Non ho mai voluto tutto questo.
Non ho mai chiesto che la mia vita venisse stravolta in questo modo.
Avevo i miei desideri e le mie piccole e grandi aspettative per il futuro, ma mi sono sempre definita una ragazza come tante altre, schiva e riservata, una ragazza senza nulla di particolare.
Ed ancora mi sembra così assurdo che, in una sola notte, nel tempo di un battito di ciglia, la mia vita sia cambiata cosi radicalmente che mi è difficile ricordare come fosse prima.
Amore e Morte, l'Amore è Morte.
E' questo il riassunto dei miei ultimi nove mesi passati su questa terra proprio come se fossi uno spettro, come se gli altri potessero vedermi ma senza poter fare nulla per placare la mia rabbia, il mio dolore e la mia frustrazione.
L'unica persona in grado di portare sollievo nel mio cuore, l'unica persona veramente in grado di rassicurarmi mi ha lasciata, è morta per difendere me e la mia sciocca codardia.
Ma questa è la notte del Ballo.
Una notte in cui non può esserci spazio per i pensieri negativi, dove non può esserci tempo per ricordare il passato, ma solo vivere il presente, per godersi ogni piccolo istante, per cercare di riassaporare quel sentimento chiamato felicità, che io credo di aver dimenticato.
Osservo la mia figura riflessa allo specchio e le mie labbra si piegano leggermente verso l'alto: è strano, ma questa volta sembra essere tutto come me lo ero immaginata, cosi perfetto da sembrare surreale. Un lungo vestito nero con uno spacco laterale avvolge il mio corpo stanco. Ho deciso di raccogliere i miei capelli in uno chignon che mi lascia il viso completamente scoperto. Rossetto e rimmel, i due unici cosmetici che riesco ad applicare senza rischiare di combinare disastri.
Non mi ero mai vestita così elegante prima d'ora. Ero così solita ormai ad indossare pesanti e larghi maglioni che mi ci vuole ben più di qualche minuto prima di convincermi che la figura riflessa in quello specchio sono davvero io.
Io con tutte le mie cicatrici invisibili e i segni del tempo che scorre inesorabilmente. Io, con tutte le mie paure e le mie insicurezze, perfettamente leggibili da chiunque incroci il mio sguardo, troppo vulnerabile senza quei ciuffi ribelli a coprirlo, a nasconderlo.
Guardo l'orologio: segna le sette e quarantadue minuti.
Mi siedo nervosa a bordo del letto, le mani appoggiate sulla sua superficie morbida e la testa all'indietro.
E penso che in fondo forse non mi merito di andare a questo ballo con Luke. Non quando ancora nella mia mente si insidia ancora così insistentemente il ricordo di Ashton.
Chiudo gli occhi per cercare di scacciare questo pensiero, ma mi risulta impossibile. La mia mente non fa fatica ad elaborare la sua immagine, i suoi lineamenti sono ancora così vividi nei miei ricordi che trovo anche il coraggio per tornare a sorridere. Me lo immagino Ashton, nessun completo troppo elegante, solo un paio di jeans e la sua bandana nera, una delle sue preferite, mentre aspetta paziente che io scenda le scale senza inciampare nel mio stesso vestito e che mi accoglie con quel suo meraviglioso sorriso, spalancando le braccia e sollevandomi da terra.
Apro gli occhi di scatto e subito ricerco un punto ben definito della mia stanza: quell'angolo della mia scrivania sul quale è posta una piccola scatolina in velluto, quel piccolo cofanetto che ancora custodisce il regalo di Ashton e che non ho avuto ancora il coraggio di aprire.
Ed è proprio in quella direzione che mi dirigo, una volta dopo essermi alzata dal letto, ora più che mai desiderosa di scoprirne il contenuto. Mi avvicino piano quasi per non fare rumore, come se quella scatolina potesse scappare da me sentendo il rumore dei miei passi e, quando riesco a raccoglierla tra le mani un profonda sensazione pervade il mio corpo: mi sento nuovamente legata alla vita.
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Death's game » l.h
Fanfic- Odiami Abigal, impara ad odiare perchè solo odiando riuscirai a salvare te stessa, - sussurra, compiaciuto delle sue stesse parole, riuscendo così a scorgere il terrore nei miei occhi. Una scommessa, l'inizio di un nuovo gioco. Di un incubo. Un'un...