Gotta get me Some

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Giovedì 17-08-2017
You know, she's got everything I want, but all rolled into one.
Gotta get me some.
God all mighty look at that body.
It looks like a sticker on a new Ferrari.
She's a scene from a bay watch rerun.
Hotter then a barrel on a squeeze machine gun.

SHANNON

Odio quando a Los Angeles il tempo è così brutto. Lo odio ancora di più quando mio fratello organizza cene di famiglia, dove poi mi ritrovo anche i parenti della sua compagna! Non odio Pamela, assolutamente. Lei è una donna fantastica che ha messo un po' di ordine nella vita di mio fratello, insieme al piccolo Drew, odio solo dover incontrare persone che ad un certo punto fanno battute nella loro lingua e quando le ripetono a noi non fanno nemmeno ridere, come i suoi genitori, visto che sono italiani. Sospiro guidando fino alla pasticceria dove mi ha, per dirla facile, ordinato di andare mio fratello, perché solo lì fanno le cassate siciliane anche vegane. Non solo devo prendere un dolce, ma devo prendere anche una schifosissima versione vegana, perché il signore dice così.
Mentre sono assorto nei pensieri, noto un posto auto disponibile proprio accanto alla pasticceria, almeno così non mi bagno dalla testa ai piedi, visto che non ho l'ombrello. Metto le frecce e guardo il cellulare per controllare l'ora, sono in ritardo di venti minuti e spero che la prenotazione non sia annullata vendendo la cassata a qualche altro poveraccio che si mangia quella roba. Appena sono pronto per parcheggiare, una Maserati Ghibli S Q4 Nera si butta nello spazio che avevo avvistato precedendomi e parcheggiando al posto mio
«brutto figlio di puttana!» impreco dall'interno della mia macchina. Non ci credo, solo per abbassare 3 secondi lo sguardo sul cellulare e mi hanno fottuto il posto per la macchina? Da uno che tra l'altro ha anche l'ombrello e che avrebbe potuto parcheggiare anche altrove.
Aspetta! Guardo meglio e ciò che vedo, almeno, vale ciò che perso. Un bel corpo da donna, un cappotto nero che avvolge una silhouette incredibilmente perfetta. La gonna o shorts che indossa, devono essere abbastanza corti, visto che non si vedono sotto al soprabito. Si allontana dall'auto e a causa dell'ombrello che le copre la testa, non riesco a vedere il suo volto, che poco m'interessa visto che da un anno mi sono sposato.
Sospiro ripensando a quella notte ubriaco, nella quale chiesi ad un'ex spogliarellista con la quale uscivo da sei mesi, di sposarmi e al fatto che abbiamo velocizzato tutto diventando marito e moglie in appena una settimana. Non sono pentito. O forse sì?
È che prima del matrimonio Jeanina sembrava perfetta e 2 mesi dopo è diventata così noiosa. Non fa altro che spendere soldi in inutili cose, rivoluzionare la mia casa al punto che quando ritorno dal tour, nemmeno la riconosco. Lei non è come Pamela, la compagna di Jared. Pamela sta lì, sempre a chiedere a mio fratello ogni cosa, come comportarsi o altro. Tra loro c'è complicità e perdona tutte le scappatelle di mio fratello. Io mezza volta l'ho tradita e le ho dovuto comprare una macchina nuova. Non voglio certo una donna che sottostia ad ogni cosa che le dico, ma che almeno mi renda partecipe delle cose che condividiamo, delle scelte che riguardano entrambi.
Mi riscuoto dai pensieri sulla mia vita e parcheggio poco lontano dalla pasticceria. Scendo dall'auto e faccio una corsa, ma comunque arrivo all'entrata bagnato fradicio «buonasera!» esclamo entrando e subito i miei occhi vengo attirati da una donna che è di spalle intenta a scegliere qualcosa dalla vetrina. Il colore del cappotto è nero, come gli stivali. È quella che mi ha fregato il posto auto!
I suoi capelli, rigorosamente e perfettamente legati, sono rossi, ma di una tonalità bella lucente. Sospiro avvicinandomi a scrutare un po' il suo profilo, che trovo incredibilmente seducente. Posso vedere le sue labbra carnose e leggermente sporgenti, colorate di un rosso scuro che, vista la tonalità chiara della sua pelle, risaltano ancora di più.
«questa è vegana?» domanda e trovo la sua voce calda. Mi mordo un labbro e cerco di non pensare, non sono qui per abbordare una donna, quei tempi sono solo un vago ricordo
«sono il signor Leto, ho chiamato questa mattina e ho prenotato due cassate, una vegana» spiego con un sorriso al pasticciere
Lui mi guarda e impacchetta l'ordine della dea che mi è accanto e che cerco di ignorare con tutte le mie forze «signor Leto, lei ha prenotato per le 17, ma purtroppo sono le 17:21» dice puntando l'orologio alle sue spalle «e la sua cassata vegana è stata venduta»
«ma...ma...non è possibile! Solo per 21 minuti? Questo è pazzesco! E poi chi diavolo ordina una cassata vegana?»
«non l'ho ordinata, ma l'ho trovata disponibile!» la voce non è certo del grassone con cui sto parlando, ma della donna che sto cercando di non guardare con tutte le mie forze. Non solo il posto auto, ora anche il dolce? Cos'altro si vuole prendere? Mi mordo il labbro sapendo bene cosa le darei, e pure di mia spontanea volontà. Mi volto a guardarla e il suo sguardo mi trafigge quasi. Avevo visto un po' del suo profilo, ma vederla per bene, mi lascia senza parole. Prima l'ho definita una dea, ma adesso lo trovo riduttivo.
Sorrido «non è che potresti rinunciare a quel dolce e magari ricavare altro?» ammicco mordendomi il labbro inferiore
«e cosa ci ricaverei?» mi domanda. Il suo tono è malizioso e si avvicina lentamente di qualche passo
«posso cominciare con il mio numero» uso il suo stesso tono e quando sono sicuro che quella cassata sarà mia e molto altro, la vedo cominciare a ridere. La fisso sorridendo non riuscendo a capire il motivo di tanta ilarità
«no...scusa...ma sei serio?» domanda continuando a ridere, poi scuote la testa «scordati sia la cassata che il mio numero» dice prendendo il dolce dal banco e con un sorriso si dirige verso l'uscita lasciandomi a bocca aperta.
Di due di picche ne ho avuti in vita mia, non è che perché sei una rock star non ne hai, ma questo mi ha lasciato proprio l'amaro in bocca
«vuole ordinare altro?» domanda il pasticcere distogliendomi dai miei pensieri
annuisco e guardo la vetrina «mi dia solo quella normale» dico gentilmente e aspetto che me la incarta.
Quando esco fuori, il tempo non è migliorato e quindi mi faccio un'altra corsa fino alla mia auto. Una volta dentro metto in moto, pronto a dirigermi a casa di mio fratello, ma per un qualche strano motivo, faccio di nuovo il giro per controllare se la donna della pasticceria è ancora lì.
Passo piano con la macchina, quando noto che la sua è ancora parcheggiata. Sta fuori, vicino allo sportello e fuma una sigaretta. Scuoto la testa e accelero. Non è il caso che faccia casini, meglio lasciar perdere. Quando arriverò da Jared, questa donna, sarà solo un vago ricordo. Un fottuto, quanto sexy, ricordo.

Secrets, Betrayals & LoveWhere stories live. Discover now