Epilogo

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Caldi raggi solari filtravano dalla finestra e si infrangevano sulla pelle già abbronzata di Louis, cullandolo nel suo dormiveglia

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Caldi raggi solari filtravano dalla finestra e si infrangevano sulla pelle già abbronzata di Louis, cullandolo nel suo dormiveglia.

Era luglio e le vacanze a Saint Paul de Vence erano appena iniziate. Quel paesino arroccato su una collina, la sua atmosfera rilassata e le distese di lavanda che lo circondavano avevano da sempre il potere di fargli dimenticare lo stress della vita londinese. Non era soltanto la Provenza a distendere i suoi nervi tesi, ma anche un profumo di vaniglia e pain au chocolat che gli solleticava il naso, un respiro caldo e regolare che dettava il suo e un tocco delicato e familiare che gli vezzeggiava la schiena.

Era semplicemente Harry. Era e sarebbe stato sempre e soltanto Harry perché, dopo dieci lunghi anni, era ancora lui ad amarlo, ad allontanare le sue insicurezze, a prendersi cura della loro famiglia.

Harry intensificò quel contatto, sfiorandogli con i polpastrelli le fossette di Venere, quasi a reclamare la sua presenza su quel corpo e su un letto che li aveva visti amarsi da sempre. Louis strofinò la guancia sul cuscino e arrossì nel pensare che, poche ore prima, aveva compiuto lo stesso gesto sull'interno coscia dell'altro e con i suoi gemiti di sottofondo, perché la barba contro quella pelle delicata era «una maledizione e una benedizione insieme» a detta sua. Aprì gli occhi lentamente, quasi per abituarsi alla luce naturale del mattino e alla visione eterea che li riempì: nonostante il passare del tempo, la bellezza di Harry era rimasta immutata. A trentatré anni suonati, non aveva più una chioma leonina a incorniciargli il volto spigoloso, ma un taglio più corto e regolare. Le sue labbra rosse e piene si curvavano spesso in sorrisi raggianti e si arricciavano ancora in bronci scontrosi. Qualche rughetta si formava agli angoli esterni dei suoi occhi verdi, ma nessuno dei due se ne curava. Non misuravano la loro vita in anni, perché quelli trascorrevano inesorabilmente, ma in sorrisi, risate, viaggi e nell'amore che ogni giorno si promettevano.

«Bonjour, mon petit Soleil

«Bonjour, ma Lune

Non importava quante volte al giorno si chiamassero in quel modo: per Louis sarebbe stata sempre una sorpresa, come quando aveva usato quel vezzeggiativo dopo aver fatto l'amore per la prima volta con Harry o quando aveva pronunciato i voti nuziali sette anni prima.

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