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Parto

Tante erano state le sue prime volte da quando, insieme a Namjoon, Kim Seokjin aveva deciso di creare un luogo che potesse essere considerato un rifiugio per tutti coloro che, come loro, fossero stati disposti a combattere per un futuro migliore, diverso da quello apocalittico che il governo ed il suo esercito avevano invece prospettato.

La sua prima missione, la sua prima operazione. La sua prima lezione di primo soccorso, il suo primo tentativo di salvare un compagno da un morso di zombie, conclusosi decretando la sua prima vera sconfitta.

Hireath stessa poteva considerarsi una sua "prima volta", la miccia iniziale all'origine di tutti i movimenti di ribellione contro l'esercito imperiale. Da quel primo giorno alla gilda ne erano seguiti tanti altri, alcuni più frenetici, altri più sereni e tranquilli. C'erano stati nuovi arrivi, nuove missioni, tante perdite. Eppure, mai come in quel momento, Seokjin sentiva il peso di una importante responsabilità gravargli sulle spalle. Aveva trascorso gli ultimi quattro anni della sua vita chiuso in un laboratorio a studiare i non-morti e ora il destino lo stava mettendo nuovamente alla prova, chiedendogli di aiutare una donna a mettere al mondo una nuova vita.

Si sforzò di deglutire, mentre i suoi occhi vagarono veloci verso il volto contratto di Yoongi, ancora convalescente per la brutale operazione della notte precedente. Seduta accanto a lui, la piccola Lily stava passando sulla sua fronte accaldata un panno di acqua tiepida, nel disperato tentativo di frenare i suoi continui spasmi.

— Hyung andiamo, dì qualcosa, —

Dall'altro lato di quella branda improvvisata dove Yoongi era stato fatto adagiare, Jung Hoseok stava invece cercando in ogni modo di accertarsi che il suo compagno fosse realmente riuscito a sfuggire al contagio e stesse ora lottando con tutto sè stesso per reagire al quel dolore lancinante.

— Vaffanculo Hoseok, —

Yokatta, sembra proprio si stia riprendendo, — decretò quindi, tirando un sollevato sospiro di sollievo ed aiutando poi la piccola Lily nella medicazione e nel dosaggio dell'antidolorifico. Che Yoongi avesse evitato di contrarre il virus grazie al tempestivo intervento di Hoseok era ormai palese, ma ora il problema più grave era sperare che non morisse a causa di una possibile infezione.

— Ahhhhh! —

Il primario di Hiraeth non ebbe però il tempo sufficiente per cercare una soluzione che potesse alleviare ulteriormente il dolore del proprio compagno, perchè la sua attenzione venne richiamata dalle urla di un'altra paziente.

Sdraiata sull'unico vero lettino presente all'interno della stanza, Lee Hyeseon era in travaglio ormai da quasi 24 ore. Le contrazioni del basso ventre erano aumentate così come le sue disperate urla di dolore e questo poteva significare solo una cosa: il momento del parto era ormai imminente. Lo sguardo concentrato di Jin si pose quindi sugli strumenti di metallo già disposti ordinatamente sul banco accanto al letto della giovane e per poi passare sulle proprie mani, un poco tremanti, aperte ora sotto i suoi occhi inquisitori.

Nella tensione del momento, il medico di Hireath sobbalzò impercettibilmente quando avvertì una terza mano posarsi sulla spalla, stringendola con vigore. Sollevò quindi il proprio sguardo Kim Seokjin, scontrandosi così con il sorriso sempre radioso di uno dei suoi più fidati compagni che ora, accanto a lui, non stava probabilmente cercando di fare altro che infondergli un pò di coraggio.

Dal canto suo Jung Hoseok non aggiunse altro, perchè qualsiasi parola sarebbe stata superflua in un momento del genere. In fondo, un medico del suo calibro non aveva mai avuto bisogno di qualcuno che gli dicesse cosa fare o come agire ma, forse, ciascuno di loro col tempo aveva dato per scontato il fatto che Seokjin non fosse solo un medico eccellente. Lui era, come tutti e prima di tutto, un comune essere umano, un soldato come tanti, un uomo con le proprie paure e le proprie incertezze.

till the world ends.「BTS」#wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora