10.

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Malfoy allontanò Harry dal suo volto lentamente, mantenendo gli occhi chiusi.
"Sei uno stupido" disse in un sussurro.
"Peggiori la situazione" aggiunse poi, lasciando che Harry studiasse con gli occhi la sua bocca lucida.
"Credo che non dovremmo dare troppo peso a tutto questo" sputò in fretta Harry, ancora attirato dalle sue labbra rosate.
"Cosa?" sussurrò il biondo, arricciando appena il naso.
"Lasciamoci trasportare, proprio come abbiamo iniziato a fare. Un bacio non deve per forza avere un significato" continuò Harry, poco lucido per la stanchezza, ma sicuro di ciò che stava dicendo. Perché preoccuparsi tanto in fondo? Le cose potevano essere più semplici di quanto credessero.
Malfoy arrossì furiosamente, prima di saltargli addosso, bloccandolo con la schiena a terra e le mani ai lati della testa.
Aveva di nuovo sul volto quell'espressione di sfida che acquistava quando si trovava con Harry.
"Potter tu non sai quel che dici" disse a denti stretti.
"Q-quel che voglio dire...è che tra noi c'è soltanto attrazione, i sentimenti non sono cambiati..." farfugliò Harry, mordendosi il labbro inferiore, eccitato dalla posizione in cui si trovavano.
Non poteva mentire a se stesso. Aveva sempre pensato che Malfoy fosse molto sexy, nonostante fossero sempre stati come cane e gatto.
"Ok...Se pensi che le due cose non siano collegate, l'attrazione fisica e quella sentimentale, non ti dispiacerà se faccio questo..." nel parlare Malfoy aveva fatto scivolare la mano sui jeans di Harry, proprio sotto la cintura, senza mai smettere di guardare il grifone negli occhi con sguardo malizioso.
Il moro si sentì ardere da dentro, schiuse leggermente la bocca e inspirò più aria possibile.
Malfoy continuò, muovendo lentamente la mano sopra al tessuto, tenendo l'altra ben stretta sul polso di Harry.
"Come puoi sopportare che ti tocchi, se mi detesti tanto?" sussurrò Malfoy, abbassandosi per sfiorare le labbra di Harry con le sue.
Harry boccheggiò, incapace di parlare, tentando di trattenere i gemiti che erano prossimi ad uscirgli dalla bocca.
Malfoy fermò i movimenti della mano e la riportò al polso libero di Harry, nonostante lui non si stesse ribellando in alcun modo e, dopo aver lanciato un'altra occhiata di sfida, avvicinò il bacino a quello di Harry, strusciandolo con gesti lenti.
Harry serrò la bocca e spalancò gli occhi, sorpreso da quanto in là Malfoy si stesse spingendo e non potè più trattenere un gemito sommesso che l'altro sentì benissimo.
Si avvicinò ancora, questa volta per mordergli il labbro inferiore, finché Harry, per liberarsi dalla sua presa, fece scivolare la lingua tra le sue labbra, per cominciare un bacio avido di passione.
Tutta la superficie della sua pelle, che veniva toccata o sfiorata da Malfoy, divenne rovente e Harry inarcò appena la schiena, spingendo ancora di più il petto contro quello del biondo.
Malfoy separò le labbra dal loro contato con uno schiocco, per guardarlo negli occhi e sospirare sulla sua bocca ancora schiusa. Colse con soddisfazione l'eccitazione nel suo sguardo, mentre le guance di entrambi prendevano un forte colore rosso.
"È mattina" sussurrò all'improvviso il biondo, prima di rotolare sul fianco, per separarsi completamente da Harry, voltando lo sguardo verso l'alba che cominciava a tingere il cielo di giallo.
"Co-sa" balbettò Harry, rimasto completamente a bocca asciutta, ancora con il fiato corto e la pelle bollente.
Malfoy sorrise malevolo, si alzò in fretta e mise le mani nelle tasche dei pantaloni del completo "Meglio se rientro. E faresti meglio a farlo anche tu" disse, lanciandogli un'occhiata, prima di girarsi.
"Aspetta..." cominciò Harry, chiedendosi se fosse veramente l'unico dei due ad avere un fuoco nei pantaloni, ma quello si era già allontanato troppo e non sembrava volerlo ascoltare.
-

Che Harry passasse tutta la restante giornata sul suo mondo, era inevitabile.
A lezione seguiva meno del solito, i suoi amici nemmeno li calcolava, e loro se n'erano accorti. Qualcosa di diverso dal solito tormentava Harry, qualcosa che a tratti lo faceva sorridere e a tratti inorridire.
Ma cosa poteva mai essergli successo?
Hermione arrivò a fine giornata stanca della situazione e nonostante Ron le pregasse di lasciare stare, alla fine chiese ad Harry cosa avesse di strano, mentre si preparavano in sala comune per l'ultima lezione di pozioni con i Serpeverde.
"Cosa ti fa pensare che mi sia successo qualcosa?" Chiese un po' stupidamente Harry, infastidito dalla domanda di Hermione.
"È da tanto che non ti vedo così assente" rispose tranquillamente la riccia, stando ben attenta a studiare ogni reazione del migliore amico.
"Ti sbagli. Sono solo stanco" si giustificò Harry, sollevando sulla spalla la borsa colma di libri e penne d'oca.
"Beh Harry, l'ultima volta che ti ho visto così perso, cominciavi ad accorgerti di avere una cotta per Ginny" disse Hermione, con un piccolo sorriso malizioso.
"Ah!" Sbuffò Harry "Non ho nessuna cotta. Non mi interessa in questo momento" disse con una punta di verità. Non aveva intenzione di imbattersi in relazioni, dedicarsi completamente a qualcuno, oppure cominciare a maturare quel fastidioso senso di speranza che qualcuno ti ricambi. Voleva pensare a se stesso.
Eppure...
"Mi stai dicendo che è solo sesso?" lo colpì all'improvviso Hermione, facendo sgranare gli occhi al povero Ron, che aveva tentato di restarne fuori il più possibile.
Harry alzò gli occhi al cielo. Beh, forse era proprio questo. Magari farsi almeno una volta Malfoy, gli avrebbe fatto perdere ogni interesse per lui. Perché sicuramente per Malfoy non provava nient'altro che attrazione fisica, a quel punto, e lo aveva già accertato ed esposto come un dato di fatto. Valeva la pena tentare? In fondo era da un po' che non faceva nulla, un po' di divertimento senza impegno se lo meritava. E anche Malfoy, da come aveva dimostrato.
Sospirò e seguí i suoi amici senza rispondere, per raggiungere la classe di pozioni.
Arrivarono ed entrarono per ultimi, beccandosi i banchi vuoti proprio di fronte alla cattedra, così Harry dovette sfilare davanti a tutti quei Serpeverde e a Malfoy. Sorrise brevemente e maliziosamente quando passò davanti al suo banco, facendolo inorridire al pensiero che qualcuno potesse averlo visto.
In fondo, Harry aveva tutto il diritto di vendicarsi di lui. E forse lo avrebbe fatto. Più avanti.

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