Primi passi

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18 Novembre 2002

EMILY

Ancora una volta mi ritrovo a battere loro le mani.

Nonostante io li segua in ogni loro serata e venga spesso qui ad assistere alle prove, sentirli suonare è ogni volta un'emozione.

Non saprei dire che cosa hanno loro di speciale rispetto a molte altre band: dire che siano una vera forza è scontato e non sono solo io a sostenerlo ormai, mi è capitato di sentire queste parole anche da altra gente, probabilmente qualcuno che ha partecipato ad un evento in cui suonavano e udire apprezzamenti sui miei amici mi ha fatto davvero tanto piacere. Magari è proprio questo che li rende unici ai miei occhi: sono amici miei e non potrei vederli diversamente che dei fenomeni.

Ho creduto in loro sin da subito e li ho appoggiati e spronati a ricominciare da capo e dare il massimo, perchè ho notato quanto ognuno di loro fosse speciale e ho fiducia nelle loro potenzialità; mi son autoproclamata la loro prima fan e ho promesso che sarei stata sempre il loro più grande sostegno, che ci sarei stata nel bene e nel male e che li avrei aiutati in tutto come potevo. Oggi, i Red Supreme mi considerano una specie di mascotte, è come se facessi parte del gruppo anche se non in maniera ufficiale e anch'io mi sento una di loro. Qui a New York sono da sola, certo, ho Terry e Jason, ma li vedo poco, questi quattro ragazzi sono il legame più grande che ho e che ho instaurato sin dal primo momento che li ho conosciuti e ho la sensazione che sia un legame forte e che difficilmente potrà sciogliersi.

I Red Supreme sono in gamba e cominciano a far parlare di loro la gente, sono ancora agli inizi, ma spaccano davvero e sono sicura che avranno un futuro. Il loro sound è forte, potente, graffiante, violento, la loro musica parla schiettamente della realtà, riflette il mondo sporco e doloroso nel quale viviamo e cerca, comunque, di lasciare speranza. Carl, Danny ed Eddy esprimono tutto questo con i loro strumenti, Bella, invece, diffonde il messaggio con la sua voce. Il successo che avranno è assicurato, è una band che piace, punto. Anche chi non ama questo genere, non può non apprezzarli!

"Che ne dite, suoniamo ancora?" fa Danny, "sono già le undici di sera" risponde Carl, "fra mezz'ora devo presentarmi al lavoro", Eddy aggiunge: "io sto morendo di fame, non abbiamo ancora cenato" e sospira.

Quando son rientrata, questa sera, non ho trovato nessuno a casa. Bella non poteva essere in nessun altro posto se non qui, così, senza nemmeno cambiarmi, mi son precipitata di corsa in questo vecchio magazzino per assistere alle prove della band.

"Tu, Bella, cosa dici? Lo sai che queste decisioni spettano a te" dice Danny, i ragazzi, adesso, pendono come dalle labbra di Bella: è lei che decide quando andare o meno alle prove, quanto farle durare, quante volte insistere con una canzone, cosa proporre alle serate e tutta questa serie di cose, però il leader resta comunque Carl, è lui che prende accordi con chi li invita agli eventi, lui che si informa e che sa sempre cosa fare, è anche colui, infatti, a cui Bella si rivolge prima di prendere una decisione definitiva e colui a cui si affida per dei consigli.

Bella si siede su un vecchio divano ammassato insieme ad altra mobilia sporca e malridotta e sospira, poi si accende una cicca: "ho sempre meno voglia di provare in un posto del genere" dice con un sussurro, "fra non molto, non ci sarà più spazio" e ha ragione, perchè la ditta di traslochi continua a scaricare in questo posto mobili di cui i clienti vogliono sbarazzarsi.

"Sentite" suggerisco io, "forse è meglio che vi riposiate, avete fatto abbastanza per oggi" dico, suonano da circa le sette di questa sera. "Carl deve andare a lavoro e tra poco, Danny, anche tu verrai sicuramente contattato da una delle tue clienti" faccio, Danny si ficca le mani in tasca: "si, beh, può darsi che stasera non abbia voglia di lavorare" dice, Eddy e Carl si voltano verso di lui, Bella alza lo sguardo e inarca un sopracciglio, io sussulto e mi avvicino a lui, che sembra alquanto giù di morale: "Danny, va tutto bene?" chiedo, "ma si, Emy, non ti preoccupare" dice, Bella lo prende in giro: "è così strano che tu non voglia andare a letto con una delle tue solite cinquantenni piene di rotolini e rughe" dice, Carl ed Eddy ridacchiano, Danny si accende una sigaretta: "cosa ne sai tu delle mie clienti?" dice, ma non con rabbia, "mica son tutte donne anziane, grasse e con le borse sotto gli occhi" esclama, io sgrano lo sguardo, credo di aver capito: "Danny, ti sei innamorato di una di loro?" chiedo, ma me ne pento subito; queste non sono cose da domandare, non davanti ad altra gente almeno. Danny sorride tristemente: "io cerco di alleviare le sofferenze dei cuori affranti, ma non posso placare il dolore di chi vorrei che smettesse di stare male. Non stanotte" esclama, noialtri ci scambiamo un'occhiata, "è giunta l'ora di andare per me" dice poi Carl, troncando il discorso.

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