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Pochi si aspettavano di vedere Harry Potter ritornare ad Hogwarts per finire l'ultimo anno di studi, ma tutti si sorpresero di vederlo salire sull'Hogwarts express.
Il castello di Hogwarts era stato ricostruito giusto in tempo, in tempo per accogliere tutti coloro che volessero tentare di ricominciare a vivere nel modo più normale e discreto possibile.
Tra queste persone c'era anche Harry Potter.
Certamente la sua fama non lo avrebbe abbandonato in quei momenti, ma perlomeno sarebbe ritornato a casa.

Anche Ron e Hermione avevano seguito il suo esempio, sicuri di non volerlo abbandonare neanche allora.
Sembrava che nulla fosse cambiato: stessa casata, stessa stanza, stessi compagni, stessi amici.
Solo Harry era cambiato.
Nulla di stravolgente, certo. Era semplicemente più silenzioso, meditabondo e tranquillo.

Passava il suo tempo sul campo da Quiddich, quando le squadre non si allenavano, per inseguire lo sfuggente boccino e assaporare il sapore di libertà che il volo gli regalava.
L'adrenalina che alimenta le vene, l'aria fredda che graffia il viso madido di sudore, l'odore di terra bagnata portato dal vento; sensazioni che Harry amava e che solo il Quiddich poteva regalargli.

Oltre a quei momenti che si ritagliava per se, trascorreva le giornate a studiare, a guardare Ron e Hermione civettare e a pensare da solo, seduto sul ciglio del lago nero.
Atteggiamento più che lecito, per un ragazzo appena maggiorenne, che ha preso parte attiva alla guerra terminata, vedendo morire coloro che più amava.

"Amico devi trovarti qualcuno e distrarti un po'" disse Ron, mentre stringeva la vita di Hermione, a cavalcioni su di lui.
Harry era rimasto a lungo a guardarli mentre pomiciavano e alla fine Ron se n'era accorto; non che quella fosse stata la prima volta.
"Eh? oh scusate ragazzi. Stavo solo pensando, non volevo fissarvi" si scusò sinceramente, grattandosi la testa imbarazzato.
"Quello che ho detto rimane vero." Puntualizzò Ron, deluso dal fatto che Hermione si stesse alzando per dare tutta la sua attenzione ad Harry.
Harry rise "non ho intenzione di uscire con nessuno adesso".
"Neanche con Ginny? Credevo che stesse andando bene tra voi" Chiese Hermione, togliendosi dei capelli dalla faccia e dalla bocca.
"No, non poteva funzionare. Vogliamo cose diverse"
Ron lo guardò con un sopracciglio alzato "Ginny è pazza di te"
"Senza offesa amico, ma io non lo sono di lei." Si scusò in fretta Harry, alzandosi per raggiungere il buco nel ritratto.
"Dove vai ora?"
"Vi lascio un po' soli".
-
Quanto gli era mancato girare per il castello di notte.
Quella volta non gli sarebbe servito portare il mantello dell'invisibilità; sicuramente nessun professore avrebbe avuto nulla da ridire se lo avesse visto girare di notte.
Forse la professoressa McGranitt, che amava la giustizia, ma stava di sicuro dormendo beata a quell'ora.
Si mise le mani dentro le tasche dei jeans e inspirò l'aria umida del castello.
Chiuse gli occhi e camminò per un po' alla cieca, probabilmente senza aspettarsi l'arrivo di nessuno.
Ma qualcuno arrivò, correndo così di fretta da piombargli addosso, rovesciandoglielo qualcosa di caldo sulla maglietta.
Harry subito sgranò gli occhi nell'oscurità, ma non riuscì a capire chi fosse stato, perché un dolore lancinante  e improvviso al petto lo distrasse.
"Lumus" sentì sussurrare ed un ragazzo dalla testa bionda e gli occhi grigi si avvicinò in fretta "Toglila! Togli la maglietta!" Gridò, mentre tentava di strappargliela.
Harry, ancora steso a terra, se la tolse immediatamente, scoprendo una grossa chiazza rossa ribollente sul petto.
"Potter sei sempre nel posto sbagliato!" Esclamò Malfoy, inginocchiandosi accanto a lui.
"Cos'è sta roba?" Gridò Harry, tremando dal dolore. Era come avere dei Carboni ardenti sulla pelle.
Malfoy gli sfiorò la ferita e strinse i denti in una smorfia di dolore "vieni" disse poi, alzandolo di peso.
Lo trascinò in bagno, fino al lavandino e aprì subito l'acqua fredda.
"Sciacquati" ordinò, poi prese a lavarsi le mani, dove erano comparse diverse piaghe.
Harry prese acqua a manciate e se la buttò sul petto nudo, finché il dolore svanì.
Si appoggiò con le mani al lavandino respirando a fatica e girò il volto verso Malfoy  "ma che cazzo stavi facendo?"
"Non sono affari tuoi." Rispose il biondo, con uno sguardo così truce da far paura.
Harry alzò le sopracciglia e si indicò il petto ancora ustionato con ampi gesti delle mani "si invece!"
"Non è colpa mia se sei sempre tra i piedi"
Si zittirono entrambi e per un po' l'unico suono che si riusciva a sentire era lo sgocciolio del lavandino.
Harry lo studiò attentamente, mentre rimaneva fermo a guardare il pavimento. Non era cambiato affatto; forse un po' dimagrito e con qualche occhiaia in più, ma per il resto era il solito Malfoy. Almeno esteriormente.
"Non credevo...che fossi ritornato ad Hogwarts" disse poi Harry, prendendo alcuni fazzoletti per asciugarsi.
"Non era sicuro di venire. Ma alla fine...sorpresa!" Rispose Malfoy, con sguardo corrucciato.
Harry annuí e si strinse nelle spalle "Pensavo che non ti avrei più rivisto dopo la guerra" ammise, guardando per terra, costretto a ricordare avvenimenti ancora troppi freschi e dolorosi.
"Pensavi che fossi morto?"
"No, sapevo che ti eri salvato alla fine. Ma credevo che avresti voluto cambiare vita, ambiente"
Malfoy sorrise amaramente "E invece eccomi qua" disse e senza aggiungere altro, si tolse la giacca del completo nero di marca(quel ragazzo era sempre elegante in ogni occasione) e la porse ad Harry.
Il moro la afferrò titubante e se la infilò, ricordandosi di essere mezzo nudo.
"Me la ridarai pulita entro una settimana" aggiunse Malfoy, prima di andarsene senza dare ulteriori spiegazioni.

Harry corse verso la sala Comune e quando fu il momento di dire la parola d'ordine, era senza fiato.
La signora grassa lo salutò affettuosa, come quasi tutti i quadri facevano in quel periodo e lo lasciò passare.
Entrò e fu felice di vedere che i suoi migliori amici erano ancora lì, ma non si stavano divorando la faccia, solo parlando.
"Ragazzi" li richiamò Harry "sapevate che Malfoy è qui ad Hogwarts?" Chiese con un lampo che gli attraversò rapido gli occhi.
Ron si colpí il viso con una mano "No amico ti prego. Ho già sopportato te e le tue chiacchiere su Malfoy tutto il sesto anno...non..."
Hermione lo interruppe "Ma ora la guerra è finita. Non c'è nessuna ragione per cui dovrebbe pedinarlo e spiarlo, giusto?"
"Infatti era solo un'informazione che volevo darvi per curiosità" rispose Harry freddo, forse un po' ferito e confuso.
In effetti, il fatto che fosse immediatamente corso dai suoi amici per raccontare che quell'anno ci sarebbe stato anche Malfoy, era strano.
"scusaci" disse subito Hermione, alzando le mani in segno di arresa.
"Vado a dormire" annunciò poi Harry, accorgendosi di essere troppo stanco per discutere o per litigare.

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Come a dimostrare la mia fissazione, sono ritornata (qui si spiega l'immagine sopra👆🏻) scrivendo questa nuova Drarry a cui pensavo da un po'.
Vediamo come procede, ma spero che vi possa piacere.
Ditemi subito se vi piace l'ambientazione ehh niente, al prossimo capitolo 🥰🧁🌈⚡️

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