| Flowers for a ghost |

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15 Settembre 2014

Mancano meno di ventiquattro ore Ash.
Poco meno di un giorno, e poi ogni cosa giungerà a suo termine, esattamente come tutto è iniziato.
Verrà finalmente posta la parola 'fine' a tutta questa follia.
Il mio dolore, la mia sofferenza e la distanza che ci separavano verranno completamente annullate. Quasi come per magia.

Sai Ashton, sono cambiate talmente tante cose durante il trascorrere dell'anno che il solo ricordo riesce a rendermi felice e nausearmi allo stesso tempo.

Torno indietro di qualche mese e tu sei qui con me, mi tieni per mano, mi aiuti a studiare e indossi le tue bandane colorate noncurante di ciò che pensa la gente intorno a te.

Riavvolgo il nastro e tu ci sei, con i tuoi sorrisi ed i tuoi occhi ambrati che amavo tanto.

Ti sei appena seduto accanto a me sbuffando mentre la professoressa Hat spiega con precisione maniacale il lavoro che per noi significava molto più che una semplice ricerca a coppie.

Era attrazione chimica la nostra.

Chiudo gli occhi e ti vedo, ti sento mentre mi accarezzi la guancia e cerchi in tutti i modi di consolarmi, sussurrandomi parole dolci, mormorando con le labbra contro il mio orecchio che tutto sarebbe andato bene quando invece niente è andato nel modo in cui entrambi avremmo voluto, sperato.

Ma la vita non si può riavvolgere come un nastro per cassette.

Quindi apro gli occhi mi ritrovo qui, sola, mentre osservo la mia figura riflessa nello specchio, la tua collanina al collo, i fiori sul tavolo, pronta per venire a trovarti a casa.
Pronta per piangere ancora una volta sulla tua tomba, maledicendomi per ogni 'no', per ogni silenzio, per ogni parola che non sono riuscita a dirti.

Varco la soglia del cancello di casa: il sole è sorto da qualche ora ormai ed i suoi raggi colpiscono con il loro ancora timido chiarore la via che percorro, a quest'ora ancora deserta.

Sono le sette del mattino Ashton, ma oggi è un giorno speciale, per questo non voglio perdermi nemmeno un momento, neanche la più piccola frazione di secondo.

Voglio viverla appieno questa giornata Ash, il mio ultimo giorno qui, su questa terra.

Cammino piano, senza fretta verso di te e nel frattempo osservo il paesaggio che mi circonda: sento il cinguettio di vari uccelli comodamente appollaiati sui rami delle piante le cui foglie cominciano ad assumere quel colore rossastro che mi piace tanto.

L'autunno è alle porte, con i suoi colori e i suoi profumi.
Con le caldarroste ed i primi maglioni.

L'autunno mi ricorda di te Ashton, perché è stato proprio in autunno che ci siamo conosciuti.
Ti ricordi? Era il 30 di Ottobre.

Passo proprio adesso davanti alle vetrine ormai abbandonate da tempo dell'Eveil e decido di soffermarmi per più di qualche semplice istante.
Respiro con avidità l'aria e mi sembra di sentire ancora il profumo di quella gustosa brioche alla ciliegia che mi avevi fatto provare quella volta, mentre sfogliavamo le pagine di Tristano ed Isotta.

Estraggo un fiore dal mazzo che voglio portarti e lo pongo proprio vicino alla porta d'ingresso: anche questo bar ormai chiuso da tempo mi parla di te, di noi.

Sai Ashton, io non ho chiesto che mi venisse data una seconda occasione, ma l'ho ricevuta.
Non ho chiesto un'altra possibilità per riscattare la mia vita, ma qualcuno ha deciso per me. E non lo meritavo.

Death's game » l.hDove le storie prendono vita. Scoprilo ora