Capitolo 5 - parte 2

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La settimana si concluse, divisa tra sessioni di apprendimento con Francis e collaborazioni con il Settore 8. C'erano state alcune liti, esperimenti rovinati, dati raccolti male. Fazioni dei gruppi si resero protagoniste di discussioni animate in ogni momento della giornata, al limite della rissa.
In molti credevano che fosse arrivato il momento di interrompere il test, giudicato dai più "un'inutile perdita di tempo".
Gli Alti Funzionari dei Settori scartarono subito questa drastica soluzione. Chiesero a tutti maggiore impegno, all'interno dei laboratori così come nel tempo libero. Per placare gli animi Francis propose una valutazione positiva extra a coloro che avessero rispettato le consegne dei Dirigenti fino alla fine del mese, e questo sembrò riportare – almeno per il momento – la situazione alla normalità.

Era il primo giorno libero di cui Ellie poteva godere davvero, da quando erano cominciate le attività. Avrebbe fatto quella famosa escursione con Ryan.

Il Complesso si trovava al centro di una radura circondata da alti alberi. Tramite un lungo sentiero all'interno della foresta, dove le fitte chiome vermiglie dei caripsei filtravano la luce degli astri – c'era bisogno di una giacca, perché la temperatura era parecchio più fredda di quella a cui erano abituati – e il cinguettare degli uccelli era l'unico suono udibile, si poteva raggiungere un profondo lago dalle acque cristalline.
In certi tratti il terreno era un po' scosceso, rendendo difficile mantenere l'equilibrio.

Nei punti più ripidi Ryan si offrì di aiutare la ragazza, ma tra i due era lui ad avere bisogno di un sostegno: i genitori di lei organizzavano spesso delle gite nella natura, perciò Ellie aveva imparato fin da piccola dove mettere i piedi; Ryan non poteva dire altrettanto, e le diverse cadute che fece lo dimostravano.

Arrivarono alla fine del percorso un po' affaticati, lo spettacolo che poterono ammirare valse ogni singolo sforzo.
Una cascata sembrava nascere nella parete rocciosa alle spalle del lago. Sulla riva, in cui lo specchio d'acqua era quasi del tutto immobile, meravigliose farfalle multicolori e qualche rospo in cerca di cibo sostavano sulle delicate ninfee; infine alcuni massi imponenti, lontani, si offrivano come ottimi trampolini per i tuffi.

«Non immaginavo tutto questo!» esclamò Ellie, incantata dal luogo.

«Già, nemmeno io. Ho studiato il tragitto sulla mappa, escludendo le immagini per non rovinarmi la sorpresa», rispose Ryan, meravigliato. «Ti va di fare il bagno?»

La ragazza lo guardò confusa. Non aveva alcun abbigliamento adatto, e di certo non si sarebbe spogliata. Il brunetto, quasi intuendo i pensieri dell'amica, estrasse dalla tasca interna della giacca una sacca tutta appallottolata, dalla quale tirò fuori due mute.

«Dovrebbe essere della taglia giusta». Gliela porse distrattamente, intento ad osservare l'ambiente circostante.

«Hai pensato proprio a tutto, eh?» disse la giovane, sollevata. «Perfetto. Mi cambio dietro quel cespuglio».

L'acqua al primo contatto era gelida, perché mancava la luce diretta degli astri a intiepidirla, ma lo shock dovuto alla differenza di temperatura fu in fretta smorzato dalla termoregolazione automatica della muta. Un filtro sottile quanto un velo si depositò sul viso dei ragazzi, consentendo loro di tenere gli occhi aperti e respirare liberamente.
Decisero di esplorare la cascata. Il fondale era ricco di alghe, ma quello che catturava maggiormente l'attenzione era un gruppo di grotte sommerse.
Ryan accese la sua torcia per esaminare la galleria più vicina, Ellie riemerse a ridosso della parete rocciosa.

«Queste spelonche hanno l'aria di essere antiche, sembrano parecchio profonde. Scaricando le oloplanimetrie del sottosuolo potremmo organizzarne una visita più accurata», osservò il brunetto, andando incontro all'amica e alzando la voce per sovrastare lo scroscio dell'acqua.

Kÿrîon [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora