Capitolo 33

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"Scoppierà una guerra, non è così?" Di ritorno dal Villaggio della Sabbia, (T/n) era pensierosa.

"Cosa te lo fa pensare?" chiese Naruto in risposta.

"Quei criminali... sono davvero troppo pericolosi."

"Il biondo con cui mi sono scontrato, è il tuo amico d'infanzia, (T/n)?"

"Quell'idiota non è mio amico. Non voglio più sentire parlare di lui. Non è nient'altro che un vile traditore."

Si era allontanata lasciando l'amico biondo da solo.

"Cosa ti lega a quell'uomo?" sussurrò Naruto a a bassa voce, udito solo dal vento.

Ricordava bene l'espressione che aveva la ragazza nel momento in cui si accertò che il responsabile dietro il rapimento del kazekage era una delle persone a cui più teneva. Ricordava i suoi occhi tinti del rosso, il rosso caratteristico dell'abilità innata del clan Uchiha. Era esitante. Non poteva ritirarsi da un eventuale scontro. Non voleva combattere.

Essere costretti a odiare qualcuno che si ama è crudele, ma non poteva fare altrimenti. Doveva convincersi che fosse giusto così.

Anche sforzandosi, però, non sarebbe mai riuscita a odiare completamente il ragazzo con cui aveva passato un breve periodo della sua infanzia. Era una persona su cui poteva contare, lo ricordava così. Le piaceva pensare che in fondo non fosse cambiato del tutto.

Gli era affezionata senza una vera ragione, sapeva solo che poteva fidarsi di lui, un sentimento che sapeva essere reciproco. Non erano in grado di tradire quella fiducia che condividevano scendendo in un campo di battaglia e combattendo fino alla morte. Non sarebbe finita così. Lo avevano deciso quando nel momento in cui i loro occhi si incontrarono a Suna.

Speravano di rivedersi come alleati un giorno non troppo lontano. Speravano di potersi sedere a chiacchierare davanti a una tazza di tè caldo ripensando a tutte le avventure e disavventure che li avevano portati alla loro riconciliazione.

Era una vana speranza infantile. Sapevano che non sarebbe mai accaduto. Uno di loro sarebbe caduto prima, o addirittura entrambi, in quella che sembrava essere la meno dolorosa delle opzioni.

Si soffre maggiormente da morti o vivendo con una morte sulla coscienza?

Questo era ciò che si chiedeva la giovane Uchiha osservando il suo riflesso nell'acqua del fiume.

Si era seduta a gambe incrociate sulla sponda del corso d'acqua.

In cuor suo sapeva che a breve sarebbe successo qualcosa che avrebbe potuto evitare. Qualcosa di cui si porterà il rimpianto appresso fino alla fine dei suoi giorni.

Sapeva anche di non essere in grado di evitarlo.

Unconditionally [Deidara x Reader]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora