*Flashback* -> si ricollega al capitolo 5
Jack's Pov
Era completamente assorto nei suoi pensieri tanto da non accorgersi dell'esile figura nel suo ufficio e per poco non le cadde addosso.
Si ritrovò a pochi centimetri di distanza dalla ragazza e solo allora si rese conto di chi fosse.
-Haley!
Dopo mesi che non si parlavano eccola lì, nel suo ufficio. Tutta la rabbia che aveva provato il quei mesi nei suoi confronti tornò impetuosa, mista però ad un vago senso di felicità nell'averla rivista. Non si era reso conto di quanto le fosse mancata prima di trovarsela lì vicino.
-Jack..ero venuta a portarti i fascicoli per domani, devo deporre.
Sapeva perfettamente che domani sarebbe toccato a lei deporre e avrebbe fatto di tutto per evitarle quello shock se solo avesse potuto.
Nei suoi anni di agente aveva deposto molte volte e sapeva quanto gli avvocati potessero esser cattivi.
-Sei pronta? L'avvocato è un vero squalo, farà di tutto per dimostrare l'innocenza del suo cliente,compreso metterci in cattiva luce
-Non è quello che fanno sempre?
Ci fu un breve risolino complice tra i due, come compagni di scuola che parlano male di un professore. Era il primo vero discorso che stavano avendo e Jack si sentiva completamente sollevato.
Che quello fosse il primo passo per ritornare ad essere amici?
Calò un silenzio tombale carico di cose non dette,era così imbarazzante trovarsi nella stessa stanza, a pochi metri l'uno dall'altro, dopo mesi di lontananza.
Sarebbe voluto restare lí a fissarla per ore, non gli importava cosa lei dicesse, era completamente ammaliato e non voleva che quell'attimo finisse ma fu costretto ad interrompere quella nube creatasi tra loro.
-Ora devo andare, ero venuto a prendere la giacca
Stava per uscire quando sentì la sua voce e si girò di nuovo a guardarla.
Ripercorse tutti i tratti del suo viso, l'aveva vista nemmeno pochi secondi fa ma non era mai sazio di starla ad osservare.
-Ti va di andare a bere qualcosa?
Sapeva già quale sarebbe stata la riposta che avrebbe dovuto dare ma non voleva rifiutare, non voleva lasciarsi scappare quell'opportunità di ricucire le cose.
-Cioè, magari potresti darmi una mano a ripassare le domande della deposizione, domani tocca a me testimoniare
I suoi occhi rifletterono in anticipo le sue emozioni e vide la dottoressa leggergli dentro come solo lei sapeva fare.
-Vorrei davvero, ma ho un appuntamento con Bonnie.. se vuoi posso darti una mano domani mattina
-oh, no grazie, chiederò ad Helia, si era offerto di aiutarmi ma mi ha detto di chiederlo prima a te per non farti un torto. Gli ho detto che non te la saresti presa ma non mi ha creduto. Beh allora divertitevi voi due, pensò siate davvero una bellissima coppia. Sai, non volevo parlarne ancora con nessuno ma anche tra me ed Helia potrebbe esserci qualcosa.
Helia?! Helia?! Da sempre loro due erano rivali in tutto, si conoscevano fin dall'accademia l'altro cercava di essere migliore e non aveva mai completamente superato il fatto che Jack fosse diventato agente prima di lui.
La rabbia mista a gelosia tornò insormontabile in lui ma cercò di apparire più calmo possibile.
-Non sapevo foste amici..beh allora divertiti
-Anche tu
La conversazione morì lì e anche mentre andava verso il ristorante non potè fare a meno di pensare alla conversazione avuta poco prima. Non aveva problemi con il fatto che Haley uscisse con qualcun altro, ma tra tante persone non capiva perchè dovesse uscire proprio con un simile idiota, lei era bella, intelligente, dolce.. e lui era solamente... un idiota.
-Amore, mi stai ascoltando?
-Come? No scusa ero assorto nei miei pensieri
Non sapeva nemmeno di cosa stesse parlando la sua fidanzata, nella sua mente era ancora fresco il ricordo di poco prima di lui e la sua collega a poca distanza, erano così vicini da poterne sentire il profumo e sapeva che chiudendo gli occhi riusciva a risentirlo.
-Insomma Jack mi vuoi dire che ti prende? Capisco che tu sia preoccupato per la deposizione della tua amica ma questa é la nostra cena d'anniversario e ormai ad ogni nostra cena mi parli di lei. Se non riesci a tenerla fuori dalla nostra conversazione iniziò seriamente a pensare che tu sia innamorato di lei.
Innamorato di lei?
Lo era davvero? Non poteva esserlo, erano cosí diversi, e poi lui era fidanzato e anche volendo l'F.B.I non vedeva di buon occhio le relazioni tra colleghi e nemmeno si erano parlati in tutti questi mesi quindi era evidente che non provasse niente per lui.
Vide nella sua mente l'immagine della sua collega tra le braccia di Helia e un profondo senso di nausea lo percosse.
Loro non erano innamorati.
Lui era felice con Bonnie.
Non c'era speranza per loro due.
-Non stavo pensando a lei in realtà, stavo pensando a noi due.
-Ah si? E a quale conclusione sei giunto?
-Sposiamoci
-dici sul serio?
Stava facendo la cosa giusta?
Non lo sapeva nemmeno lui, ma al momento gli sembrò una cosa sensata da fare.
-dico sul serio. Non ho un anello ma non voglio aspettare a chiedertelo, vuoi essere mia moglie?
L'aspettativa di una vita insieme non era poi così pessima, infondo era una ragazza dolcissima e lo amava davvero ed era una scelta facile.
Ma era davvero giusto scegliere la via più facile?
Represse la vocina della sua coscienza che voleva farlo desistere da quella situazione e si sforzò di apparire il più felice possibile.
*Fine Flashback**giorni attuali*
Haley's Pov
Erano passate altre due settimane ma finalmente aveva ricevuto l'approvazione del medico per tornare al lavoro.
Non le sembrava vero di poter rivedere il suo ufficio, nonostante ci fossero sparse le cose del medico che l'aveva sostituita si sentiva di nuovo a casa.
Corse nel laboratorio della scientifica per salutare i suoi collaboratori ma non trovò nessuno, era completamente deserto.
Salì allora al piano di sopra dove c'erano gli uffici degli agenti ma nemmeno lì c'era nessuno e iniziava davvero a sentire il panico crescere dentro di lei.
Tornata nel suo ufficio,come d'abitudine si diresse nella sala accanto dove si trovavano i lettini per l'autopsia e quasi cadde a terra dallo spavento sentendo varie voci che le urlavano in coro "Sorpresa!".
Fin da bambina aveva sempre odiato le feste a sorpresa ma quella lì in particolare era davvero gradita, vedere che tanta gente tenesse a lei la faceva sentire davvero bene ma un po' della sua felicità si smorzo vedendo che nella mischia di persone mancavano gli occhi verdi che stava disperatamente cercando di vedere.
Dopo nemmeno mezz'ora, stordita da tutta quella confusione si allontanò dalla sala per rintanarsi al sicuro nel suo ufficio insonorizzato e si accasciò esausta sul divanetto di fronte alla scrivania.
-Hai già lasciato la festa?
Alzò lo sguardo e vide finalmente la persona che aspettava.
-Pensavo ti unissi a noi, ti facevo tipo da party
-Si, volevo, ma non sapevo come l'avresti presa, ho provato a scriverti in questi giorni ma non hai mai risposto
Si sentiva quasi in colpa per il suo comportamento ma quello era il suo metodo difensivo e non poteva farci molto per cambiare.
-Io... avevo bisogno di tempo per elaborare
Con pochi passi si andò a sedere di fronte a lei sulla scrivania e i loro occhi si scrutarono a lungo prima che qualcuno riprendesse la parola.
-Lo so che fai così per proteggerti ma i mesi in cui non ci siamo parlati.. ci sono stato male e mi sei mancata, qualsiasi cosa tu voglia dirmi va bene ma ti prego non fingere che io non esista
Per una manciata di secondi prese davvero in seria considerazione la possibilità di correre lì ad abbracciarlo, il suo tono ferito era davvero troppo da sopportare, non voleva farlo star male ma anche lei soffriva e si sentiva totalmente impotente.
-Mi dispiace, davvero, io.. non succederà più
-Ho bisogno di parlarti
-Anche io, ma non è questo il luogo, possiamo andare nel tuo ufficio?
L'ultima cosa che voleva era l'intero corpo di polizia che assisteva alla loro discussione e sapere che sarebbero rimasti da sola la faceva sentire meglio nonostante non fosse per niente pronta alla conversazione che stava per avvenire, cosa provava? Non lo sapeva nemmeno lei con certezza, come poteva dirlo a lui?
Mentre stavano per aprire la porta, la maniglia si abbassò ed entrò Michael.
-Mi spiace interrompervi ma abbiamo un caso, avete 5 minuti per cambiarvi e raggiungermi.
Una volta uscito l'altro, Jack le afferò dolcemente il polso per farla girare.
-Te la sentì di venire?
-Si, non posso stare per sempre in malattia
-E te la senti anche a seguire il caso con me?
Non rispose subito ma la sua risposta fu comunque molto chiara dal sorriso sincero che rivolse al suo amico.
Erano di nuovo una squadra
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