5.

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I Tre Manici di Scopa era affollato come sempre; ma quel giorno ancora di più, per via di tutti quei ragazzi, -principalmente di tassorosso-, che avevano avuto la stessa idea di Harry per festeggiare.
Harry e Malfoy si fecero strada dentro al confortevole locale che profumava di cannella e riuscirono a trovare un tavolino libero, piuttosto nascosto da occhi indiscreti, per la gioia di Malfoy; si era subito pentito di aver seguito Harry, preoccupandosi immediatamente di cosa avrebbero potuto pensare gli altri, come se agli altri importasse di quel che faceva Draco Malfoy.
Harry lo lasciò solo al tavolo e si strinse tra tutti i presenti per arrivare al bancone e ordinare due burrobirre.
Madam Rosmerta, efficiente come nessuna barista, riuscì ad ascoltarlo e a servirlo con una velocità impressionante; così Harry ritornò al tavolo dopo pochi minuti, reggendo due boccali colmi di spumante e dolce burrobirra.
"Allora" cominciò Malfoy, dopo aver dato un lungo sorso alla calda bevanda per placare la propria sete "Cosa dovremmo festeggiare esattamente?"
Harry rise "La vittoria dei tassorosso" disse con un'alzata di spalle.
"Tu sei di tassorosso?"
"No"
"Beh neanche io" disse acidamente il biondo, percorrendo con lo sguardo tutti i tavoli vagamente troppo vicini al loro.
"Io festeggio perché sarà divertente sfidare una squadra così forte" rispose Harry, scontrando il proprio boccale con il suo per simulare un brindisi.
Malfoy sospirò "come vuoi".
Harry alzò gli occhi e bevve un altro sorso dal suo bicchiere.
"E poi, se vinco contro di loro, finalmente sfiderò te e i Serpeverde. Come ai vecchi tempi, io vinco e tu perdi" disse poi sorridendo.
"Io non sono nella squadra" spiegò Malfoy, con sguardo un po' troppo indifferente.
"Cosa?!" Esclamò Harry sgranando gli occhi "perché?".
Malfoy si strinse nelle spalle "Sono troppo stanco"
C'era qualcosa, in quelle parole, che non convinse molto Harry, ma decise di non insistere e infierire ulteriormente.
"E comunque, saranno i Serpeverde a vincere. Sono sempre stati i migliori, solo che non avevano una celebrità in squadra" disse poi Malfoy, riacquistando il suo solito ghigno.
"I Grifondoro hanno sempre avuto vero talento. E anche io" si difese Harry, imbronciandosi appena.
"Certo" rispose Malfoy ironico "ma so che riuscirei a batterti a occhi chiusi"
Harry prese quella frase per una sfida, felice di aver ritrovato il solito Malfoy (nonostante lui detestasse il solito Malfoy) "Bene, provalo"
"Potter non giocherò solo per dimostrarti la mia palese superiorità in campo." rispose Draco, nascondendo un ghigno dietro al boccale di birra.
"Che codardo. Questo dimostra che sai che perderai"
Malfoy appoggiò il bicchiere e lo fulminò con lo sguardo. Finalmente Harry era riuscito a smuoverlo e a farlo reagire.
"Va bene, ti dimostrerò quanto valgo sulla scopa".

-
"Allora il primo che prende il boccino vince" disse Harry, stringendo il manico di scopa stretto tra le mani coperte dai guanti in pelle e tentando di non pensare al freddo vento pungente che gia gli graffiava le guance.
"Cosa si vince?" Chiese Malfoy, riducendo gli occhi ad una fessura per ripararli dal freddo.
Harry alzò gli occhi al cielo per pensare "Mh...un segreto"
"È un segreto?" Malfoy ora pareva irritato.
"No no, voglio dire...Chi perde dovrà dire all'altro un suo segreto." spiegò Harry, arrossendo insicuro appena vide il suo sguardo.
"Che stupidaggine. Che premio sarebbe? E poi quale segreto?" Malfoy era sempre piú convinto di non voler più giocare con Harry; perché mai aveva detto di sì?
"Beh...tu potresti dirmi cosa stavi facendo in bagno quel giorno con quel calderone..." tentò Harry, arrossendo sempre di più e distogliendo lo sguardo, in tempo per non notare Malfoy arrossire e imbronciarsi di risposta.
"E tu mi dirai..." emise un grugnito e parve sforzarsi nel pensare "perché diamine ti interessa tanto quello che faccio e perché mi segui ovunque" disse infine, nascondendo un lieve tremore al labbro inferiore.
Harry rimase colpito dalla risposta. Non era sicuro nemmeno lui del perché lo seguisse; a parte per quella scusa che aveva dato ai suoi amici e forse anche a se stesso perché stava ricominciando a parlare e pensare a Malfoy troppo spesso.
Alla fine gli porse la mano e gliela strinse con energia, sperando di vincere a tutti i costi.
"Dai cominciamo questa pagliacciata. Sappiamo che vincerò" cominciò Malfoy, salendo con eleganza sulla scopa e alzandosi in volo di qualche metro.
"Non canterei vittoria tanto in fretta" rispose Harry, facendo lo stesso.
Liberarono il boccino e cominciarono la scommessa.
Harry si era dimenticato di quanto bravo fosse Malfoy, di quanto precise e eleganti fossero le sue impennate, curve e cadute in picchiata.
Eppure erano mesi che non saliva su una scopa, almeno così credeva.
Si accorse di essere stato fermo a guardarlo per troppi secondi, quando il biondo gli rivolse un'occhiata e sorrise malizioso. "Ti piace quel che vedi, Potter?"
"Cos- no, ma che dici, io non..ho visto nulla" balbettò Harry, abbassandosi visibilmente di quota.
Malfoy rise ma poi tornò subito serio e attento.
Perchè si agitava tanto? E cosa intendeva Malfoy? Non c'era nulla di malizioso nel modo in cui lo aveva guardato, ne era sicuro.
Fece alcuni giri su se stesso, prima di riprendere lucidità e tornare a perlustrare il campo.
Doveva vincere, voleva vincere.
Sapere cosa stesse facendo Malfoy lo stava tormentando da troppo tempo, non poteva perdere l'opportunità di scoprirlo.
E poi eccolo, un lampo dorato attraversò il cielo così velocemente, che solo due cercatori esperti come Malfoy e Harry poterono notarlo.
Subito cominciò l'inseguimento; spalla a spalla, entrambi procedevano rapidi, appiattiti sui loro manici e con le mani protese in avanti, ponti ad afferrare il boccino.
Sembrava che nessuno dei due riuscisse a superare e seminare l'altro una volta per tutte.
Poi Malfoy fece ciò per cui era famoso durante gli anni in cui giocava con i Serpeverde: spintonò Harry, con una forza tale, da allontanarlo e rallentarlo il giusto per poter raggiungere per primo il boccino alato e afferrarlo con decisione.
Harry frenò bruscamente e rimase a fissare Malfoy agitare il pugno in aria, mentre una  forte delusione cominciava a stringergli il petto.
Applaudí e sorrise senza nascondere sarcasmo "Bravo, una vittoria meritata"
"Meritata o no, conta solo che io abbia vinto" rispose Malfoy, atterrando e consegnando nelle mani rattrappite dal freddo di Harry il trofeo appena catturato.
Harry sospirò e  si ricordò del perché, anni prima, detestasse tanto Malfoy e si Chiese perché quell'odio fosse svanito così rapidamente dopo la guerra.
"E ora voglio il mio premio" aggiunse Malfoy, intrecciando le braccia al petto.
"Scusa...cosa volevi sapere?"
"Non far finta di essertelo dimenticato, Potter."
Harry alzò gli occhi al cielo e tentò di controllare la temperatura del suo viso, evidentemente senza successo, perché Malfoy lo attaccò subito "È un motivo così imbarazzante? Dov'è quel coraggio di cui tutti parlano?".
"Non se n'è mai andato" rispose Harry, con rabbia.
Malfoy alzò le sopracciglia.
"Ok. Perché ti seguo? Perché...non lo so, sono preoccupato" disse infine tutt'un fiato , torturandosi le mani e guardando in basso.
"...Preoccupato?" ora Malfoy sembrava veramente interessato e curioso.
"Si, Insomma, non è che il tuo comportamento stia facendo presupporre che tu stia bene, di questi tempi..." si spiegò subito Harry, non riuscendo più a nascondere l'imbarazzo per ciò che aveva detto, solo che anche le guance Malfoy sembrarono colorarsi di rosa.
"Può darsi che sia vero, ma non capisco perché ti importi tanto. Non ti è mai importato" disse Malfoy, sistemandosi una ciuffo di capelli fuoriuscito dalla testa con il gel.
Harry si prese del tempo per pensare.
"Lo so. Ma so anche che sei cambiato, che sei un ragazzo che, come tanti, ha vissuto la guerra. E sembra che tu non abbia nessuno che ti aiuti a superarlo." disse infine, sicuro di pensare veramente ad ogni parola che aveva detto. Malfoy era cambiato e meritava una seconda possibilità.
Malfoy si irrigidì e faticò a mantenere il contatto visivo, nonostante tutto continuò "Ti ho già detto che non voglio che tu faccia l'eroe caritatevole con me." disse con voce rotta.
"Non lo sto facendo Malfoy. Ma per favore, lasciami essere tuo amico. In fondo non hai nulla da perdere.".
Harry sapeva che Malfoy non avrebbe mai voluto ammetterlo che aveva bisogno di un amico, ma sapeva anche che il dolore supera l'orgoglio.
"Potter, per favore, devi capire che accettare il tuo aiuto equivale ad ammettere di non avere altra speranza" disse Malfoy, allontanandosi di qualche passo.
"Quindi ammetti di aver bisogno di aiuto?" Chiese Harry, ormai con la gola che gli bruciava.
Malfoy abbassò gli occhi e per un attimo parve sull'orlo delle lacrime, ma poi indurì lo sguardo e tornò a guardare Harry.
"E va bene. Se ti credi tanto forte da condividere ciò che sto passando, vieni con me" disse poi, girandosi e cominciando a camminare velocemente verso gli spogliatoi.
Harry lo seguí più curioso che mai.

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Scusate se ci ho messo tanto ad aggiornare ma avevo latino a cui pensare 😭
Comunque, cosa ve ne pare?

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