Unforgettable 2 ~

Capitolo ventinove

Mia Harper Moore.
Bronx, New York.

Più il giorno della partenza si avvicina e più sento che una parte di me andrà via con lui.

"... io non ho..."
"Parole, lo so" sorrido, stringendo un braccio intorno alla vita di Blake. "Io e Seth siamo stati molto bravi ad organizzare tutto a tua insaputa"
"Con l'organizzare una festa di arrivederci per me, ha fatto forse cambiare idea a te?"
"No, al momento rimane tutto così com'è" sospiro, bevendo qualche sorso di birra. "E non... prendere il mio no come un no per menefreghismo, ti prego"
"Non lo farei mai... capisco che non... sarebbe facile per la tua carriera, ricominciare da capo, avere nuovi clienti, avviare un nuovo studio legale, stavolta da sola, senza Bianca"
"Hai capito davvero oppure stai facendo finta?"
"Non ti sto prendendo in giro" mi abbraccia, stringendomi forte. "Inizialmente non sarà facile restare lontani, ma vedrai che con il tempo diventerà un'abitudine: salire su un aereo, vedersi per due giorni e poi ritornare a casa"
"E se le cose non dovessero funzionare?"
"Continueranno a funzionare, esattamente come stanno funzionando adesso" mi bacia, sulle labbra, stringendomi poi ancora più forte a lui. "Le cose non hanno funzionato anni fa per colpa mia, ma stavolta le cose sono diverse, io sono diverso"
Annuisco, rimandando indietro le lacrime.
"Poi non sarò proprio solo solo, almeno la prima settimana... Seth verrà con me, mi darà una mano con l'avvio del negozio e poi, tornerà a casa"
"Seth verrà con te? Non... lo sapevo"
"Nemmeno io, fino a due ore fa" accenna un sorriso, appoggiando poi la bottiglia di birra alle labbra.
"E... Lisa?"
"Lei ha scelto di rimanere con te, così non sarai sola, avrai sia lei e sia Bianca. Entrambe ti daranno una mano a... distrarti, o almeno ci proveranno"
"Credo che... dovremmo rientrare" sospiro, andando verso la porta del pub. "Bianca ti ha portato un regalo, idem Lisa insieme a Seth, per il mio invece, dovrai aspettare più tardi"
Accenna un sorriso. "Io ti amo dannazione, più della mia stessa vita, probabilmente"
"Anch'io, ragazzo problematico del Bronx"
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