Capitolo 4: Indizi

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Jennifer si addormentò nel suo studio sulla sua scrivania.

Venne svegliata da Henry, Jennifer alzò lo sguardo verso di lui, che aveva una espressione di entusiamo e allo stesso tempo di paura.

Ciò fece battere il cuore di Jennifer allimpazzata.

Dietro lo sguardo di Henry si celava qualcos'altro, qualcosa di oscuro, qualcosa che incuteva timore, paura: «seguimi un momento Jennifer» disse con voce seria e con le mani dietro la schiena, seguito da Jennifer uscì dallo studio.

C'èra qualcosa che non andava, Jennifer se lo sentiva ma seguì lo stesso Henry.

Percorsero metà Prodigium, passando in mezzo agli uffici, armamenti, reperti storici, fino a quando Henry non si fermò davanti ad una porta argentea blindata.

Jennifer bloccò Henry prima che potesse aprirla:«non pensarci neanche Henry» disse in tono serio, Henry si girò a guardarla:«ah giusto, me lo stavo per dimenticare, prendi questi, mettiteli alle orecchie» disse estraendo dalla tasca dei tappi per le orecchie di metallo con un pulsante blu sul lato destro:«appena li indossi premi il pulsante blu» spiegò Henry.

Jennifer fece come gli aveva spiegato e attivò i tappi, che immediatamente amplificarono i suoni circostanti.

Henry posò il palmo della mano su uno schermo attaccato al muro alla destra della porta, che riconobbe le sue impronte digitali facendo aprire la porta blindata.

Entrò per primo Henry seguito da Jennifer,che appena vide ciò che aveva davanti fu presa dalla paura e incominciò a sudare freddo.

In quel momento tutto sembrava rallentare, ciò che aveva davanti alzò lo sguardo verso di lei e con i suoi occhi penetranti, incrociò il suo sguardo.

Erano di fronte ora, faccia a faccia, un'altra volta.

Jennifer non ebbe il coraggio di pronunciare quel nome, ma qualcun'altro parlò al posto suo:«hai così tanta paura dentro di te da non riuscire a pronunciare il mio nome?» disse Ahmanet, incatenata in piedi con il mercurio che le fluiva nelle vene impedendole di muoversi.

Era incatenata al collo, ai piedi, ai polsi e negli avambracci ma nonostante questo lei continuava a guardare dritto negli occhi Jennifer, che non riusciva a muoversi, la paura la bloccava come se fosse incatenata.

Jennifer grazie ai tappi di Henry era immune alle allucinazioni che gli aveva causato Ahmanet in precedenza:«Henry puoi lasciarci sole» disse, ma Henry aggrottò le sopracciglia e rispose:«Jennifer sai che non è una buona idea, sai quello che può fare» .

«Ho detto lasciaci sole, per favore» disse Jennifer quasi infuriata, Henry chiuse la bocca e uscì dalla camera, la porta si richiuse dietro Jennifer che si voltò a guardarla, per poi riconcentrare la sua attenzione su Ahmanet che la stava guardando:«e così, dopo due anni, la storia si ripete..e ancora una volta tu ritorni da me» disse Ahmanet.

Jennifer si levò i tappi amplificatori dalle orecchie mettendoli in tasca:«si è vero, che cosa è successo prima? Con James lo conosci? O lo conoscevi» chiese con tono pacato.

Ahmanet drizzò lo sguardo di colpo fissando Jennifer negli occhi infuriata:«non so chi fosse, ma mi conosceva bene, troppo bene, due anni fa lo incontrai ma lo risparmiai, cera qualcosa in lui, di familiare»

«che cosa intendi per familiare?»

«non ha importanza questo ora, sei venuta qui per un altro motivo, stai solo cercando di prendere tempo e confidenza per cercare un argomento comune per parlare, ottenere la mia fiducia sei prevedibile» disse Ahmanet, che sembrava non voler parlare di quello che era accaduto.

Jennifer tirò fuori dalla tasca una foto ripiegata che aprì mostrandola ad Ahmanet.

Chiedendole:«era lo stesso ciondolo di James quello che portava al collo lo scarabeo alato».

Ahmanet, rimase sconvolta a fissare seria un paio di secondi:«lo riconosci? Vero?» disse Jennifer.

Ahmanet questa volta rispose:«è un amuleto, simbolo di Khephri e di Ra» disse.

Non era questo che interessava a Jennifer, che ripiegò la foto e si volto per uscire.

Un tuono ruppe il silenzio della camera blindata, seguito da un violento scroscio di pioggia che proveniva dall'esterno del Prodigium.

Jennifer guardò Ahmanet che stava sorridendo, che fosse lei la causa di quel temporale improvviso?

Non ne era sicura ma perché stava sorridendo? Jennifer fece finta di niente e si mosse in direzione dell'uscita:«La tempesta è cominciata» disse Ahmanet le sue parole erano come ghiaccio, pesanti fredde, fu abbastanza per attirare lattenzione di Jennifer per farla rigirare verso Ahmanet:«la tempesta?» chiese curiosa-

«La tempesta è violenta, furiosa, come un intero branco di sciacalli affamati. Il signore della tempesta si sta preparando alla guerra. Sei ancora sicura di volerlo cercare?» chiese Ahmanet, che continuava a sorridere.

Il bagliore di un lampo illuminò il suo volto accentuando di più il suo sguardo penetrante dagli occhi gialli:«non hai ancora capito?» disse Ahmanet.

Stupita, Jennifer rifletteva e ripensava alle parole di James:«la tempesta mi respinse impedendomi di scappare» e alle parole di Ahmanet:«la tempesta è violenta, furiosa»...Jennifer capì che cosa intendeva Ahmanet, il rombo di un tuono scosse l'aria:«Seth il signore della tempesta è lui..» disse sconvolta.

Dopo che Ahmanet ebbe pronunciato quelle parole sembrò essere stata ferita da qualcosa, era il mercurio, stava tremando più del solito.

Jennifer si precipitò al computer centrale, il flusso di mercurio liquido dentro il corpo di Ahmanet era all'ottantanove per cento:«o mio dio». disse tremando non sapendo cosa fare, tornò da Ahmanet.

Stava peggiorando sempre di più, sembrava sempre più debole.

Sentendo i passi di Jennifer sollevò lo sguardo verso di lei:«fa così...fr-eddo.. se vuoi trovarlo devi tornare indietro, tu sai dove, non rimane molto..tempo vai» disse ma, Jennifer non capiva:«andare dove?»

«Tu sai dove, proverò a guidarti....vai ora» disse, ma Jennifer non si muoveva.

«Ho detto vai!!! sciocca!!!» disse Ahmanet urlando infuriata.

Jennifer corse via uscendo dalla camera blindata lasciandosi dietro, le urla di dolore di Ahmanet che neanche i rombi dei tuoni riuscivano a coprire.

La Mummia: Il risveglio della Luna  (Fan Made)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora