11. La ragazza dello Sputnik

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Ci tenevo a dire che ho cambiato i nomi dei capitoli, per rendere più originale la storia. Ogni capitolo d'ora in poi avrà il nome di un libro scritto da quel genio di Murakami. Che come ben sappiamo è lo scrittore che ha unito i nostri protagonisti.
Ultima cosa, è un capitolo corto, di passaggio, e ho dovuto scriverlo di fretta per pubblicarlo stasera. Spero vi piaccia comunque!

Sono passati tre giorni da quando ho baciato Jungkook. Due notti in cui non ho chiuso occhio per i rimorsi e i sensi di colpa.
Ma averlo lì, intento a cambiarsi davanti a me, convinto che stessi dormendo, vederlo spogliarsi di ogni velo, ammirare il suo corpo e i suoi gesti spontanei.
Volevo Jeon Jungkook in quel momento.
Ho dato colpa all'alcol per essermi comportato in quel modo, per aver superato la linea che separava la decenza dalla perversione.
Non ho resistito. So che pensa che io l'abbia fatto solo perchè ero ubriaco.
Ma non sa che lo rifarei mille volte anche da sano.
Per la frustrazione sono tre giorni in cui non faccio altro che dipingere e fumare di continuo. Mescolare i colori, sentire il rumore delle setole del pennello che tracciano figure sulla tela, svuotare la mente grazie alle sigarette.
La mattina dopo non ho avuto il coraggio di svegliarlo, e come un codardo, sono fuggito prima di avere anche solo un contatto con lui.
Non lo sento da allora. Lui non mi ha cercato, probabilmente troppo scioccato o spaventato da me per farlo. Io non l'ho fatto, troppo vigliacco per spiegare la situazione.
Quando finisco il quadro che ho davanti a me, mi allontano di qualche passo per ammirare l'opera finale. Lo sguardo peccaminoso e condannatorio di Jungkook mi fissa di rimando.

~

Le macchie rosse sul mio collo sono un chiaro ricordo di quello che è successo fra me e Taehyung. Hanno cominciato a sbiadire, ma inutile dire che ho dovuto portare maglie a collo alto per nasconderle alla mia famiglia.
Non essendo mai stato troppo bravo a mentire, alla fine ho ceduto, e ho confessato tutto a Yoongi. Ha dato di matto quando ha scoperto l'accaduto e mostrato i segni sulla mia gola. Non faceva altro che ribadire che Taehyung mi stava prendendo in giro, che non voleva altro da me se non quello. Le sue parole mi hanno colpito, e soprattutto hanno insidiato un tarlo nel mio cervello, che non faceva altro che ripetere la stessa cosa.
Ti voleva solo per quello.
La mia faccia diventa dello stesso colore dei miei succhiotti quando li accarezzo con i polpastrelli, davanti allo specchio. Mi fa una certa impressione vedere il risultato della passione di Taehyung sul mio corpo. Ma questo è solo un altro rimando del fatto che non ci sentiamo da allora. La mattina dopo è scappato, prima che io potessi svegliarmi, dandomi per scontato che lui si ricordasse tutto. Per un attimo ho sperato che non fosse così. Per un attimo ho sperato di essermelo immaginato e basta.

Jungkook, vorrei baciarti

Scrollo la testa al ricordo. Non sarebbe mai dovuto succedere. Non riesco a sopportare l'idea di aver perso anche lui, in qualche modo. Dovrei aspettare che sia lui a fare la prima mossa?
Oppure ha ragione Yoongi?
-Kookie sei pronto?- la testa nera di mio fratello spunta fuori dalla porta di camera mia.
-Si, ci sono- e zaino in spalla, scendo le scale, saluto mamma e papà, ed esco fuori all'aria aperta.
Appena metto piede fuori, noto una macchina nera che conosco fin troppo bene parcheggiata fuori dal vicolo di casa mia. Lui è appoggiato alla carrozzeria, impegnato a fumare una sigaretta. Non ha un bell'aspetto, i vestiti sono spiegazzati, come se ci avesse dormito sopra, e i capelli sono tutti scompigliati. Alla vista, mi salta il cuore in gola.
Quando mi nota, fa in fretta a disfarsi del mozzicone, gettarlo a terra e pestarlo con un piede. Mi si avvicina, cauto, come se non volesse spaventarmi.
-Ehi- è la prima cosa che mi dice.
-Ehi- è tutto ció che riesco a dirgli. Questa situazione è imbarazzante da morire e voglio solo scomparire.
-Stai bene?-
-Sono stato meglio- non posso evitare la nota amare che mi esce di bocca.
-Ti va di parlarne?- mi chiede.
-Sei tu ad essere scappato- al mio tono accusatorio mi guarda ferito, ma sa benissimo che ho ragione, altrimenti non sarebbe qui.
-Io, Jungkook...come faccio a spiegare... cazzo-
-Potresti cominciare con il perchè hai voluto baciarmi-
-Non mi sembravi tanto contrario, o sbaglio?- ecco quel ghigno malizioso che mi manda in pappa il cervello. Non ne usciró vivo da qui. Vedendo che non mi accenno a rispondergli, continua.
-Mi dispiace. Ero ubriaco. Non lo avrei mai fatto in altre circostanze. Ma perfavore, davvero perfavore, facciamo finta che non sia successo nulla. Non succederà di nuovo, lo prometto- fa una piccola pausa e poi riprende -Non voglio perderti Jungkook- non mi guarda neanche per un attimo mentre pronuncia queste parole, troppo impegnato a fissare il marciapiede.

𝘈 𝘜𝘯 𝘙𝘦𝘴𝘱𝘪𝘳𝘰 𝘋𝘢 𝘛𝘦 || 𝑽𝒌𝒐𝒐𝒌 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora