❝ Capitolo Cinque ❞

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Louis camminò intorno alla scuola con un povero sorriso sul volto. E' stato punito per non aver detto a sua madre dove è stato il giorno prima, e si, è stato imbarazzante. Non è come se avesse degli amici con cui uscire o far venire a casa comunque. Il bambino nelle sue braccia, era ancora rotto ma non era sicuro se la videocamera stava ancora funzionando oppure no. Aveva bisogno di prove che dicano quanto lui era propenso di portare a termine questo progetto, rotto o meno, anche se ora era cosi facile. Niente pianto per la fame, o sonno o altro. Louis entrò a economia domestica, con ancora lo stesso sorriso e prese un posto accanto a Harry. Il riccio lo guardò accuratamente e strizzò gli occhi e, immediatamente, Louis si sentì intimidato. Solo dopo realizzò che lo sguardo strizzato non era per lui, ma per il bambino tra le sue braccia. "Funziona?" Harry chiese. Louis scosse la testa, guardando il bambino. "Cosa facciamo?" "Ovviamente Mr Stantonworth lo sa. Penso che prima di pranzo dobbiamo solo chiederne un altro" Harry iniziò a ridere. "Grandi genitori che siamo. Un bambino si fa male, e noi facciamo domanda per uno nuovo" Louis sollevò un leggero ghigno, vedendo le fossette comparire sulla guancia di Harry. Non le aveva mai viste prima, o se lo aveva fatto mai cosi da vicino.Questo creò a Louis un sobbuglio nello stomaco, e il rumore di un righello sbattuto sul tavolo lo fece sobbalzare. "Ultimo giorno per completare il tema. Domani, avete la consegna e spero che abbiate qualcosa da mostrare" Louis potè sentire che il commento era diretto a lui e ad Harry. Quello che il professore non sapeva, però, era che Louis aveva già terminato il rapporto, lungo tre pagine. Harry non aveva contribuito comunque e, davvero, a Louis non poteva fregare meno. Fu detto alla classe che potevano prendere un portatile dal mobile, se dovevano completare il rapporto. Harry si alzò dal suo posto, quando Louis gli afferrò la mano, volendo prendere il polso ma sbagliando. Harry sembrava mortificato. "Cosa stai--" "Ho finito il compito" Louis lo informò, arrossendo leggermente realizzando che la sua mano era dentro quella di Harry da troppo tempo. Bella e morbida. Un po troppo morbida, per un uomo. "Scusa.." "E' okay" Harry esclamò, raggiante, siedendosi di nuovo sulla sua sedia. "Grazie. Non posso scrivere un tema" "Lo saprai fare, una volta che ti preparerò--" Harry cacciò una mano sulla bocca di Louis, tenendola ferma mentre la classe tornava ai propri banchi. Il professore li guardò. "Vi attaccate ancora?! Pensavo che il consulente vi avesse fatti ragionare un po!" "Io, io non stavo--" "Taglia corto, Styles. Tutti e due, dal consultore, ora! Una sessione in più per tutti e due, oggi, e voglio vedervi entrambi a pranzo!" Louis guardò Harry con gli occhi spalancati, Harry rimovve la sua mano dalla bocca del liscio e uscì dalla classe, non aspettando neanche il ragazzo confuso dietro di lui. La sua testa era abbassata, Era pieno di vergogna. Non avevano fatto niente! E perchè, cazzo, Harry aveva messo una mano sulle labbra di Louis. Aveva detto qualcosa di sbagliato? La classe doveva stare in silenzio? Louis camminò fuori dalla classe, chiudendo la porta dietro di lui. Camminò nel corridoio con il bambino nello zaino, invece che tenerlo nella braccia, verso l'ufficio del consulente. Si schockò quando la sua camminta fu fermata da Harry che lo spinse nello spazio tra due serie di armadietti. Uno spazio piccolo, qualcosa dove Louis non voleva stare con un qualche attraente ragazzo. "Cosa stai--" "Non andrò dal fottuto consulente" Harry sputò. "Ma noi--" "Louis, so abbastanza che neanche tu vuoi andarci" Harry parlò, leggendo la mente di Louis, facendolo sorridere. "Dai, seguimi" E Louis lo fece, seguì Harry in silenzio lungo i corridoi e girò una volta, prima che Harry iniziò a correre. Il riccio sapeva che Louis non era bravo negli sport, ma non lo aspettò. Louis iniziò a correre dietro di lui, fino a quando Harry non rallentò, per poi correre di nuovo. "Cosa stai facendo, Harr--" "SH" Harry si girò su se stesso, mettendo un dito sulle sue labba e guardò severamente il ragazzo dagli occhi blu. Louis si azzittisce, Harry finalmente preseguì a buon passo e Louis potè seguirlo come si deve. Harry lanciò sguardi alle porte, mettendosi sulle punte per guardare dentro. Finalmente il riccio si fermò, di fronte ad una porta e a Louis parte il batticuore. Harry stava per interrompere una classe, e probabilmente.. no.. lo avrebbe messo in ancora più casini di quanti già ne avessero. "Hey Lou, vieni qua" Harry disse, facendo segno con il proprio dito a Louis. Questi grandi occhi verdi erano magici, cosi magici che Louis era di fronte a lui un paio di secondi dopo, senza neanche realizzarlo, e una mano di Harry era sulla sua schiena. "Okay, uno, due--" "Harry!" "Tre!" Harry lo spinse attraverso la porta, Louis finì dentro la classe e atterrò sul pavimento con forza. Potè sentire il rumore della porta che sbatteva, quando aprì gli occhi, guardando una scrivania vuota e dei banchi vuoti. Harry rise leggermente. "Testa di cazzo! Mi hai fatto uscire di testa!" "Oh, per favore, Louis. Pensavi davvero che avrei interrotto una classe?" Harry buttò, chiudendo la porta a chiave e chiudendo la tenda della finestra. Poi si sedette sulla scrivania, guardando Louis spolverarsi e guardarsi intortno, come se non fosse mai stato la. "Cosa?" "Pensi che finiremo in un guaio, stando qua?" "Forse" Harry scrollò. "E' improbabile che sappiano che siamo qua. Improbabile che il professore voglia chiamare il consulente per chiedere se siamo la. Poremmo avere la nostra piccola lezione qua, non pensi?" Louis pressò le labbra tra di loro, rionoscendo che la scrivania era di Mr Langer, il professore di geografia, sedendocisi sopra. Era un bastardo, che diceva cose malvagie e dure. "Di cosa vuoi parlare?" Louis chiese ad Harry, facendo dondolare le gambe infantilmente da sopra la scrivania, e guardandolo con interesse, continuando a controllare la stanza e guardando i poster e se ci fossero telecamere nascoste. Era cosi spaventato dall'essere catturato. "Parlami di te" Harry sogghignò, facendo girare la testa a Louis cercando di capire se Harry fosse sarcastico o no. "Dai, voglio sapere qualcosa di quello che è mio marito, per le prossime settimane" Louis arrossì, nascontendo la sua faccia da quella di Harry. "Beh, tu arrossisci un bel po, questo lo so" "Non arrossisco cosi tanto! "Hey, ti si addice. Ogni volta che qualcosa di imbarazzante esce fuori, quando ti fanno un compimento, tu lo fai. L'ho notato" "Mi hai guardato?" Louis domandò con un picolo sussulto. "Tu sei assolutamente spave--" "Nah, è successo quando mi finivi sotto agli occhi, sai no?" Louis annuì soltanto, cercando di non arrossire di nuovo. "Comunque, qualcosa a proposito di te? Cosa ti piace di te stesso? Compleanno? Cosa odi di te?" Louis calmò il proprio respiro, mettendo una gamba sull'altra, di fronte a Harry. "Uhm.. il mio compleanno è in dicembre, il giorno prima di Natale. Uhm, mi piacciono i progetti, ma non gli sport. Amo prendermi cura di mia sorella--" "Hai una sorella più piccola?" Harry sorrise. "Qual è il suo nome?" "Amelia" Louis ghignò, mentre arrossiva un po sulle guance, pensando a lei. "La amo cosi tanto. E' il mio piccolo angelo" Harry sentì come se stesse per piangere. Myrabelle era la figlia e sorella perfetta, che Harry non ha potuto avere per tanto tempo. Soppressò le sue lacrime, comunque, guardando il soffitto ed soffiando una picola risata, prima di guardare Louis. "Va avanti" "ehm..um, odio non essere amato--" "Fermati!" Harry urlò con rabbia. "Tu sei amato Louis. Dai professori, da tua mamma, da tua sorella! Non puoi dire di non essere amato, perchè lo sei!" "E tu? Tu hai amici? Hai tua madre o tuo padre o chiunque altro! Hai gente intorno a te che ti adora e che vuole uscire con te" "Mi adorano semplicemente per il mio aspetto, niente di più, la mia popolarità e il mio cazzo, Louis" Harry ringhiò. "Non vogliono niente di più. Vogliono solo dire che si sono sbattuti Harry Styles, ma io non voglio. Voglio solo qualcuno con cui impegnarmi. Sai?" "Domanda: Quante ragazze ti sei.. beh.." Louis mosse le mani, per far finire la domanda senza parlare. "Uhm.. cinque o qualcosa di simile" Harry mentì. Non si sentì colpevole per mentirgli, perchè ancora non si fidava abbastanza per dirgli la verità. "Sono state tutte squallide" "Oh" Louis ridacchiò. "Almeno hai avuto qualcosa" Il suo sorriso caddè. "Nessuno è attratto da me in quel modo" "Qualcuno lo vorrà" Harry soggnignò. "Abbiamo tutti una persona al mondo per cui siamo perfetti" Louis fissò Harry, provando un leggero affetto dentro. "Sai, dai davvero una buona consulenza! "Sai, non sono quel tipo di idiota che la gente pensa io sia" "Non ho mai pensto fossi un'idiota? Pensavo più.. uhm.. sconsiderato" Le labbra di Harry si curvarono. "Grazie Louis. Voglio dire.. per dirmi la verità e tutto" "Penso che andremo d'accordo per un po, alla fine" Louis annuì con un ghigno. "Ehm.. Vuoi iniziare le ripetizioni stasera? Forse? Tipo mezz'ora dopo quella stupida consulenza che abbiamo?" "Suo--" la campanella della scuola lo interruppe, mentre Louis soggnignò silenziosamente guardando Harry, che aspetta che il suono cessi per continuare. "Suona bene" ******** "Quindi, capisci tutte le tecniche letterarie, ora?" Louis chiese, sedendosi sul suo letto con un sorriso, guardando Harry mettere vie le sue cose. "ehm.. si" Louis mentì e Louis lo potè vedere chiaramente. Scosse la sua testa con una piccola risata. "Lo faremo un altro giorno, va tutto bene" Louis si alza dal letto, guidando Harry fuori dalla sua camera e giu per le scale, pronto per mandarlo via con un arrivederci. Harry si sarebbe preso cura del bambino, per quella sera, ma da quando il bambino è andato distritto, come Louis ha scoperto durante il pranzo-detenzione, nessun bambino era dispondibile sino all'indomani. "Uhm.. mi darai ripetizioni anche domani?" Harry chiese educatamente, tenendo lo zaino di fronte alle sue ginocchia, sorridendo a bocca chiusa a Louis. "Certo, sono libero. Non faccio sport" "Uguale" Harry sogghiggnò. "Beh, ci vediamo domani a scuola" Harry salutò da fuori la porta, passando dalla veranda e entrando nella sua macchina. Louis lo guardò tutto il tempo. Non appena Harry si trovò fuori dalla sua visuale, Louis chiuse la porta, girandosi e spaventadosi dalla vicinanza con sua madre. "Accidenti, mamma--" "Il tuo ragazzo, vero?" Sua mamma chiese con eccitazione. "Aw, Louis! E' assolutamente bell--" "No, mamma, è Harry" Louis le disse, i suoi occhi sembravano divertiti, finchè non ha visto la serietà in quelli di Louis. Jay sospirò. "Harry? Quello di cui mi parlavi?" "Si, mamma. L'Harry di cui abbiamo parlato qualche giorno fa" "M-ma.. non può essere lui, amore" "E' cresciuto parecchio, vero?" Jay annuì, la bocca cosi aperta che ci potevano entrare dentro le mosche. "Comunque, mà, che c'è per cena?" "Pensavo di ordinarti della pizza. Io andrei a dormire, ho un po di mal di testa " Jay fece un passo avanti, baciando suo figlio sulla fronte. "Ti amo tanto, Lou. Amelia dorme, non preoccuparti della storia della buonanotte" "AhW! Ero eccitato di vedere cosa succede con Rapunzel" Louis giocò mentre Jay gli arruffava i capelli, baciandogli una guancia prima di salire le scale per andare a dormire. Louis sospirò felice a se stesso, prendendo il telefono e ordinando l'usuale suprema, senza funghi e olive, pizza che prende sempre. Appena Louis stava andando nel soggiorno per sedersi e guardare un po di quei programmi stupidi di mtv, il campanello suonò, stranamente. Chi poteva essere a quest'ora? E Louis realizzò. Poteva essere uno degli ex fidanzati di sua madre, fantastico. Louis aprì la porta, sosirando un po con un'occhiata, fino a che non guardò negli occhi questo povero, cucciolo di ragazzo che portava segni viola sul proprio volto. Uno era largo metà della sua faccia. Louis rabbrividì alla vista. "Cosa fai qua?" Louis chiese, con le sopraciglia alzate, tenendo una mano a intermittenza con il volto contuso di Harry. Il ragazzo balbettò incontrollamente, gli occhi rossi e gonfi. "Ehm..t-tu pensi che io- che io pos-sa.. stare qua st-stasera?"

Cullami ➳ l.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora