Capitolo diciannove

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Mia Harper Moore.
New York.

"... non... ti senti bene? Per quale motivo sei qua?"

Deve sapere.
Rick deve sapere ogni cosa.

"... non mi dire che passavi per caso perché non ci credo"
Sospiro, socchiudendo la porta del suo studio medico. "Dobbiamo... parlare"
"Non potevi aspettare questa sera? Ho dei pazienti pronti per essere visitati"
"No, è... urgente"
"Sei incinta? Non mi dire che... aspetti un bambino"
"No, nessun bambino in arrivo, dobbiamo semplicemente parlare di noi due..."
Lui mi guarda, sospirando sollevato.
"... non sarà facile da accettare per te, ma è una cosa che non si può rimandare, ancora..."
"Mi sto... spaventando"
"... era un cosa già da affrontare dopo il matrimonio di Seth, ma ho cercato di ricucire insieme le crepe... sei un bravissimo ragazzo Rick, altruista, un ragazzo dalle maniere... buone, occasionalmente anche di compagnia, simpatico" tutto ad un fiato, sputo il rospo. "E un bravissimo ragazzo come te, non può stare insieme ad una come me..."
Sempre più confuso, continua a guardarmi.
"... io sono quella che ama il brivido, quella che ama la follia, sono quella che ama il pericolo, sono quella che per esempio si lancerebbe con il paracadute anche adesso, non sono quella che si siede in un ristorante stellato di New York e parla d'affari" continuo, camminando su e giù per lo studio. "Passerei la vita in piccolo appartamento del Bronx, anziché passare la vita in un attico super lussuoso sulla Upper East Side"
"Non... riesco a capire"
"Non c'è molto da capire Rick, se non che sto chiudendo qua la nostra relazione" rispondo, senza giri di parole.
"Fammi indovinare... Blake Carter centra qualcosa?"
"Assolutamente no"
"... sei così cambiata da quando lui è ricomparso nella tua vita, non sei più la Mia che ho incontrato anni fa, non sei più la ragazza di cui mi sono innamorato" appoggia, sulla scrivania l'elenco dei pazienti da visitare. "E tuo padre un paio d'anni fa mi aveva avvisato, mi aveva avvisato che non... sarebbe durata tra me e te ma io ho provato, ho riprovato ad essere il ragazzo perfetto di cui hai bisogno, ho provato a... conquistarti al cento per cento, ma evidentemente non sono riuscito e mai ci riuscirò" sospira. "Credi che non so che l'anello che hai nel comodino non è un anello della tua famiglia ma è l'anello che Blake ti ha regalato quattro anni fa? E cosa pensi, che non so che tu e lui stavate per avere un bambino? Ho visto le ecografie nella scatola rossa nell'armadio, insieme al test di gravidanza..."
Socchiudo gli occhi, stringendo nelle mani i manici della borsa.
"... e vedendo le ecografie, eri già di almeno quattro mesi..."
"Non... sono cose che ti riguardano"
"... stavi per avere un figlio con quel delinquente, con un... avanzo di galera, stavi per averlo con la persona meno affidabile al mondo, tu sei rimasta incinta di una persona... diamine, povero bambino, in quali mani sarebbe finito se solamente..."
"... adesso basta Rick, hai toccato le uniche due cose al mondo che non avresti dovuto minimamente toccare: mio figlio e suo padre" alzo la voce, la alzo così tanto da sentire il cuore uscire dal petto. "E fidati, se qualcuno mi tocca loro due, io sono in grado di trasformarmi in una iena"
"Se non... abbassi la voce o cambi atteggiamento, mi vedo costretto a chiamare la guardia all'ingresso"
"Chiama chi dannazione vuoi, ma sta di fatto che tu, Rick Arthur Foster, sei la persona più squallida e più falsa che esiste sulla faccia della terra"
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