Unforgettable 2 ~

Capitolo quattro

Blake Oliver Carter.
Bronx, New York.

"... immagino che tu e Mia, siete stati insieme per molto tempo..."
Sollevo le spalle. "Siamo stati insieme per... qualche anno, più o meno..."
Rick, mi guarda.
"... siamo stati insieme finché siamo riusciti, finché abbiamo potuto" sospiro, bevo un abbondante sorso di vino e mi alzo, con il bicchiere in mano.

Abbiamo voltato pagina.
Abbiamo voltato pagina, entrambi, ma entrambi, abbiamo voltato pagina con due persone completamente diverse da noi.
Due persone completamente differenti, due persone, incompatibili con due teste matte come noi.

"... mi stai forse seguendo?"
"Non mi permetterei mai... tu piuttosto, pensi di riuscire a trattarmi in maniera più... carina? Più... gentile? Sono passati due anni, non due giorni..."
"... tre anni, Blake, non due" beve, un abbondante sorso di vino rosso.
"... dovresti, mettere finalmente una pietra sopra al passato e... non portare continuamente rancore"
"Non porto rancore, sono andata avanti con la mia vita, la mia carriera, sono andata avanti con... tutto, per me il passato è... passato..."
Rido.
"... e tu invece, dovresti smetterla con il vino" per un attimo, mi guarda. "Hai gli occhi di chi sta esagerando, dovresti... smetterla, immediatamente"
"Non sono cose che ti... riguardano"
"Invece mi riguardano eccome, sono ancora il tuo avvocato e se non smetti di bere, rischi di nuovo: patente, auto, multe, cauzioni da pagare, etc etc etc"
"Non... sei più il mio... avvocato, da un paio di settimane mi ha preso in carico Arthur Fisher, il padre di Rose, forse... forse lo conosci" bevo altro vino, stavolta tutto ad un fiato. "Era... un attimo, un attimo, un attimo"
"Dannazione Blake, cosa... siediti e dai questo a me" dalle mani, mi strappa il bicchiere oramai vuoto. "Rimani fermo qui, vado a chiamare..."
"... nessuno, sto... bene, non... chiamare Rose, per favore, non... chiamare nessuno, adesso mi passa, ho avuto un banalissimo giramento di testa" mi aggrappo, con le mani alla ringhiera del portico mentre Mia, al mio fianco, mi guarda. "Sai, il vino ha questo effetto..."
"Non dire idiozie"
"... piuttosto tu, dovresti rientrare da Richard, Rick o come diamine si chiama"
"Non posso lasciati qui fuori in queste condizioni, o entri anche tu oppure mi vedo costretta a chiamare qualcuno"
"Ho solo bisogno di... prendere aria, poi rientro, ma tu vai, non preoccuparti"
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