Capitolo dieci

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Blake Oliver Carter.
Bronx, New York.

Lo avevo promesso. Lo avevo promesso a tutti, ma ho infranto la promessa.

"Carter. Blake Oliver Carter, il tuo avvocato è qui"

Avevo promesso che il vecchio Blake non sarebbe mai più tornato e invece, non è andata affatto così.

"Non... mi dire che l'avvocato Fisher si è già stancato di te e di tutti i tuoi innumerevoli casini..."
Mi siedo, davanti a Mia.
"... avanti, sputa il rospo, cos'hai combinato stavolta?"
"Guida in stato di ebrezza, niente di grave" mi massaggio le tempie doloranti.
"Considerando i tuoi mille precedenti penali, le svariate denunce alle spalle, le due volte che sei finito dietro le sbarre e considerando anche le svariate risse in cui sei stato coinvolto, posso confermare che sì, questa è la cosa più tranquilla e meno grave che hai commesso, certo, avresti potuto comunque evitarla, ma... niente di complicato, fortunatamente"
"Lo so, ma non... puntarmi il dito contro, piuttosto aiutami ad uscire da questo maledetto posto perché non ho nessuna intenzione di passare un'altra nottata qua dentro"
"Fosse per me, ti lascerei chiuso in quella cella per una settimana intera, ma siccome non sono così tanto stronza come credi, ti farò uscire" allunga, verso di me un foglietto giallo. "Sono in totale millecinquecento dollari per la cauzione, puoi pagare adesso oppure puoi pagare prima di uscire, poi una volta pagati, l'agente ti ridarà i tuoi effetti personali"
"D'accordo, ma... io non... ho un soldo"
"Cosa significa che... non... hai un soldo, Blake?"
"Significa che al momento con me, non ho soldi per pagare una cauzione, ieri sera sono uscito di casa per andare al pub non in una cella della stazione di polizia del Bronx, di conseguenza nel portafoglio avrò sì e no dieci o quindici dollari del resto della serata, nient'altro"
"Io... ti strozzo, eccome se ti strozzo, con le mie stesse mani, ti... strozzo, adesso, proprio qui,
infischiandomene delle possibili conseguenze" più che isterica, alza il tono della voce. "Come dannazione ti viene in mente di uscire di casa senza soldi? La carta di credito?"
"Non sono uscito senza soldi, ma sono uscito con i cinquanta dollari necessari per il pub e no, non ho la carta di credito con me altrimenti l'avrei usata"
"Questa è l'ultima volta che vengo a salvarti il culo... ultima volta, tienilo ben in mente" dalla borsa, prende la carta di credito argentata.
"Non è l'ultima, domattina devo presentarmi in tribunale insieme al mio avvocato, devo firmare la documentazione per il rilascio della macchina e soprattutto per il rilascio della patente quindi, tu, per forza di cose, dovrai venire con me"
"No, con te dovrà venire Fisher non io... il tuo avvocato difensore adesso è lui, non... sono più io"
Sospiro, massaggiandomi nuovamente le tempie pulsanti. "Ho mentito, va bene? Ho... mentito... il mio avvocato sei sempre stata tu, mai Fisher, ma soltanto tu Mia, altrimenti avrei chiamato lui, non credi?"
"Oltre che cretino, adesso sei pure bugiardo..."
"... e se te lo stai chiedendo, sono rinchiuso in una stazione di polizia del Bronx per colpa tua..."
"Colpa mia?"
"... quando ieri ti ho vista abbracciata a Richard non... ho capito più niente, non... diamine ti ho realmente persa stavolta, per sempre, ti ho persa per... colpa mia, ti ho... persa e questo non... riesco ancora a perdonarmelo poi quando mi hai confessato di aver comprato un bellissimo appartamento sulla Upper East Side insieme a lui, lì... ho letteralmente sentito il mondo cadermi addosso" sputo il rospo, tutto ad un fiato. "Le cose tra me e te non sarebbero dovute andare in questo modo, abbiamo sì, scelto di comune accordo di continuare le nostre vite separatamente, ma capisci che per me, vederti con un'altra persona, non è... facile, per niente"
Sconvolta, mi guarda. "Credo che tu abbia dei... residui di alcol ancora sparsi per il... corpo"
"Non ho residui di alcol in corpo, lo sai, mi conosci, sai quando sono sobrio e quando invece non lo sono"
"Ascoltami Blake, ascoltami bene e ascoltami una volta per tutte" sospira, passandosi una mano tra i capelli. "Stai per... sposarti, io sto per... andare a convivere e non... possiamo, permetterci più tutto questo, tu rinchiuso in una cella a causa... mia ed io, non posso permettermi di... venire a salvarti il culo sempre, ogni dannata volta... tra pochi mesi sarai un uomo... sposato e non... potrai più ubriacarti fino a fare schifo per... me" si avvicina alla porta, guardandomi. "La nostra storia è stata la storia d'amore più bella, più importante, più... folle che abbiamo mai vissuto, ma adesso siamo andati avanti, abbiamo voltato entrambi pagina, stiamo con altre persone che per la cronaca, quella Rose se fosse una brava ragazza come tu, ostini a dire, adesso ci sarebbe lei qui dentro con te, ci sarebbe lei a strisciare una carta di credito con una cifra pari a millecinquecento dollari per liberarti e non ci sarei io"
"Che cosa... vuoi dire?"
Solleva le spalle. "Prima di sposarla dovresti pensarci bene perché una volta che le hai infilato l'anello al dito, non puoi più tornare indietro, a meno che non divorzi, ma in tal caso, ti anticipo già che essendo ancora io il tuo avvocato difensore, non ho alcuna intenzione di seguire la causa di divorzio, per nessuna ragione al mondo"
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