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Fino alla fine

Raddrizzò quei suoi nuovi occhiali dalla montatura leggera e tondeggiante prima di accomodare velocemente il nodo di una semplice cravatta nera, ben nascosta al di sotto della sua elegante giacca di quello stesso, raffinato colore. Per l'occasione aveva dovuto imparare in tutta fretta il modo più semplice per legare quello scomodo accessorio attorno al suo collo, cercando di non apparire ridicolo ed in disordine. Rinsavì da questo suo frivolo pensiero solo quando l'intenso e persistente rumore dei numerosi flash ebbe fine, affievolendosi insieme allo scroscio di applausi che avevano accompagnato la sua apparizione sul palco, permettendo finalmente allo sguardo di Kim Seokjin di posarsi su un piccolo gruppo di persone sedute compostamente proprio nelle prime file di quell'ampio e gremito salone.

Sembrava fosse trascorsa una vita intera dall'ultima volta che si erano ritrovati così, sotto uno stesso tetto, tutti insieme, dopo la scoperta del funzionamento e il successivo utilizzo del dispositivo di assopimento degli infetti sottratto dalle mani dell'esercito. Dieci anni erano serviti a Seokjin e ad un ristretto team di medici altamente specializzati per trovare e mettere a punto un vaccino che potesse servire a contrastare e poi spegnere definitivamente la minaccia di una nuova epidemia zombie. Dieci gli anni anni per poter dire di essere finalmente tornati alla "normalità", per tornare a credere nel futuro e nell'umanità.

Hiraeth era stata ricostruita non più scavando nei sottosuolo ma bensì sulla superficie, diventando di fatto la prima città di un mondo nuovo. E a quella città ne erano seguite poi tante altre, sempre più grandi e sempre più popolate. Dopo anni di continui sforzi ed estenuanti ricerche, Jin e il suo team avevano di fatto riportato la vita sulla Terra. E quindi non era un caso se proprio in quel momento Seokjin si trovava sul palco del Konserthuset per ritirare un ambitissimo premio in onore della medicina.

Eppure tutto ciò a cui quel medico ormai conosciuto in tutto il mondo sembrava dare importanza erano esclusivamente le otto persone che, accomodatesi proprio nelle prime file, gli stavano sorridendo come lui non credeva di aver mai visto fare prima di allora. Si prese dunque tutto il tempo per osservare i loro volti finalmente sereni e non potè che rendersi conto di quanto quei ragazzi, dieci anni fa dei perfetti sconosciuti, erano finiti per diventare la sua sola, unica e vera famiglia. Proprio ad occupare il primo posto della fila vi era Jung Hoseok, la gamba sinistra distesa in modo insolito, atto probabilmente a far rilassare i muscoli affaticati del polpaccio mentre, appoggiata al braccio della poltrona, era stata appoggiata la sua ormai da tempo immancabile stampella. Il motivo della sua immunità aveva infatti trovato un nome e questo era stato atassia.
Era bastata solo qualche breve ricerca per far capire ad Hoseok di cosa si trattasse, ma lui aveva accettato tutto ciò che gli era stato spiegato senza battere ciglio e soprattutto, senza mai smettere di lottare. Quella malattia degenerativa che avrebbe potuto costringerlo fin da subito su una sedia a rotelle aveva dato al quel giovane uomo la giusta dose di coraggio per non lasciarsi andare alla disperazione. Per nulla intimorito e avvilito dai rischi di quella malattia, Jung Hoseok aveva invece scelto di iniziare con anticipo un percorso intensivo di fisioterapia per poter continuare a camminare sul quelle gambe che di strada, in effetti, ne avevano macinata parecchia, nel corso di quegli anni alla gilda. Era riuscito ad evadere dalla sua prigione e poi aveva conosciuto Namjoon, salvato per più di una volta la vita del suo più caro amico Yoongi e affrontato orde di infetti senza mai perdere il proprio sorriso e la voglia di vivere. Con le sue battute, spesso e volentieri, Jung Hoseok aveva saputo risollevare il morale di tutti anche nei momenti più difficili, più dolorosi. E anche se ne corso degli anni si era fatto più serioso e malinconico, Kim Seokjin si era adoperato con tutto sè stesso per offrirgli delle cure che potessero servire ad allontanare il più possibile il naturale decorso della sua patologia, pur sapendo che quel mostro sarebbe sempre stato l'ombra, l'unica macchia indelebile, di quello splendido sole.

till the world ends.「BTS」#wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora