio stato d'animo cambiò immediatamente e mi resi conto di avere di nuovo a fianco il solito e pervertito Min Yoongi.

<<Eddai Chim, scherzavo>> e mi diede una pacca sulla spalla.
<<Ma i->>
<<Dio, parli troppo..sta zitto>> mi interruppe prendendomi la mano e intrecciandola con la sua.
Non sapevo più cosa dire, così feci come mi era stato detto.
Ero come impotente, e non mi dovevo sentire così.
In una situazione diversa lo avrei preso a sberle, ma l'unica cosa di cui avevo la certezza era che, nonostante il suo fastidioso bipolarismo, quella situazione era, sotto sotto, piacevole.
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