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Addii


Controllò per la quarta volta che entrambe le sue pistole fossero ben cariche, provando poi a puntarle contro un obiettivo non ben precisato della parete davanti a sè e verificandone in questo modo il corretto funzionamento. Le ripose poi con cura nel fodero della cintura dei pantaloni, assicurandosi infine di avere un numero sufficiente di ricariche all'interno delle proprie tasche.

Solo a quel punto decise di prendersi una piccola pausa dagli ultimi preparativi, adagiandosi fiaccamente sul bordo della piccola scrivania al centro della stanza ed incrociando le braccia al petto, dando volontariamente le spalle alla porta per avere modo di poter osservare dalla posizione migliore la superficie della parete di fronte ai propri occhi, interamente ricoperta di fogli e scritte lasciate mesi prima da colui che l'aveva preceduto in quella onerosa carica.

Il suo sguardo si posò per un solo istante sullo zaino leggero e già prontamente richiuso posto con una certa noncuranza sopra l'unica sedia girevole di quell'ufficio angusto. Si ritrovò quindi a sorridere mesto perchè nonostante fossero ormai trascorsi più di sette mesi, Taehyung non aveva mai voluto prende posto ed accomodarsi a quella scrivania, appartenuta a suo tempo proprio a Kim Namjoon. E non perchè sentisse di non averne il titolo o il coraggio, ma solo il fatto di entrare in quello studio che ora era suo di diritto, significava riportare alla mente ogni più piccola sfumatura, particolare o ricordo legato al suo capitano ormai defunto. Per quanto avesse cercato di essere forte, per quanto avesse tentato di non lasciar trasparire l'angoscia o il dolore, Taehyung sapeva che quella cicatrice sarebbe rimasta impressa nella sua mente e nel suo cuore per sempre. Per questo motivo, come monito a se stesso, pur avendo concesso a Seokjin di ripulire quella stanza dal caos creato nel corso degli anni proprio da Namjoon e dai numerosi plichi di scartoffie sparsi ovunque, persino sul pavimento, Taehyung aveva però ordinato di non toccare in alcun modo la parete sulla quale erano quindi rimasti appesi e ben in mostra i piani dell'ex capitano di Hiraeth per cercare di raggiungere la tanto agognata pace.

Molte cose erano cambiate dalla sua morte: Taehyung e Jimin avevano infatti scoperto e riportato alla gilda particolari di cui Kim Namjoon non aveva avuto il tempo di entrare a conoscenza ed era quindi stato inevitabile apportare pesanti modifiche al progetto iniziale. Ma quelle idee, le sue idee, erano comunque rimaste infisse come un marchio indelebile della sua presenza sulla parete umida di quell'ufficio così come nella mente del suo più giovane successore al comando, ancora troppo spesso annebbiata dai ricordi delle ultime parole di quell'eroico generale.

Sospirò quindi forse più forte del dovuto, nel tentativo di recuperare dalla sedia la giacca mimetica sulla quale ora brillavano tre grandi stelle dorate, simbolo effettivo della sua gravosa ed importante carica. La indossò con orgoglio, preoccupandosi poi di controllare un'ultima volta di aver inserito nello zaino tutto il necessario prima della partenza.

Ma proprio mentre era intento a richiudere per l'ennesima volta quella cerniera e prepararsi così ad abbandonare la stanza, fattasi all'improvviso più soffocante, dalla porta d'ingresso aveva fatto capolino una trafelata Hyeseon che evidentemente, proprio nella foga di quella corsa, si era persino dimenticata di bussare, facendo praticamente irruzione nel suo ufficio.

Se la ritrovò così davanti agli occhi senza essersi preparato a riceverla e questo fu un fatto sufficiente per riuscire a scuotere il suo animo già irrequieto e sempre così apprensivo in sua presenza. D'istinto, il giovane capitano avrebbe immediatamente annullato la già poca distanza tra loro stringendola in un tanto desiderato abbraccio, aspettando in silenzio di essere convocato per la partenza. Ma la sua responsabilità di generale e i suoi doveri nei confronti di quel già esiguo popolo di Hireath ora andavano ben oltre i suoi intramontabili sentimenti verso di lei. Le rivolse quindi un sguardo severo, cercando per quanto possibile di non far trasparire dal suo volto alcun tipo di emozione.

till the world ends.「BTS」#wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora