Serata

24.2K 509 58
                                    

Charlotte

Forse essere venuta a questa cena è stato un errore,  non lo so. Adesso, sono in confusione totale.

Adesso, faccio un profondo respiro, e mi faccio forza e coraggio, per affrontare il mio demone interiore, che non è altri che il padre dei miei figli. 

Ora, so per certo, che difendo ciò che amo con tutta me stessa, è sono anche in grado di scendere a patti con il mio peggior nemico.

Basta farsi film mentali!

Ad aprirmi la porta arriva la governante,  - buonasera, signorina Smith -.

- Buonasera - ricambio il saluto per educazione.

- Se, per favore mi da il suo capotto, cosi dopo l'accompagno dal signor Cristopher -.

Faccio come mi dice. Adesso, si che si può affermare con sicurezza, che sono nella tana del lupo.

Seguo la governante, che mi porta in una grande sala da pranzo, dove troneggia un grande camino, dove ci sono delle grandi poltrone. La governante, adesso mi dice che mi posso accomodare, che il proprietario di casa è al telefono, è arriva appena possibile.

C' è una grande biblioteca, a me piace tantissimo leggere, questa cosa è un punto a suo favore, ma, non cambia ciò che provo e quello che è il passato.

- Buonasera Charlotte -, sento dire e mi volto di scatto.

- Buonasera a te - cerco di rispondere in modo cortese, anche se odio di essere qui adesso.

- Prima di cena, cosa posso offrirti da bere? - mi domanda, dirigendosi verso il mobiletto degli alcolici.

- Per me un martini, grazie -, rispondo, andandomi a sedere.

Beviamo i nostri aperitivi, nel silenzio più assoluto, non so cosa dire. 

Ci accomodiamo a tavola, ci servono gli antipasti, - non vuoi proprio parlarmi? - mi chiede Christopher sarcastico.

- Sei tu che mi hai invitata a casa tua, quindi credo, che sia tu a dovermi spiegare perché sono qui - replico sicura di me stessa, anche se in realtà ho una grande paura.

- Possiamo partire dal fatto che mi hai nascosto la nascita dei miei due figli - mi spiega glaciale, bevendo un sorso di vino rosso.

Mi sento morire, non so cosa replicare, l'unica cosa che riesco a chiedere, - come lo sai? -.

- Facendo due calcoli, non ci vuole uno scienziato. Quando avresti voluto dirmi della loro esistenza ? - mi chiede guardandomi seriamente.

Decido di rispondere sinceramente, - non lo so -.

- Cosa significa non lo so? - mi domanda, alzando la voce.

-  Quello che ho detto. Diciamoci la verità, non sei un esempio esemplare di padre - gli rispondo.

- Ma, come ti permetti? Ti ricordo, mia cara, che basta una mia parola, per distruggerti - mi minaccia senza mezzi termini.

Non ci vedo più dalla rabbia, - ma come ti permetti? Ti ricordo caro, che sei tu che sei voluto venire a letto con me - gli ricordo-

- E' vero, ma, mi sembra che questo era il nostro accordo. Tu venivi a letto con me e io cancellavo il debito che la tua adorata sorella aveva con me. Se non erro, mi sembra che il nostro accordo era soddisfacente per entrambe le parti - termina, bevendo un altro sorso di vino rosso.

Purtroppo quello che ho ascoltato è la verità, non posso negare la realtà, - quindi cosa vuoi da me, adesso? - domando.

- Semplice voglio i nostri figli - mi risponde con tutta la calma di questo mondo.

- Che cosa significa? - mi ritrovo a chiedere di nuovo.

- Che loro sono miei come tuoi, quindi voglio essere il loro padre -, replica.

Non posso fare altro che acconsentire ha il coltello dalla parte del manico, ma, questo non significa che mi darò per vinta, troverò il modo di liberarmi di questo uomo, prima che diventi il centro del mio mondo.

Christopher

Non credevo che sarebbe stato cosi semplice farla capitolare, ma, guardandola negli occhi ho capito, che la mia è solo una vittoria temporanea, non ho vinto la guerra.

Charlotte, non ha capito, che attraverso i nostri figli conquisterò lei, sarà mia per sempre, come quella notte.

Ciao a tutti, vi anticipo che il prossimo capitolo, accadrà qualcosa che nessuno si aspettava! Alla prossima!





Amore VeroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora