Ancora drammi

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4 Dicembre 2002

Emily
"Ahia" faccio e balzo non appena l'ago tocca la mia pelle, lei alza gli occhi al cielo: "te l'avevo detto che non ci so fare con queste cose" dice come a discolparsi, io scuoto la testa: "lascia, ci penso da sola" esclamo e lei mi cede la spilla. Il vestito era perfetto al negozio, quando l'ho provato, non capisco perché adesso mi stia largo dai fianchi; devo cercare di stringerlo un po'. Avrei dovuto lasciarlo direttamente a casa da mamma, ma volevo assolutamente mostrarlo a Bella, così l'ho portato a New York con me ed è stato un bene perché se non lo avessi indossato di nuovo, non avrei notato che ha bisogno di una piccola aggiustatita; avevo chiesto aiuto a Bella, ma lei, piuttosto che segnare i punti in cui il vestito mi difetta, non ha fatto altro che pungermi.
"Comunque ti sta davvero bene" dice mentre si accende una sigaretta, io sospiro, dopo averlo sistemato, mi toccherà lavarlo, o puzzerá di fumo.

É proprio un bell'abito, anche se non è costato poco: è d'organza, senza spalline, aderisce perfettamente alle mie curve e scivola morbido fino a terra. É principalmente dorato, il colore, però, va a glissare dalla tonalità più chiara a quella più scura: va dal beige dello scollo, al marrone della parte finale della gonna. Ho comprato anche un bolero che possa coprirmi le spalle e delle alte scarpe vertiginose, non vedo l'ora di poter prendere parte al matrimonio di mia sorella vestita così: mi immagino già con i capelli arricciati e gli occhi truccati e immagino Jenny, bellissima, percorrere la navata. Senza rendermene conto, sorrido e inizio a volteggiare.

"Dovresti toglietelo, sai, potresti sporcarlo" fa Bella che mi guarda quasi divertita, sembro una stupida bambina sognante, in effetti, "e tu dovresti essere alle prove" dico io smettendo di danzare e cercando di abbassarmi la zip del vestito. Bella viene ad aiutarmi: "oggi non mi va di provare" dice, "non ne hai voglia da tre giorni, veramente" le faccio notare. Son tre sere che, tornando dal negozio, trovo Bella a casa, seduta sul divano a fumare, bere e guardare la TV o sdraiata in camera sua a fissare il soffitto. So perché non si reca al vecchio magazzino, è per via di Carl, sicuramente c'entra il loro ultimo litigio.

"Eddy mi ha detto che siete stati chiamati a suonare in un altro posto, l'evento è per domani sera, nel Queens" faccio io, lei spegne la cicca nel portacenere e alza le spalle: "già, New York è grande, eppure adesso ci conoscono persino fuori Manatthan, ci vogliono nel Queens" dice quasi con ironia, "ma tu non vuoi prendere parte alla serata" proseguo, "Eddy parla un po' troppo" fa lei, "Bella" esclamo e le vado vicino, anzi, la fronteggio: " che cosa ti prende?" le chiedo. Devo metterla alle strette, se ha un problema, deve liberarsene. Io non ero con lei quando soffriva per la situazione di Will, ha affrontato tutto da sola e credo sia stato l'appoggio di qualcuno a mancarle e adesso sembra che stia per cedere; questa volta, però, io ci sono.
"Cosa ti succede? Non ti riconosco! É davvero la parola dei mass-media che ti sta mettendo in ginocchio? Ti hanno riconosciuta come la ragazza di Will, non è la fine del mondo, sai? Non vedi quanta gente sta iniziando a seguirti?" dibatto alzando un po' la voce, Bella mi fissa inespressiva,"puoi solo sfruttare questa cosa a tuo vantaggio, per farti conoscere. Intanto 'Lucy' passa in radio e in TV e si fa sempre più spesso il tuo nome e, credimi, non è per Will che la gente parla di te, la musica dei Red Supreme piace, chi vi ha ascoltati dal vivo, vi ha apprezzati sin da subito e vi adora già, fidati di me, e se il problema è che le persone si domandano a che gioco tu stia giocando... " dico in riferimento al secondo articolo che l'ha vista protagonista, con tanto di foto in cui Bella stringe la mano a Carl, "beh, tu lasciali col dubbio. Sei una ragazza intelligente e puoi trarre la cosa a tuo favore, farai impazzire tutti quanti e non parlo solamente dei pettegolezzi. Si, magari si interesseranno a te per il gossip che scateni, ma poi, quando ti ascolteranno, ti ameranno per la tua voce e per ciò che sai esprimere" concludo. Ho messo così tanta enfasi nel mio discorso, che sento i battiti accelerati e ho il fiatone.

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