Incontri

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24 Ottobre 2002

BELLA

Il concerto è stato grande, devo riconoscerlo.

Per quanto io sia invidiosa di loro e non voglia ammetterlo, i Princess hanno talento e lo dimostra la gente impazzita che alzava le braccia e le scuoteva a ritmo della loro musica, stasera.

Mi chiedo se sarò mai in grado di coinvolgere una folla del genere. Una volta ci credevo di più, adesso mi sento semplicemente una stupida che impugna il microfono quasi senza un perchè. Da un lato, lo faccio per non deludere gli altri e perchè tanto non ho niente di meglio da fare, almeno posso dire di avere un hobby, nella vita; dall'altro, però, sento di non dover rinunciare, ma se mi chiedessero il motivo, non saprei rispondere.

Sospiro e apro il frigo.

Sono tornata a casa da sola.

Gli pseudo-amici di Emily, Terry e Jason, l'aspettavano fuori dallo stadio nel quale si è tenuto il live. Che abbiano aspettato là fuori per tutta la durata dell'evento, solamente per beccarla? Beh, considerando il fatto che lei abbia deciso di tagliarli fuori dalla sua vita perchè si sente tradita, forse questo era l'unico modo per poterle parlare.

Emily, comunque, non è ancora tornata e io mi son seduta al tavolo, con la schiena curva in avanti, la testa china e la mano che si ghiaccia per la birra troppo fredda.

Si, sebbene non possiamo permetterci di fare la migliore delle spese per mangiare, la birra non deve mancare: ho terminato le sigarette e non ho un soldo per acquistarle, quindi, per compensare, mi rilasso bevendo, ma non è la stessa cosa. Per fortuna, fra qualche ora andrò a ritirare lo stipendio in quel misero locale che ho già scelto di abbandonare, so, però, che volerà via prima che me ne accorga: devo pagare la mia parte d'affitto, consegnare una piccola somma ad Emily per cominciare a togliermi il debito dei mobili, comprare le cicche, prendere qualcosa al supermercato e, Dio mio, bisogna acquistare un divano!

Bevo una lunga sorsata di birra ad occhi chiusi.

Questa cucina, come tutta la casa, del resto, è avvolta nel buio e nel silenzio. Si sente solo il rumore della mia gola che deglutisce e il ciondolo del bracciale che si scontra col vetro della bottiglia.

Stasera l'ho infilato al braccio per non dimenticarmi di portarlo con me. Will me l'ha regalato non appena mi sono unita alla band, non stavamo ancora insieme, ma lui sapeva già che tra noi sarebbe scoppiata la passione, per questo ha scelto quello con la W come ciondolo.

Avrei voluto consegnarglielo, stasera, insieme alla chiave dell'appartamento che condividevamo al paesello, ma non sono riuscita a vederlo. Non che mi aspettassi che mi lasciassero passare, dopotutto, ma ci ho provato. Carl non potrà dirmi, questa volta, di essere stata una codarda.

Suonano al campanello. Questa è Emily, ne sono certa.

Mi alzo dalla sedia e vado ad aprire, però mi chiedo come mai non abbia la chiave con se, forse l'ha lasciata a casa, mi auguro solo che non l'abbia persa al live.

"Emily" mi affretto a dire, ma non appena afferro la maniglia e l'abbasso, la porta viene spinta verso di me e io sgrano gli occhi e sento il respiro mancarmi.

Will.

Non ho il tempo di dire niente, ne di fare un passo, me lo ritrovo semplicemente addosso. Lui avanza, io indietreggio finchè la mia schiena non incontra il tavolo della cucina.

Will non dice una parola, mi strige solamente. Ai miei occhi si formano le lacrime, non le riesco a trattenere e non riesco ad impedire alle mie braccia di stringere la sua schiena. Sento le gambe molli, presto cedono in ginocchio, Will segue il mio movimento e ci ritroviamo entrambi a terra, avvolti in un saldo abbraccio e in un pianto silenzioso.

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