Il mondo addosso

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8 Gennaio 2003

EMILY

Qualcuno suona alla porta, il trillo del campanello ha spezzato l'assordante silenzio che è piombato in questa casa non appena Eddy l'ha lasciata. Io non riuscivo a fare altro che piangere e tacere, lui era molto preoccupato, mi scuoteva e per un attimo ho alzato lo sguardo, incrociando il suo, i suoi occhi allarmati hanno fatto sì che scoppiassi in mille singhiozzi.

Sono ancora rannicchiata su me stessa, nella stessa posizione in cui Eddy mi ha trovata; mi son fatta piccola piccola, desidero solo sparire perchè gli ho provocato del male, gliene ho causato tanto. Eddy era spaventato dal mio comportamento, cercava di parlarmi, di suggerirmi di andare in ospedale, il terrore stampato sulla sua faccia non faceva altro che agitarmi di più, finchè sono esplosa e gliel'ho urlato:"sono incinta!" E' stato terribile, Eddy si è ammutolito all'istante, si è allontanato di un passo da me, fissandomi con grandi occhi sgranati, non si udiva altro che il mio pianto incessante; Eddy ha stretto i pugni, ha abbassato il capo ed è uscito dalla mia stanza, ho sentito i suoi passi, si allontanava lungo il corridoio, l'ho sentito aprire la porta di casa e andarsene senza nemmeno fiatare. Cosa mi aspettavo che dicesse? Ovviamente niente, è ovvio, Eddy non è stupido, ha capito ciò che è successo e lo stesso è per Bella. Mentre lasciava questa casa, Eddy non ha rivolto la parola nemmeno a lei, credo che non l'abbia neanche guardata in faccia, ha tirato dritto ed è uscito da qui; nemmeno Bella ha osato aprir bocca, però so che è entrata qui insieme ad Eddy e che si è diretta verso il bagno, dove ha scoperto ogni cosa.

"Lei dov'è?" fa la sua voce ed io sgrano lo sguardo. Dopo che Eddy ha lasciato la mia stanza, mi son fatta forza e ho allungato il braccio fino ad afferrare il mio cellulare: sappiamo tutti come stanno le cose, non è pienamente una certezza, ma potrei essere quasi sicura che il bambino sia suo, non posso nasconderglielo, indipendentemente dal fatto che possa non volerne sapere niente, è una cosa che abbiamo fatto in due e ha il diritto di conoscere la verità, per questo gli ho scritto un messaggio, solo due parole, non mi aspettavo certo che si sarebbe presentato qui, non così in fretta, almeno. 

"Che cosa vuoi? Vattene, non sei il benvenuto qui, in casa mia" urla Bella, è stata lei ad aprirgli e adesso gli grida contro, "non ci vivi solo tu, avanti, dove si è nascosta?" domanda Tyler con un tono abbastanza calmo, ma leggermente spazientito per la ferocia di Bella, "non la vedrai" dice lei, "Bella" faccio io, comparendo sulla soglia della cucina, tengo gli occhi bassi, ma sono certa che abbia sussultato; non può trattarlo in questo modo, non può cacciarlo, Tyler ha il diritto di vedermi, di parlarmi e anche se a lei tutta questa storia non va a genio, deve accettarla, anche se detesta Tyler, deve riconoscere che è il padre della creatura che porto dentro. "Bene, eccoti qua" esclama Tyler, "forza, sediamoci" dice, quasi come se mi stesse dando un ordine; Bella resta impalata per qualche istante, poi afferra il suo giubbotto di pelle per andarsene alla svelta di qui, credo che sia terribilmente incazzata con Tyler e schifata da me. "Non scappare, vampiressa" fa Tyler, "qui lei non ha famiglia, ci sei però tu, farai le veci di sua sorella maggiore" dice e Bella si volta di scatto: "io non voglio entrarci in questa storia assurda" urla, io sollevo la testa e i nostri occhi s'incontrano, i miei sono ancora rossi per le lacrime, bagnati e gonfi e la mia è come una supplica, non voglio che mi lasci sola, ho bisogno di lei. Bella si sfila il giubbotto e incrocia le braccia, però dà le spalle sia a me che a Tyler, quest'ultimo torna a guardarmi: "cosa vuoi fare? Suppongo che tu voglia tenerlo" chiede, io cerco con lo sguardo il consiglio di Bella che, intanto, si è portata una sigaretta alla bocca; "hey, niente fumo" la richiama Tyler, "fa male al bambino" dice, Bella spezza la cicca a metà e continua a guardarlo come inviperita: "ma che padre premuroso sei! E' almeno certo che il figlio che Emily aspetta sia tuo?" domanda, poi sposta gli occhi su me ed io distolgo lo sguardo, "Eddy ha sempre usato le dovute precauzioni" dico piano, "non vuol dire nulla" ribatte Bella, "questo non importa" fa poi Tyler, "intendo riconoscere il bambino anche se non dovesse essere mio. Che futuro potrebbe garantirgli quell'idiota di Gerarden?" esclama beffardo, Bella cerca di mollargli un pugno, Tyler riesce a bloccarle la mano, io sussulto: "smettetela di litigare" grido, "Bella" cerco di affrontarla, "sono io che lo porto in grembo, sento che Tyler è il padre" affermo, lei tace per qualche istante, "quindi non abortirai?" domanda ed io scuoto la testa, non potrei, non ce la farei. "Bisogna avvertire la tua famiglia" suggerisce Tyler, "credo di doverli conoscere e cercare di convincere tuo padre del fatto che sarò un perfetto genitore" dice con un sospiro e alzando gli occhi al cielo, "devo garantir loro che mi prenderò cura di te e del figlioletto" conclude. Io non lo sto a sentire, il mio sguardo è fisso su Bella che stringe i pugni e cerca di tenere a freno la lingua, i suoi occhi emanano fuoco e fiamme, tanto che, ancora una volta, prende il suo chiodo di pelle e fa come per andarsene. "Bella" cerco di fermarla io, "lasciala stare" fa Tyler e la porta di casa sbatte forte, Bella è molto arrabbiata e non credo che mi perdonerà facilmente, come biasimarla, ricordo ancora quando, mesi fa, tentava di mettermi in guardia sull'anima fragile di uno dei suoi amici più cari, Edward Gerarden; Eddy si stava innamorando di me e Bella sembrava opporsi a questa cosa perchè temeva che potesse soffrire, ma io l'ho ingannata, Bella sa quanto sono stata male per via di Stan, non avrebbe mai creduto che potessi ferire qualcuno dopo quello che ho passato, non mi riteneva capace, invece mi son dimostrata ben peggiore di Stan Hook e ho fatto ad Eddy molto più male di quello che è stato fatto a me. Sono una persona orribile: ho tradito la fiducia della mia migliore amica, sono stata un mostro nei confronti di quello che era il mio ragazzo, merito davvero quello che mi sta succedendo.

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