-Tu sei diversa, tu mi fai sentire diverso-
Passo la sottile penna nera tra le mie labbra, mordicchiandone leggermente il beccuccio.
-Io ho paura Abigal, paura della Morte-
Sono tornata a casa da ben più di qualche ora ormai, ma il mio cervello continua a rifiutarsi di collaborare con la mia mano, ferma immobile da non so quanti minuti su una pagina leggermente ingiallita del tomo di biologia animale. Osservo con totale noncuranza le fitte parole ivi stampate cercando di imprimerle nella mia mente, invano. Se i concetti fossero davvero cosi importanti mi resterebbero subito impressi giusto?
Emetto un piccolo grunito prima di lanciare con rabbia la penna sulla scrivania, alzandomi di colpo dalla sedia cercando di trattenere un pesante sbuffo di disapprovazione per la mia stessa svogliatezza e gettarmi così a peso morto sul letto affondando la testa nel morbido cuscino.
Non riesco nemmeno a piangere.
In questo momento sono talmente confusa che l'unica sensazione che provo è pura frustrazione, probabilmente dovuta più al fatto che sento il cervello esplodere all'interno della mia testa che per altro. Forse dovrei prendere qualcosa per cercare di placare il dolore che sento nel portarmi una mano sulla fronte ma ci ripenso immediatamente: in fondo concentrarmi sul mal di testa mi permette di non pensare nè a Luke nè ad Ashton, mi consente di stare lontana dalle mie responsabilità anche se solo per qualche istante visto che, senza quasi accorgermene, crollo addormentata dopo pochi minuti.
Innamorarsi di qualcuno.
Cercare questo termine sul vocabolario probabilmente svilirebbe e non renderebbe appieno il significato contenuto in quelle undici lettere. Si può considerare l'amore come una benedizione? O innamorarsi di una persona suona quasi più come una condanna, una strana e contagiosa malattia?
Fino ad oggi avevo sempre creduto che provare amore per qualcuno fosse la cosa più bella che potesse accadere nella vita: innamorarsi di un gesto, di uno sguardo. Innamorarsi e scambiare con la persona amata parole che non potrebbero essere dedicate e sussurrate all'orecchio di nessun altro al mondo, vedere parte di noi stessi nel riflesso dell'altro. Prendersi per mano, baciarsi sotto la pioggia, fare esperienze che non potresti fare nemmeno con i tuoi amici più fidati.
Innamorarsi vuol dire saper rinunciare ad una parte della propria libertà per incatenarla a quella dell'altro senza scendere a patti o compromessi ma volontariamente, consapevolmente. Vuol dire donarsi completamente all'altro perchè si ha fiducia, perchè si è consapevoli che quella persona non ti lascerà andare, ci sarà sempre per aiutarti, proteggerti e sorreggerti anche nei momenti più difficili.
Quando nasce un amore lo senti dentro, nel profondo, perchè è il tuo cuore che comincia ad accellerare il battito quando sei in presenza della persona di cui sei innamorata, quando la senti avvicinarsi a te, scaldarti l'anima anche solo con un semplice saluto o un 'ciao' detto per caso..
-Abigal-
E allora perchè io ho paura di innamorarmi? Perchè temo cosi tanto l'amore? Perchè devo sforzarmi di reprimere alcune sensazioni che provo?
-Abigal svegliati-
Apro di mala voglia gli occhi per trovarmi faccia a faccia con l'unica persona che non avrei mai voluto incontrare nel bel mezzo di questi pensieri cosi profondi e folli. I suoi occhi blu mi scrutano senza darmi tregua, incatenandomi al letto, la fronte bagnata e le lenzuola umide.
-Hai la fronte fradicia Abigal..-
Schiudo le labbra nel tentativo di riuscire a trovare qualcosa che svii l'argomento, ma prima che possa anche solo dare aria alla bocca per inventare una scusa a cui so già che Luke sicuramente non abboccherà, il suo indice sfiora le mie labbra secche.
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Death's game » l.h
Fanfiction- Odiami Abigal, impara ad odiare perchè solo odiando riuscirai a salvare te stessa, - sussurra, compiaciuto delle sue stesse parole, riuscendo così a scorgere il terrore nei miei occhi. Una scommessa, l'inizio di un nuovo gioco. Di un incubo. Un'un...