Harry si vestì in fretta, ormai in ritardo, prendendo alla rinfusa calzini spaiati, jeans e la divisa da mettere sopra la camicia stropicciata.
Non tentò nemmeno di pettinarsi, si spruzzò il profumo e corse fuori dalla stanza; non si dimenticò, però, di afferrare la giacca nera di Malfoy, per infilarla dentro la borsa, sempre troppo vuota, rispetto alle lezioni che seguiva tutti i giorni.
Corse per tutto il castello, che conosceva a memoria, e arrivò in Sala grande ormai mezza vuota.
Afferrò qualche muffin, bevve un sorso veloce di succo di zucca e partì verso la classe di difesa contro le arti oscure.La lezione era già cominciata, ma come previsto, il nuovo professore non fece una piega, vedendolo arrivare.
Penserete che fosse pazzo, ma Harry avrebbe tanto voluto essere trattato come tutti gli altri; quasi quasi gli manca il professor Piton, che si sarebbe fatto cruciare piuttosto che riservargli trattamenti preferenziali.
Ma tutti lo vedevano come un piccolo eroe, molto più di quando era solo un bambino ed era arrivato ignaro ad Hogwarts, scoprendo si essere più famoso di Lady Gaga.
Ormai quasi nessuno lo vedeva più come un semplice ragazzo, a volte un po' ribelle e dai voti mediocri.Si scusò e si sedette accanto a Neville, che gli aveva riservato un posto.
"Tutti bene?" Chiese, vedendolo trafelato e affannato.
"Si mi sono solo svegliato tardi"
Neville rise "Pensavo che quel cumulo sotto le lenzuola del tuo letto fosse solo il solito casino che lasci in giro" disse a bassa voce, dandogli una pacca sulla spalla.
Neville era uno dei pochi rimasti suoi amici, che lo trattavano come il solito Harry, con i suoi difetti e debolezze.
"Invece ero io che dormivo" aggiunse Harry, ridendo sommessamente a sua volta.
Qualcuno lo zittì, così si costrinse a stare attento per ascoltare la lezione."Abbiamo un'ora buca,facciamo una partita veloce a Quiddich?" Gli Chiese Ron, uscendo dall'aula, mano nella mano con Hermione.
"Certo. Vai intanto al campo. Ti raggiungo subito" rispose Harry, notando che una proposta del genere la riceveva raramente dal suo migliore amico, ora che usciva con Hermione.
Non lo avrebbe mai ammesso, ma gli mancavano i vecchi tempi, quando i due ancora si cercavano a vicenda, senza trovarsi mai.
Era lui allora, ad essere seguito ovunque andasse, per non ritrovarsi soli.
Invece ora, spesso si sentiva non voluto, anche se sicuramente non era vero.Prese la strada opposta a quella dei suoi amici e si diresse in biblioteca.
Non c'era un motivo preciso per cui avesse optato proprio per la biblioteca, ma sperava di trovare chi aveva deciso di cercare.
Lo vide, seduto da solo in un angolo dietro agli scaffali meno visitati, mentre leggeva con la testa appoggiata alle mani chiuse a pugno.
Sembrava così tranquillo e vulnerabile in quel momento, che Harry si dimenticò momentaneamente che era Malfoy: arrogante, viziato, presuntuoso, orgoglioso...
"Malfoy" richiamò la sua attenzione, stando ben attento a sussurrare, per non aizzarsi contro la bibliotecaria.
Il biondo alzò lo sguardo dopo qualche secondo, forse dopo aver cercato un punto nel racconto che stava leggendo per terminare la lettura senza intoppi bruschi.
"Potter" sussurrò a sua volta, seguendolo con lo sguardo mentre si sedeva sulla sedia libera accanto a lui.
Harry frugò dentro la borsa e tirò fuori la giacca nera, un po' stropicciata, appoggiandola delicatamente sul tavolo.
"Grazie" disse "Per la giacca, non per avermi ustionato" aggiunse poi, sorridendo.
Malfoy prese la giacca con una mano e la alzò all'altezza degli occhi per ispezionarla, poi la cacciò dentro la propria borsa.
"Bene, ora puoi andare" disse poi, tornando alla sua lettura.
"Nessun grazie...scusa...?"
Malfoy alzò di nuovo gli occhi verso Harry, questa volta l'espressione rilassata era stata sostituita da una annoiata.
"Ti ho già detto che sei stato tu, ti sei messo in mezzo ai piedi proprio in quel momento" sussurrò a denti stretti.
Harry alzò gli occhi al cielo "Ok, avrei dovuto accontentarmi della giacca." disse divertito.
Si appoggiò allo schienale della sedia, usando le mani come appoggio per la testa e attese finché Malfoy parlò ancora "Che ci fai ancora qui?"
"Niente. E tu cosa fai qui tutto solo?" Domandò a sua volta, trattenendo un sorriso compiaciuto nel vedere la faccia furiosa e confusa di Malfoy.
"Cosa pensi che stia facendo?" urlò a bassa voce Malfoy, indicando il libro sotto ai suoi occhi "E poi da quando ti importa cosa faccio?"
Harry ridacchiò, al pensiero di se stesso sedicenne, in giro per il castello per trovare quel dannato Malfoy e scoprire cosa avesse in mente, chi volesse uccidere e se fosse veramente diventato un mangiamorte.
"Beh ti ho visto solo, e anche io sono solo di questi tempi, così..."
"Non ci provare" lo interruppe il biondo.
"A fare cosa?"Chiese Harry corrucciando le sopracciglia.
"A fare l'eroe caritatevole, che perdona e dimentica diventando amico dei nemici" disse Malfoy, abbassando lo sguardo.
Harry trattene una risata "non sto facendo l'eroe caritatevole"
"Allora levati di torno, non ho intenzione di leccarti i piedi solo perché sei il famoso e potente Harry Potter"
Disse Malfoy in tono acido.
"E io non voglio che tu lo faccia" specificò Harry, incrociando le braccia al petto.
"Non mi interessa che cosa vuoi. Ora vattene." Continuò Malfoy, agitando una mano davanti al viso del moro, come per spazzarlo via.
"Ok. Pensavo solo che capissi cosa vuol dire rimanere da soli..." si pentì di aver aperto bocca non appena Malfoy chiuse il libro, per dedicargli uno sguardo così infuriato e forse anche deluso, che gli fece accapponare la pelle.
"Ascoltami bene" disse puntandogli un dito al petto "tu non sai cosa vuol dire rimanere da soli. Sei solo infastidito dai tuoi stupidi amichetti, che si sono azzardati ad ignorarti appena per vivere le loro vite." Sputò in un attimo, fece una breve pausa e continuò "Ora che la guerra è finita ti sembra di aver perso la tua utilità nella vita. La verità è che sei venuto qui da me perché speri di poter frenare quella noia che ti sta attanagliando e che ti ricorda ogni giorno che il tuo compito qui è finito" finalmente sembrò aver terminato, fece scivolare il dito lontano da Harry e abbassò lo sguardo. Lo rialzò solo per controllare l'espressione di Harry un'ultima volta, prima di ammucchiare le sue cose e andarsene di fretta, forse troppo imbarazzato per sentire la risposta di Harry.
Il moro rimase a bocca aperta come un idiota per diversi secondi a guardare il punto in cui Malfoy era sparito.
No, Malfoy è cambiato, è cambiato eccome.————-
Secondo capitoloh, più profondo dell'altro; giuro che non sarà sempre così deprimente e introspettivo🌈😌😜
Comunque devo dire che scrivere Drarry mi è mancato tantissimo, mi sembra quasi strano😂
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Non sei speciale
FanfictionTornare alla normalità dopo la guerra magica può essere difficile, ma Harry decide di provare a lasciarsi tutto alle spalle e continuare i suoi studi, che aveva dovuto abbandonare all'ultimo anno. Ma come quando era piccolo, nessuno sembra accorgers...