29 settembre 2002
EMILY
E' grazie a Terry se ho un impiego. Sono a New York da sei giorni e lavoro già da cinque.
Non è niente di che, non un posto statale, niente di serio, sono stata assunta in un semplice negozio di dischi, un posto tranquillo ma abbastanza frequentato, uno spazio piccolo ma carinissimo.
A me piace la musica, anche se la paga non è alta, penso che sia un lavoro perfetto per me.
E' un posto frequentato da molti giovani, qui entrano tanti ragazzi e molti portano ancora le cartelle in spalla e le uniformi scolastiche. Io mi incanto a guardarli e ripenso al periodo del liceo, quando, con la faccia brufolosa, come loro correvo al primo negozio di dischi per acquistare il nuovo CD dei miei idoli.
Quanti ne ho avuti!
Non sono stata una teenagers con una propria personalità, diciamo che seguivo la massa, ascoltavo ciò che era di tendenza e sbavavo dietro alle boybands del momento.
Non che adesso sia diverso. Sono diventata fan di un gruppo emerso nel mondo del rock lo scorso anno e vado pazza per le loro canzoni, ma non credo che se dovesse affermarsi intanto qualche altra band, mi dimenticherei di questa.
Se qualcuno mi chiedesse: "qual'è il tuo gruppo preferito?", risponderei certamente con il loro nome.
Sussulto.
Ero immersa nei miei pensieri, ma questi si sono interrotti quando al negozio ha messo piede lei, la ragazza del treno, quella con l'aria da dura, ma dal viso angelico.
Lei non mi ha degnata di uno sguardo, si è fiondata dritta sui dischi, io resto immobile a guardarla.
Quel giorno, in treno, avrei voluto chiederle come si chiamasse e come mai stesse andando a New York, ma è rimasta tutto il tempo con le auricolari alle orecchie e non ho potuto.
Io son forse troppo curiosona, la ragazza sembra una tipa che non ha voglia di parlare di se, magari è stato un bene che non abbia potuto rivolgerle le mie domande, si sarebbe potuta infastidire.
Lei alza gli occhi, io sussulto.
Forse l'ho fissata un pò troppo e sto continuando a farlo, ma il suo sguardo mi ipnotizza.
"Emh..." faccio io.
Dopotutto, sono la commessa del negozio.
"Serve aiuto?" chiedo e mi avvicino.
Do uno sguardo veloce ai suoi abiti: porta una gonna rossa e nera a quadretti, una camicia di jeans legata alla pancia a cui sono state aggiunte numerose spille da balia, lunghi stivali neri e un cerchietto rosso sulla testa. Non è il mio stile, ma lei è stupenda vestita così. Con i capelli sciolti, è ancora più bella della prima volta che l'ho vista.
"Cerco un regalo" dice, "per un ragazzo", io sorrido d'istinto, non so perchè.
"Allora andrà sicuramente bene una compilation di canzoni d'amore" le consiglio.
"No, guarda che hai frainteso. Non cerco niente di romantico o sdolcinato" dice lei schietta, io ci rimango come delusa. Ho dato per scontato che avesse un fidanzato, una tipa così bella non può essere single, ma magari il CD che cerca è destinato a suo fratello o suo padre.
"E' per un vecchio amico. Ama il rock" esclama lei, io allora non ci penso nemmeno due volte e m'illumino.
"Ho io quello che fa per te. Non è ancora in vendita ma puoi lasciare un acconto e fra tre giorni, quando uscirà ufficialmente, puoi passare a ritirarlo. Te lo metto da parte."
STAI LEGGENDO
CRY BABY
Lãng mạnCombatto da una vita, da quando sono stata messa al mondo, credo. Non sempre, però, sono stata forte; ho avuto anch'io i miei momenti di debolezza, ma, del resto, una come me non potrà mai avere le cose facili e forse, se non avessi lottato così tan...