Extra - Le stagioni dell'amore - Autunno

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Le stagioni dell'amore è il nuovo e ultimo extra di Just A Boy ed è diviso in quattro parti: Autunno, Inverno, Primavera ed Estate. Vi racconto per l'ultima volta un intero anno delle loro vite, tra novità e conferme. Le restanti parti arriveranno in settimana e con #justaboyff leggo su Twitter le vostre impressioni!

Non permetto la stampa delle mie storie sotto forma di libro su siti che lucrano sul mio lavoro né per uso personale né per rivenderle, altrimenti procederò per vie legali visto che hanno il copyright.
Inoltre, vi prego di non lasciare commenti che fanno cenno alla sessualità dei protagonisti in modo maleducato; commenti con bestemmie, troppe parolacce e insulti; commenti che fanno riferimento a cospirazioni o ad altre fan-fiction perché non è rispettoso nei confronti dell'autore, dei lettori, della storia e dei suoi personaggi.
Altrimenti, sarò costretta a bloccarvi o a togliere la storia da questa piattaforma. Mi dispiace scrivere questo avviso all'inizio di ogni capitolo, ma sono arrivata al limite.
Grazie e buona lettura 🍂


Autunno

Louis picchiettava il piede destro sull'asfalto bagnato, desiderando ardentemente di stringere tra le dita una sigaretta: non poteva, però, perché aveva smesso di fumare anni prima e raramente rompeva una promessa che aveva fatto, soprattutto a su...

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Louis picchiettava il piede destro sull'asfalto bagnato, desiderando ardentemente di stringere tra le dita una sigaretta: non poteva, però, perché aveva smesso di fumare anni prima e raramente rompeva una promessa che aveva fatto, soprattutto a sua nonna Margot.

Il vento gli scompigliava i capelli e lo portava a stringersi nella sua giacca scamosciata, mentre delle foglie dai colori autunnali si rincorrevano poco più in là. L'indomani Harry lo avrebbe costretto a ripulire il giardino da quest'ultime e già poteva sentire la sua schiena dolere davanti a quella prospettiva: tuttavia, un sorriso tenero gli comparve sulle labbra sapendo che, nel frattempo, tra quelle stesse foglie Daisy e Edward avrebbero giocato con Olaf. Così, l'ansia che gli pesava sul petto, il desiderio ardente di una sigaretta e tante altre preoccupazioni svanirono almeno per qualche istante.

Peccato che non funzionasse con tutti.

Al suo fianco, poggiato allo sportello della sua automobile, c'era un ragazzo più nervoso di lui. Si stringeva in un semplice giubbetto di jeans che presto si sarebbe rivelato inefficace contro l'autunno londinese e rilasciava di tanto in tanto dei bruschi sospiri, come se servissero a calmarlo. I capelli color caramello erano nascosti per la maggior parte dal cappellino che gli aveva rubato giusto qualche ora prima e le palpebre, strette tra loro per proteggersi dalle folate di vento più fredde, nascondevano degli occhi verdi. Mikael non dimostrava i suoi quattordici anni e nei suoi lineamenti spigolosi c'erano anche la durezza e l'asprezza di tutto ciò che aveva vissuto, degli anni trascorsi in svariate case-famiglia e delle mancanze che aveva sopportato. Gli occhi, però, sembravano ancora quelli di un bambino: erano puri, dolci, inesperti, forse anche impauriti per la nuova avventura che lo attendeva.

«Sei pronto?»

«Un altro po', ti prego.»

«Okay, possiamo rimanere qui ancora per un po'. Non abbiamo alcuna fretta, lo sai.»

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