6.

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Harry tentò di mantenere il passo veloce di Malfoy per tutto il tragitto attraverso il castello.
Il biondo procedeva senza degnarsi di controllare se Harry lo stesse seguendo, probabilmente  assolutamente sicuro che lo stesse facendo.

Arrivarono di fronte alla porta del bagno dove Harry aveva seguito Malfoy settimane prima e quando entrarono si accorse per la prima volta, che pareva non essere utilizzato da diverso tempo.
I lavandini arrugginiti, le porte scardinate, le finestre sbarrate e la sporcizia su tutto il pavimento.
Ma in quel momento Harry era troppo agitato per pensare a quale bagno si trattasse: Malfoy stava per rivelargli quale intruglio stesse preparando, anche se non aveva vinto la partita.
Malfoy si posizionò davanti alla porta del primo gabinetto e vi appoggiò una mano tremante, si girò verso Harry poco convito, poi pinse la porta e rivelò che il calderone spumante si trovava ancora lì.
Harry si morse un labbro e aspettò prima di parlare.
"Vuoi sapere che pozione sto preparando, giusto?" Chiese Malfoy, afferrando il calderone, per spostarlo sopra al lavandino con molta cautela.
Harry continuò a non dire nulla, seguendo con lo sguardo attento ogni movimento del ragazzo.
Malfoy prese il cucchiaio da zuppa che teneva nascosto dietro al lavandino, mescolò per un po' la sostanza liquida, poi sollevò il cucchiaio gocciolante e fece cadere qualche goccia sull'orlo della sua giacca.
Subito il liquido attraversò il tessuto e vi procurò un buco di qualche centimetro, con i margini bruciati.
"Acido" disse poi Malfoy, guardando Harry con comprensione; probabilmente aveva un'espressione piuttosto confusa e sorpresa.
"E...a cosa ti serve?" Chiese Harry, il terrore che si insidiava dentro la gola.
Era così che aveva programmato di togliersi la vita? Bevendo acido? Non c'erano dei metodi più rapidi e indolori?
Malfoy rimase in silenzio per qualche secondo, mordendosi l'interno della guancia con nervosismo, poi si decise e alzò con un colpo secco la manica del braccio destro.
Harry lo vide, per la seconda volta nella sua vita, sul pallido braccio di Malfoy.
Il marchio nero.

Deglutì rumorosamente e ancora attese che Malfoy si spiegasse.
"Vuoi sapere perché tutti mi hanno voltato le spalle? Perché non mi è permesso nemmeno fare i provini per entrare in squadra? Per questo maledetto marchio"  disse non riuscendo più a trattenere la voce rotta dalla tensione.
Harry aprì la bocca, ma non vi uscì nessun suono, così Malfoy continuò.
"Come faccio a dimostrare che voglio andare avanti se mi porto l'errore più grande della mia vita impresso sulla pelle?".
Harry a quel punto decise di fare qualche passo avanti, porgendo una mano verso Malfoy, ma quello lo allontanò, il dolore che dipingeva i suoi occhi stanchi.
"Ho provato di tutto per toglierlo. Alla fine sono giunto alla conclusione che l'unico modo per farlo è bruciare la pelle dove è stato dipinto. Ma..." si fermò e guardò Harry con vergogna e rassegnazione "La pozione è pronta da settimane, ma non ho ancora il coraggio di versarmela addosso. Quando me l'hai fatta rovesciare, ammetto che ero sollevato".
Harry volse lo sguardo al calderone fumante e si sentì gli occhi bruciare.
Si accorse di provare dolore nel sapere quanto Malfoy soffrisse per l'errore che aveva commesso e per il fatto che nessuno volesse perdonarlo o dargli una seconda possibilità.
Con orrore, si vide d'accordo con lui.
In altri casi, non avrebbe mai permesso a qualcuno di ferirsi da solo, ma forse in quel momento sentiva il desiderio di Malfoy di cambiare vita.
Si avvicinò al calderone, e poi si voltò verso Malfoy.
"Lo farò io. Io ti verserò l'acido sul braccio...sul marchio" disse, senza nascondere la paura è la riluttanza nella voce.
Malfoy sgranò gli occhi "Aspetta..." disse con voce rauca e indietreggiando appena.
Ma Harry sapeva che avrebbe dovuto farlo immediatamente, altrimenti Malfoy avrebbe rimandato, ancora e ancora.
In fondo, pareva convinto di volerlo fare, doveva solo superare la paura del dolore. La paura di ogni essere umano.
Gli afferrò il braccio e lo guardò sicuro negli occhi, mostrandogli fiducia "Lasciamo che faccia effetto qualche secondo, poi lo mettiamo sotto acqua corrente." Disse, cercando di non pensare a quanto potesse quell'azione risultare una tortura.
Malfoy deglutì, poi annuì, mantenendo la bocca serrata.
Harry prese il cucchiaio e lo intinse nel calderone, sollevandolo poi colmo di liquido; tornò a guardare Malfoy e sollevò il pezzo di metallo sopra il braccio scoperto di Malfoy.
Il biondo strinse gli occhi terrorizzato quando la prima minuscola goccia si infranse sul tessuto corporeo tinto di nero.
Harry non ragionò più. Malfoy era terrorizzato e lui stava per infliggergli un dolore sicuramente lancinante.
Doveva distrarre lui e se stesso.
Così, mentre faceva scivolare l'intruglio sulla pelle nuda di Malfoy, si sporse in avanti e lo baciò.
Lo sentì irrigidirsi, ogni muscolo del suo volto si contrasse tra lo stupore e il dolore, ma rimase con la bocca attaccata alla sua, per tutti i secondi necessari affinché la pozione facesse effetto.
Una lacrima tiepida raggiunse l'angolo della bocca di Malfoy e Harry ne sentì il sapore, amaro e salato.
Finalmente si staccò da lui, aprì il lavandino e spinse sotto l'acqua il braccio ustionato di Malfoy.
Malfoy respirava a fatica e ormai altri rivoli di lacrime cominciavano a percorrere la strada attraverso le sue guance arrossate.
Harry fermò il getto d'acqua e ispezionò la ferita.
Una grossa chiazza rossa e sanguinante si estendeva su tutta la superficie dove prima era presente il marchio nero.
Non credeva fosse possibile, ma era veramente sparito.
Finalmente Harry alzò lo sguardo verso Malfoy e lo vide sorprendentemente sereno.
Guardava la ferita come se ci fosse sempre stata e quindi fosse perfettamente normale.
"Dobbiamo disinfettare" disse poi Harry, ignorando il calore che si stava estendendo dal collo fino alle orecchie.
Malfoy annuì e alzò a sua volta lo sguardo verso di lui; Harry riuscì a notare della riconoscenza, tra gli occhi umidi di dolore.
Tirò fuori la bacchetta e fece comparire un piccolo set di pronto soccorso,-piccola tecnica che aveva imparato da Hermione.
Lo aprì e prese la boccetta di disinfettante, il cotone e la garza.
"Brucerà un po'" disse senza pensarci troppo "Ha già bruciato" rispose Malfoy, con la voce debole e roca.
Harry sorrise amaramente e cominciò a tamponare la ferita, provocando lievi sussulti a Malfoy.
Poi afferrò la garza e prese a fasciare con delicatezza tutta la superficie ustionata.
Sentiva lo sguardo di Malfoy addosso, ma completò al meglio il lavoro ugualmente.
Una volta finito, si dedicò completamente a guardare la reazione troppo tranquilla di Malfoy.
Il biondo lo guardava con circospezione e interesse, mentre si massaggiava il polso, probabilmente strattonato troppo da Harry durante la procedura.
"Grazie" disse infine Malfoy, abbassando la testa, pronto a ricevere battute sarcastiche.
"Scusa" disse invece Harry, appoggiandogli una mano sulla spalla.
"Harry, perché ti scusi? Tu mi hai liberato".
Harry sorrise quando sentì il suo nome dentro quella voce, ma decise di non voler farglielo notare.
"Vorrai...insomma...parlare del bac-"
"No" rispose prontamente Malfoy, sorridendo appena, prima di prendere il calderone e rovesciare tutto il contenuto dentro al water, con un sospiro di sollievo appena impercettibile.
Harry sorrise e sospirò anche lui sollevato.

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Primo bacio!
Certo, non sarà romantico, ma sicuramente intenso.
Questo capitolo l'ho scritto di getto, quindi potrà sicuramente avere imperfezioni e errori, quindi vi chiedo subito scusa.
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