27. Ritratti in Jazz

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Ci terrei molto se a fine storia, vi prendeste cinque minuti per leggere i ringraziamenti (che sono un po' lunghini) così da capire meglio tutta la storia.

E ora. Buona lettura. (First Love è molto consigliata)

Sono passate tre settimane da quando mi sono svegliato su quel letto d'ospedale.

Tre settimane in cui sono sceso a patto con i miei demoni e le mie paure, risultando vincitore di una lotta perdurata un anno della mia vita.
Sono stati giorni che ho speso a scuola, cercando di ritornare alla normalità fra lezioni e appunti presi di fretta, nonostante gli sguardi invadenti degli altri studenti capaci solo di puntare il dito contro.
Hyuna mi ha aiutato a camminare fra i corridoi, strappandomi un sorriso di tanto in tanto quando accusavo troppo peso sulle spalle, dovuto ai continui bisbiglii e alle occhiate furtive di chi ha sentito solo delle voci.
Persino Changkyun si limitava a rivolgermi un cenno con il capo quando ci incrociavamo, gesto naturale e modesto che suggeriva un semplice "ciao" .

Sono state tre settimane in cui ho diviso le mie giornate fra i compiti a casa e la presenza di Taehyung, che non ha avuto il coraggio di lasciarmi un secondo quando non era impegnato a lavoro o all'accademia. È stato tutto più semplice con lui al mio fianco, il suo prezioso tocco ad accarezzarmi durante la notte e le sue dolci parole a scaldarmi il cuore.

Sono state tre settimane in cui ho sentito un legame più profondo con la mia famiglia, momenti di estrema complicità, scambi di sorrisi, alcuni di essi forzati, perchè stavano a simboleggiare come le cose stessero andando bene, ma non così bene. È stato un periodo per riassestarmi, per respirare questa nuova aria libera da costrizioni morali e macigni sul cuore.

Ho avuto modo di conoscere il nuovo me stesso, e di farlo conoscere agli altri, di rapportarmi con questa nuova vita.
Una nuova linea è stata tracciata nel terreno, che simboleggia la fine di tutti quei giorni cristallizzati dalle lacrime salate, e prima strisciando, poi zoppicando, con l'aiuto dei miei amici e della mia famiglia, ora sono qui che cammino, che corro, perchè sono euforico ed energico e vivo. Vivo più che mai.

-Jungkook!- mi giro verso la voce che mi chiama e che mi ha appena distratto dai miei pensieri. Un immenso sorriso compare sul mio volto quando riconosco il proprietario; Hoseok.
-Hobi!- apro le braccia per accogliere e stringere il mio amico.
-Sono così felice di vederti- dice, una volta separati dal nostro abbraccio.
-Anche io- rispondo sincero. Quando vedo la figura di Namjoon avvicinarsi a noi, strabuzzo gli occhi nel vedere il suo nuovo cambio di look.
-Nam! Hai i capelli argentati!- esclamo. È un colore che gli dona particolarmente; risalta il colore della sua pelle e la forma del suo bel viso.
-Ti piacciono eh? Li ha fatti Hobi- Namjoon è tutto fiero e felice del suo amico, il quale, per la timidezza, ha abbozzato un tenero sorriso cercando di nascondere il lieve rossore sulle guance.
-Ti stanno benissimo- replico.
-Ma non parliamo dei miei capelli, parliamo di questo! È assurdo, Taehyung ha un talento incredibile. E tu, tu sei un modello invidiabile- dichiara Namjoon senza esitazioni, puntandomi un dito addosso.
Infatti, siamo proprio alla mostra d'arte promossa dall'Accademia di Taehyung, oggi è il giorno dell'inaugurazione e proprio perchè tale, le aule e i corridoi della scuola straripano di persone, parenti e amici degli artisti. C'è una cacofonia di suoni, rumori e conversazioni come sottofondo, accompagnata dall'intenso odore dei colori olio e quello più fastidioso della trementina.
I quadri di Taehyung tappezzano tutte le pareti e i punti vuoti di una grandissima aula, probabilmente quotidianamente adibita alle lezioni di disegno e pittura.
-È un artista formidabile- dico sovrappensiero.
-Avevo visto prima altri suoi lavori, ma mai così. Dovresti prenderti il merito Kook- aggiunge Hoseok e io ridacchio per mascherare il mio imbarazzo.
Cerco il mio ragazzo con la coda dell'occhio, e lo vedo accerchiato dai professori e da altri artisti pronti a fargli i complimenti e stringergli la mano. Lo vedo felice e soddisfatto, cosa che fa sorridere anche me senza pensarci due volte.
Decido di non disturbarlo, chè si deve godere il momento e i complimenti da parte dei suoi insegnanti; quando avrà un attimo ho la certezza che verrà subito da me.

𝘈 𝘜𝘯 𝘙𝘦𝘴𝘱𝘪𝘳𝘰 𝘋𝘢 𝘛𝘦 || 𝑽𝒌𝒐𝒐𝒌 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora