Capitolo Due

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Grazie e buona lettura 🌸

Louis conosceva Niall da più di tre anni e non gli aveva mai dato apertamente ragione su qualcosa, neanche quando avrebbe dovuto farlo perché «la ragione si dà agli stupidi per farli tacere»

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Louis conosceva Niall da più di tre anni e non gli aveva mai dato apertamente ragione su qualcosa, neanche quando avrebbe dovuto farlo perché «la ragione si dà agli stupidi per farli tacere».

E per fortuna che da bambino ascoltava sempre le lezioni di vita di nonno Robert.

Tuttavia, poche settimane prima, Niall gli aveva detto di non avere altra scelta che ritrovarsi Harry tra i piedi da quel momento in poi e, alla fine, non aveva avuto tutti i torti. Harry era ovunque nell'appartamento del suo migliore amico: nella cucina con le sue intoccabili verdure biologiche, nel loro account Netflix con quegli strani documentari che guardava, sul tavolino da caffè in soggiorno con il suo scarabeo di legno. Era ovunque, eppure rimaneva quasi sempre confinato nella sua stanza. Ed era questo che più lo infastidiva, che la sua presenza aleggiasse come quella di un vecchio fantasma, anche nelle sue conversazioni con Niall che ripeteva "Harry mi ha detto", "Harry ha fatto", "Harry mi ha consigliato".

Louis stentava quasi a credere che quel ragazzo fosse così produttivo dal momento che trascorreva la maggior parte delle sue giornate al lavoro o nella sua stanza: forse, dava il meglio di sé non in sua presenza.

Dopotutto, le sue incursioni nel loro appartamento erano diventate meno frequenti e la colpa non era di Harry, ma dell'esame di Statistica e dell'ansia che gli stringeva il petto. Louis trascorreva intere giornate con il capo chino sui libri, abbandonava la sua stanza soltanto per mangiare - cibo spazzatura, possibilmente - o far sapere alla sua famiglia o ai suoi amici che fosse ancora vivo. A volte, dopo aver recuperato il suo cellulare tra i cuscini del divano, si svagava cercando su Google le cose più strampalate. Un giorno aveva scoperto che per poco più di mille sterline avrebbe potuto comprare un alpaca e rimpiazzare il suo coinquilino: sfortunatamente non aveva quei soldi da spendere, né una stalla con del fieno, né lo spazio per ospitarne un intero gregge visto che gli alpaca vivevano bene solo in compagnia.

Alpaca a parte, il suo studio matto e disperato non aveva funzionato granché fino a quel momento, soprattutto dopo aver scoperto nuovi esercizi che non sapeva risolvere, così come non lo aveva fatto piangere o gettare la calcolatrice sul pavimento.

Così, un pomeriggio, disteso a pancia in giù sul letto, si ritrovò a guardare combattuto un contatto presente sul display del suo cellulare. Quelle dieci cifre rappresentavano la sua ultima possibilità di passare l'esame e laurearsi, significavano chiamare l'amico snob di Ian e chiedergli delle ripetizioni dell'ultimo minuto. Louis sospirò, imbronciando le labbra e arrivando alla conclusione che non gli avrebbe mai dato quella soddisfazione, prima di chiamare un altro contatto tra i suoi preferiti.

Just A Boy // L.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora