Capitolo 18: vecchie conoscenze

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Spazio autrice: ecco qua il capitolo spero che vi piaccia :))
(Scusate per gli eventuali errori grammaticali)

Davanti ad Ahmanet e Jennifer due tunnel uguali decorati con pilastri con iscrizioni geroglifiche di colore blu scuro si stagliavano minacciosi. Per la prima volta Jennifer ed Ahmanet si separavano, durante tutto il viaggio erano costrette a viaggiare insieme per via dei loro scopi, ad Ahmanet non dispiaceva affatto separarsi da Jennifer, voleva stare da sola, percepiva qualcosa di potente al di là del tunnel di sinistra, come se quel potere lattirasse a sé, Jennifer era attirata dal tunnel di destra, era come se qualcosa la stesse chiamando.

Un sibilo rimbombava da dentro il tunnel di destra, era quasi ipnotico, Jennifer senza rendersene conto si stava già addentrando nel tunnel, ma il braccio sinistro di Ahmanet gli sbarrò la strada, bloccandola di colpo al petto, Jennifer si svegliò dal suo stato di trans o controllo mentale, sbatte le palpebre più volte per riprendersi e si toccò la testa:«cosa mi è successo?.........» disse Jennifer confusa, Ahmanet la guardò più seria che mai:«qualunque cosa si nasconda in quel sentiero che sembra attirarti così tanto, non devi ascoltare quel sibilo, ti ha confuso la mente, se tu fossi arrivata nel cuore del sentiero probabilmente....» si fermò, Jennifer aveva già capito di cosa stava parlando, Ahmanet gli diede una pacca sul braccio sinistro come per incoraggiarla:«va'»disse prendendo il sentiero sinistro, Jennifer rimase sconvolta da quel gesto che sembrava quasi affettuoso nei suoi confronti, e questo era strano, troppo strano, Ahmanet che si preoccupava che non cadesse in trans sotto il controllo mentale di qualche creatura che forse lavrebbe attirata dentro quel tunnel e uccisa? Non prometteva niente di buono quel gesto, proprio per niente:fino ad un anno fa Ahmanet e Jennifer neanche si conoscevano quando Ahmanet era stata catturata ed incatenata dentro il Prodigium, Jennifer aveva provato a parlargli in egiziano antico per sapere cosa le era successo quando lei era morta, ma Ahmanet in quell'occasione le disse che voleva ucciderla..assurdo.
E ora Ahmanet e lei si aiutavano a vicenda per combattere qualcosa in comune, Jennifer smise di pensare e si addentrò nel tunnel.

Dopo che Ahmanet si era addentrata dentro il tunnel, sembrava che non avesse una fine.
Finalmente vide uno sbocco....con della luce....Ahmanet capì che forse era arrivato il momento che attendeva ormai da secoli: l'occasione di rimediare ai suoi errori e soprattutto..... di vendicarsi, prese arco e freccia pronta a scoccare, avanzò con passo furtivo, girò l'angolo da dove proveniva la luce e tese larco caricando la freccia: davanti a lei un'enorme grotta scavata nella pura roccia, illuminata dai raggi del sole che in qualche modo riuscivano a filtrare e illuminare la grotta, il terreno era sabbioso, cosparso di una sabbia rossastra, il tetto era retto da colonne simili a quelle che sorreggevano i tetti degli spazzi chiusi dei templi degli dèi, le pareti erano decorate con scene di caccia, vita quotidiana degli antichi pescatori che pescavano lungo le rive del sacro Nilo, gli agricoltori che sfruttavano il limo, una sostanza melmosa per fertilizzare le coltivazioni. Ahmanet guardava quei dipinti sulle pareti con gioia ma anche con malinconia: rivedendo quelle immagini si sentiva a casa, nella sua vera casa, la sua terra, l'Egitto.

Ahmanet abbassò lentamente l'arco con insicurezza continuando a fissare i dipinti, sentì della sabbia muoversi dietro di lei e si girò tendendo nuovamente l'arco, ma dietro non c'era nessuno, sentì di nuovo la sabbia spostarsi dietro le sue spalle e quando si girò ciò che vide la sconvolse: davanti ad una parete frontale a lei e illuminato dai raggi del sole, uno spirito pallido, e grigio fluttuava in aria sospeso da terra poiché privo di piedi, la guardava dritto negli occhi, Ahmanet non sapeva cosa fare, restò immobile a fissare lo spirito di suo padre che la guardava serio:«padre...» disse Ahmanet con un filo di voce:«non chiamarmi con quel nome!!!» disse il faraone Menerepthre, la sua voce rimbombò furiosa in tutta la grotta, Ahmanet, quasi spaventata indietreggiò abbassando lo sguardo:«Io sono il tuo faraone!! Io sono il tuo re!!!Tuo padre!!! Come hai potuto tradirmi così?! Come! Rispondi!!! Io che ti ho cresciuta, addestrata per il trono per governare l'Egitto in modo giusto e saggio!!!!» continuò adirato Menereptrhe:«Tu....non hai mantenuto la tua promessa!!!»ringhiò furiosa Ahmanet:«Hai assegnato il trono ad un bambino, inesperto ingenuo ed incapace, Mentre io mi addestravo fin dalla nascita per questo compito!!!»

La Mummia: Il risveglio della Luna  (Fan Made)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora