12.

10.2K 568 108
                                    

Harry si lasciò cadere sulla poltrona della sala comune con un sospiro.
Ron era seduto davanti a lui, scriveva senza voglia sulla sua pergamena, per il compito di pozioni, e per una volta Hermione non era lì.
Alzò appena lo sguardo quando sentí Harry "Hey amico" lo salutò distratto.
"Hey" rispose Harry, senza riuscire a nascondere un altro sospiro nel dirlo. Un sospiro leggero, non un sospiro stanco, uno di quei sospiri che ricordano tanto l'estate, quando fa caldo e, assetati, si beve la limonata appena uscita dal frigo, fresca
e dissetante.
Hermione probabilmente avrebbe colto la differenza, ma Ron, intento a lamentarsi mentalmente sui compiti, non notò nessuna diversità dai soliti sospiri di Harry.
"Cavolo questa roba è difficile! Tu l'hai già finita?" Domandò poco dopo Ron, con aria speranzosa. "Hermione non ti aiuta oggi?" Lo stuzzicò Harry divertito. "Sai che non mi aiuta quasi mai!" Rispose offeso il rosso "Allora? Li hai finiti i compiti?" Chiese di nuovo, con più insistenza. Harry rise ancora, poi si arrese e gli porse la pergamena con i compiti già finiti "Ovviamente non sperare che siano tutti giusti. Cambia un po' di frasi" lo avvisò "Grazie! Sei un amico" rispose Ron, con tono disperato, cominciando a copiare in fretta.
"Allora, come vanno le cose?" Domandò poco dopo il rosso, mentre intingeva la penna d'oca nell'inchiostro nero.
Harry, che era rimasti lì a guardare distrattamente l'amico al lavoro, parve come risvegliarsi da un sogno "Oh, ehm, piuttosto bene. Tutto tranquillo" rispose, stringendosi nelle spalle.
"Sembra che tu sia più...occupato, di questi tempi" riprese Ron, un po' impacciato, ma sicuro di ciò che diceva.
"Che intendi?"
"Voglio dire che...una volta sembravi più annoiato, da tutto. Ora sembra che tu abbia trovato qualcosa che ti riempie i pensieri. Anche se magari è una cosa che ti preoccupa, almeno ti tiene occupato" disse con tranquillità, alzando brevemente lo sguardo sull'amico, per coglierne l'espressione.
"Ehm..." balbettò Harry, colto alla sprovvista dalla rivelazione profonda di Ron. Harry si aspettava queste intuizioni da Hermione, non certamente dall'amico.
"Si...può darsi" disse infine, arrossendo lievemente.
Anche Ron arrossì, di riflesso "Bene" concluse, tornando a scrivere con più concentrazione.
Harry si alzò dalla poltrona, facendo leva con le braccia, e si diresse verso il ritratto "Ron vado a farmi un giro. Quando hai finito metti pure la pergamena dentro la mia borsa" disse prima di uscire, senza aspettare la risposta dell'amico.
Era sera, poco prima di cena, e il sole rosso cominciava già a scendere per tuffarsi nel lago nero e lasciare spazio alla notte.
Harry aveva bisogno di farsi uno dei suoi soliti giri intorno al lago nero. Camminò a passo costante per un po', poi rallentò i passi quando intravide una coppietta, seduta, che pomiciava senza temere che qualcuno potesse vederli.
Harry tentò di passare inosservato e far finta di nulla, ma qualcosa catturò la sua attenzione.
Uno dei due sembrava famigliare. A pensarci meglio, quanti altri ragazzi che conosceva avevano i capelli biondi platino, lisci e pieni di gel e indossavano completi costosi?
Si fermò, proprio davanti ai due, tentando di riconoscere la ragazza che faceva compagnia a Malfoy, troppo nascosta dai propri stessi capelli per poterle identificare il volto.
Ma Malfoy aprì lentamente gli occhi, lo vide e si staccò dalla ragazza per rivelarle il viso.
"Potter" Disse, senza nascondere un po' di sorpresa. Intanto Harry aveva finito per constatare che non conosceva quella ragazza, chiaramente Serpeverde, dai capelli ricci e scuri.
"Sei qui per goderti lo spettacolo? Invidioso?" proseguí Malfoy, allargando un sorriso malevolo, quando Harry assottigliò irato gli occhi.
"Ehm...qualche problema?" Intervenne la ragazza, visibilmente confusa e irritata dalla situazione.
"No, nessun problema. Volevo solo capire...insomma, ieri non eri bionda?" disse Harry, colto da un momento d'ira puro. La ragazza spalancò gli occhi e guardò Malfoy, che ora guardava Harry con uno sguardo carico d'odio.
"Cosa?" Gridò, allontanandosi da lui di qualche centimetro.
"Sta...sta scherzando" tentò Malfoy, ma questo servì solo a procurargli una sberla in pieno viso "Di chi sta parlando?" Chiese ancora la ragazza, mentre Malfoy si massaggiava la guancia dolorante, tutto questo sotto gli occhi divertiti di Harry.
"Di nessuno...io-"
"Fanculo Draco, non sarò un'altra delle tue puttane" disse, prima di andarsene arrabbiata e delusa, verso il proprio dormitorio.
"Cosa cazzo ti è preso? È mesi che me la lavoro" Esclamò, quando vide il sorriso divertito di Harry.
"Ma davvero?"
"Si!"
"Ma io pensavo fossi gay, Malfoy. Volevo aiutarti" disse sarcastico Harry, tornando serio.
Malfoy alzò le sopracciglia "Ah, ho capito. Sei geloso" disse, quasi fosse una cosa normalissima e che gli capitava spesso.
"Cosa ti salta in mente?" Esclamò Harry, colto alla sprovvista.
"Altrimenti, come ti spieghi la tua reazione?" Continuò Malfoy, incrociando le braccia al petto ed esibendo un'altro dei propri ghigni.
"Io..." cominciò Harry, ma chiaramente non riuscì a trovare nessuna scusa che potesse salvarlo.
"È per il bacio dell'altro giorno? Sai, non vuol dire che siamo una coppia adesso" riprese Malfoy, senza mai smettere di ghignare.
"Non l'ho mai pensato!" si protesse Harry, digrignando i denti.
"Allora non rovinare la mia buona reputazione, dopo che l'ho riacquistata."
"Cosa?" Domandò Harry, confuso.
"Si, ormai tutti i Serpeverde sanno che non ho più il..." nel dirlo tamburellò le dita Sopra alla manica del braccio destro, proprio dove ora era presente la cicatrice della bruciatura inferta da Harry, al posto del marchio nero.
"E tutti si sono convinti che non sono mai voluto stare dalla loro parte. Così sto riacquistando la mia solita popolarità"
"Tu, popolare?" Chiese scettico Harry, tentando di evitare di pensare all'episodio del marchio, vissuto ormai due mesi prima.
"Tra i Serpeverde si. Non ci sei solo tu e i Grifondoro in questa scuola , Potter"
rispose pronto Malfoy.
"Ok, ma questo non ti da il diritto di andare in giro a fare la puttana" disse Harry, sputando veleno.
"Non faccio la puttana" ripetè Malfoy, con una smorfia "Ma posso baciare chi voglio, e senza che tu mi dia il permesso"
Harry serrò i pugni e contrasse la mascella "Bene" grugnì.
"Bacia chi vuoi, fai quello che vuoi, ma ricorda: se ti è piaciuto tanto prenderti gioco di me, io con te farò lo stesso" disse, avvicinandosi a lui.
"E non ti lascerò scampo" aggiunse, prima di afferrargli la cravatta e baciarlo con trasporto.
Si staccò e guardò la sua espressione leggermente turbata.
Nonostante avesse odiato baciare quella bocca proprio dopo che lo aveva fatto qualcun altro, non potè fare a meno di godersi la sua espressione, ricca di curiosità ma anche di timore.
Adesso si che si sarebbe divertito.

——-

Non sei speciale Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora