Non sapeva bene da quanto fosse lì non aveva modo di sapere se fosse giorno o notte, ma sapeva per certo che non avrebbe resistito a lungo. I morsi della fame si facevano sentire e vedere lui che mangiava di certo non aiutava. Cercava di pensare il meno possibile alla situazione, a quello che poteva succedere da un momento all' altro e viaggiava con la mente lontano, dove poteva sentirsi al sicuro e finiva sempre a pensare a lui. Jack l' avrebbe cercata, avrebbe capito che non se n'era andata, l' avrebbe sentito che c'era qualcosa che non andava.
Ma era davvero così?
E se il loro rapporto non fosse poi così stretto come pensava ? infondo avevano lavorato davvero insieme solo ad un caso, mesi prima, quando si erano conosciuti. In quei giorni sentiva davvero di aver finalmente trovato qualcuno di speciale e nonostante negli altri casi non si erano parlati tanto oltre l' orario di lavoro, tra loro c'era comunque qualcosa e quella era l' unica cosa che la manteneva viva, che non la faceva abbandonare completamente alla rassegnazione e che la teneva determinata a combattere. Non se n'era mai resa contro prima ma le piaceva davvero la sua vita. I suoi amici, il dipartimento, la sua casa, il suo gatto .. le mancava tutto.- A cosa stai pensando?
Nessuna risposta.
Rapidamente l' uomo si avvicinò alla sua prigioniera e fu costretta a risentire quel forte odore di dopobarba che lanauseava sempre più.
-non hai nulla da dire tesoro? davvero? potresti essere più collaborativa. sono stato così buono con te e se lo sarai anche tu potrei persino farti bere qualcosa-
ancora nessuna risposta.
non aveva nessuna intenzione di dargliela vinta. non avrebbe ceduto, doveva solo aspettare che la trovassero.
-davvero? nessuna risposta? l' hai voluto tu tesoro.
sentì le braccia dell'uomo sollevarla di qualche centimetro, abbastanza aafinchè le corde si sganciassero dal soffitto e poi venne buttata in maniera piuttosto rude su un materasso sottile, tanto sottile da non attitutire la violenta caduta che si faceva sentire con fitte per tutta la schiena. l' altro si mise velocemente su di lei le iniziò a sfilare frettolosamente la camicetta. al contatto con le sue mani qualcosa in lei scattò e cercò in tutti i modi di liberarsi e urlare e con un calcio deciso nelle sue parti intime se lo fece scivolare di dosso e con tutta la forza di cui non sapeva d'esser capace alzandosi corse verso la saracinesca infondo alla stanza. Due metri, un metro.. mancava sempre meno al suo traguardo. Eliminò gli ultimi centrimetri di spazio tra lei e la sua libertà ed aiutata dall' adrenalina sollevò la saracinesca appesantita da dei carichi quanto bastava per passare e intravide finalmente il cielo limpido della città.
[...]
l'interrogatorio non aveva prodotto risultati ed era piuttosto sicuro non fosse stato quel tizio a prendere la sua collega. Restava solo un'ipotesi, solo un'altra persona aveva interesse a rapire un medico legale di washington, il serial killer a cui si era ispirato lo zio della ragazza morta.
nonostante non servisse a nulla, se non peggiorare la situazione, Jack non riusciva a smettere di leggere i dettagli dell' omicidio delle vittime. Mutilate, torturate, violentate..non poteva permettere che qualcun altro subisse quello che avevano subito quelle donne, specialmente non lei.
-okay ragazzi, a raccolta. Abbiamo un lavoro da svolgere e meno di 24 ore per farlo.
gi agenti attorno a lui avevano sguardi inteerogativi in volto, infodno per loro quello non era un rapimento, nessuno apparte lui probabilmente pensava fosse un caso. Le prove erano cos' evidenti che chiunque non conoscesse abbastanza Haley avrebbe pensato che se ne fosse andata liberamente, ma lui sapeva che non era questo il caso, se lo sentiva, e avrebbe mobilitato tutto il dipartimento per trovarla.