Capitolo 32

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Il giovane kazekage di Sunagakure era stato rapito e (T/n) sapeva chi potesse essere il colpevole. Non ne era certa, non avendo idea di quanti membri avesse l'Akatsuki. C'era però la possibilità che il criminale in questione fosse proprio Deidara.

(T/n) odiava profondamente coloro che commettevano atti del genere. Gaara aveva lottato con tutte le sue forze per proteggere il villaggio che tanto amava. (T/n) amava colui che aveva commesso quell'atrocità.

Era arrabbiata. Dalle descrizioni che aveva raccolto dagli abitanti, l'attentatore corrispondeva effettivamente a Deidara. Avrebbe dovuto fermarlo prima che attaccasse Suna.

"(T/n), stai bene?" Chiese Sakura.

"Sono arrabbiata, Gaara ha faticato molto per arrivare fino a qui... e per colpa di un gruppo di criminali sta rischiando la sua vita." L'Uchiha stringeva i pugni.

Sakura non rispose. Ciò che le preoccupava maggiormente in quel momento era come si sentisse Naruto.

Il ninja medico del Team 7 dovette allontanarsi, apparentemente Kankuro era stato ferito da uno dei due membri di Alba. Prima di perdere conoscenza aveva fornito l'identità dell'individuo misterioso.

Akasuna no Sasori.

Sasori della Sabbia Rossa, il più celebre marionettista del Villaggio della Sabbia. Era un criminale molto pericoloso.

"Deidara... cosa ci fai con criminali di questo calibro? Itachi Uchiha. Kisame Hoshigaki. Akasuna no Sasori. Sfiguri se messo a confronto con loro."

Era una situazione pesante. Gli alleati di Konoha avevano bisogno di aiuto. Il fallimento non era contemplato.

"Potrebbe essere troppo tardi per salvare il kazekage." Mormorò (T/n) sottovoce. Aveva i nervi a fior di pelle.

Le venne spontaneo chiedersi come si stesse sentendo Naruto in quel momento. Lui più di chiunque altro sapeva come ci si sentisse a essere degli emarginati. Ad avere un sogno apparentemente irrealizzabile.

Conosceva Naruto fin da quando erano piccoli. Le era sempre dispiaciuto vederlo girovagare da solo in cerca di attenzioni. Si era avvicinata a lui e in poco tempo lo considerò suo amico.

"Chissà come stai soffrendo, Naruto. Gaara è tuo amico, no?"

Sofferenza.

Perdita.

La sofferenza causata dalla perdita di una persona cara è difficile da sopportare.

Ci si chiede se fosse qualcosa evitabile. Si analizza ciò che avrebbe potuto cambiare il futuro. Ci si sente di non averlo fatto in tempo.

Un errore resta immutato, niente lo cambierà. Il mondo andrà avanti.

La giovane Uchiha aveva provato quella sensazione di vuoto. Aveva visto chi la circondava soffrire allo stesso modo.

Lei si chiedeva se avesse potuto evitare che Itachi sterminasse il clan.

Si chiedeva se avesse potuto evitate che Deidara tradisse Iwa.

Si chiedeva se avesse potuto evitare che Sasuke seguisse Orochimaru.

Non aveva fatto nulla per impedirlo e ormai era troppo tardi. Le scelte che aveva compiuto l'avevano portata a pensare a cosa sarebbe successo se avesse preso scelte diverse.

Unconditionally [Deidara x Reader]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora