Sabato 26-08-2017
Now I don't care what people say
And I don't care what they do
Sweet child, I gotta make you mine
You're the only thing that I want: you, yeah.
And, baby, baby, when you walk down the block
See the people fight
Whoa, child, y'know ya drive me wild
I gotta do it with you, come on try.SHANNON
Un rumore mi fa sobbalzare appena, ma è impossibile, Jeanina è in Russia dai suoi, sono solo in casa.
Un altro rumore. Apro gli occhi di scatto e ciò che mi trovo davanti non è la mia camera da letto. Ma dove cazzo sono?
In un attimo un sorriso mi si espande sul volto ricordando e chiudo di nuovo gli occhi mordendomi il labbro, sapendo di essere nella camera da letto di quella bomba sexy della mia amante.
Amante? La sto sul serio definendo così? Insomma, dopo che ti scopi un uomo sposato più di una volta è quello che si diventa, un'amante. Ma guardandomi intorno, un'altra domanda mi sorge spontanea: dove cazzo è Melissa?
Un altro rumore, ma stavolta anche un odore, il migliore che si può sentire appena svegli: caffè.
Mi schiarisco la voce, ma non in silenzio, voglio farle sentire che sono sveglio? Forse si, magari torna qui e dopo un bel caffè possiamo provare qualche altra posizione, anche se ci siamo addormentati alle 6 di questa mattina con tutto il sesso che abbiamo fatto. Una donna molto, ma molto flessibile e per nulla stancante. Mi stiro i muscoli e mi rendo conto che la natura chiama e, visto che l'ho già usato l'altra notte, mi permetto di riutilizzare il bagno che c'è in questa stanza.
Mi alzo dirigendomi nudo verso la toilette prima che la vescica mi scoppi e, dato che stanotte mi ha detto di sentirmi libero di fare ciò che voglio, ne approfitto per lavarmi anche il viso e di mettere un po' di dentifricio in bocca, non sia mai che voglia baciarmi, almeno non faccio una figuraccia. Vabbè che non credo possa interessarle più di tanto.
Ritorno in camera prendendo i boxer e i jeans infilandomeli. Dopo tutte quelle ore di sesso, spero mi dia un po' di tregua. Non ha nemmeno ventisette anni ed è una macchina! Non che mi dispiaccia la cosa, ma io ho comunque vent'anni in più a lei e anche se il mondo crede che scopo a tutte le ore del giorno, non è così! Forse fino allo scorso anno si, ma dopo il matrimonio se capita una volta al giorno è anche troppo.
Mi decido ad andare dalla padrona di casa e magari prendermi anche un bel caffè, così da svegliarmi e far passare anche un po' di stanchezza dovuta alla nostra folle notte. Apro la porta e mi dirigo di là a torso nudo, con i pantaloni sbottonati e scalzo, non voglio di certo passare inosservato, mettendo su la mia miglior espressione seducente, che cade appena la vedo per passare a quella completamente arrapato.
È lì, a qualche passo da me, poggiata con una spalla alla vetrata della sua casa con in mano una tazza di caffè e nell'altra una sigaretta, ma di certo non è quello a lasciarmi attizzato, ma il fatto che sia completamente nuda eccetto per i piedi, al quale ha pensato bene di mettere le scarpe che indossava ieri.
Cosa avevo detto prima? Non sono più abituato a maratone di sesso? Chi? Io? Stronzate! Per una come lei sono sempre pronto. Mi schiarisco la voce per farle sentire la mia presenza «c'è del caffè già pronto» mi dice senza voltarsi. Si è già stancata? Quella frase era un 'prenditi un caffè, l'importante è che ti levi presto dalle palle' o 'prendi un caffè, rilassati e poi ricominciamo a scopare'?
Faccio come mi ha detto. Mi avvicino alla cucina e prendo la tazza che è già sul tavolo, forse messa lì per me, e la riempio con il caffè, cominciando a sorseggiare quasi subito senza toglierle gli occhi di dosso, appoggiandomi alla cucina con una mano in tasca. Possibile che io voglia sapere qualcosa di lei? Tipo a cosa pensa adesso? La scorsa notte ho provato a fare un po' di conversazione, sembravamo riuscirci arrivando anche a rivelarmi che il suo secondo nome è Darlene, come una delle mie canzoni preferite dei Led Zeppelin, ma quando la cosa poteva andare anche oltre a svelare altro, trovava qualcosa per cambiare discorso e ritornare al vero motivo per il quale due come noi stanno bene insieme: il sesso. Non sto di certo cercando una relazione, ho già una moglie, ma non mi dispiace avere anche lei. Insomma, ma cosa me ne frega di cosa cazzo le passa per la testa ora o in altri momenti della giornata? Cosa me ne frega di cosa sente o cosa ha sentito nella sua vita? Vuole scopare, bene! È quello che voglio anche io!
«sei da considerare illegale» non mi sono accorto che ha camminato fino a qui e adesso mi è davanti
Abbozzo mezzo sorriso «disse la donna che sta completamente nuda davanti una finestra a sorseggiare il suo caffè»
Ricambia il mio sorriso avvicinandosi di qualche passo «beh, però io sono nuda, è normale risultare illegale» l'ultima parola la dice in italiano, eccitandomi non poco
Sbuffo una risatina scuotendo la testa, mi piace quando parla italiano e cominciare a farmi anche dei complimenti così, fa salire il mio ego alle stelle «risulti illegale anche dietro una scrivania con un camice addosso» ammetto ricordando la mia prima visita da lei.
Posa la tazza sul banco e continua a camminare verso di me in modo lento e suadente, ma troppo lento per i miei gusti. Faccio un passo accorciando le distanze e, prendendola per i fianchi, la spingo verso di me facendo scontrare il mio petto nudo con il suo. Lei in tutta risposta mette le mani sul mio collo attirandomi e cominciando a baciarmi. Non la fermo, è quello che volevo da quando l'ho vista appena due minuti fa, o forse anche da prima.
Mi piace che siamo così spontanei, facendo la prima cosa che ci passa per la testa.
La troppa foga del bacio, però, la fa staccare per riprendere fiato «buongiorno signor Leto» il tono suadente
Sa che il suo buttare parole in italiano mi farà perdere la testa «buongiorno a te Dottore» l'attiro ancora di più scivolando le mie grosse mani sul suo sedere sodo, palpandolo e facendola sorridere «non mi dirai che soffri il solletico anche lì?» e stavolta ride.
Mi dà una leggera spinta «dovrei vestirmi» riprende la tazza di caffè sorseggiandola
Torno ad avvicinarmi a lei per prendere la mia tazza ma, molto volontariamente, sono costretto a strusciare il mio avambraccio contro i suoi seni «ok, quindi, io vado?» non era un affermazione, era una domanda
«ho un appuntamento con mia sorella tra qualche ora...» si volta verso di me allungando un dito nell'elastico dei miei boxer e toccando la punta della mia erezione «...ma ho bisogno di una doccia»
È un invito? Mi sorride maliziosa e questo basta come risposta. Cominciamo a baciarci con foga, facendo davvero fatica anche a trovare la strada per la camera da letto. Sbattiamo contro mobili, muri e alla fine ci stacchiamo sentendo il suono di un telefono. Mi schiarisco la gola sapendo che è il mio, ma soprattutto perché so con certezza che è mia moglie «io...»
Posa un dito sulle mie labbra zittendomi «vado a fare la doccia, se finisci presto, mi raggiungi!» e detto questo, posa un altro bacio sulle mie labbra e va in camera sua, ancheggiando non poco.
Batto la testa contro il muro e poi recupero il cellulare dal banco dove l'ho messo ieri sera e rispondo «pronto?» cerco di fingermi assonnato
«ehi, amore, sono da mia madre!» annuncia felice. Stringo forte gli occhi ripensando a dove sono io «ehi, ci sei?»
Mi schiarisco la gola «si, Jean, sono qui...è solo che mi sono appena svegliato» mento sperando di risultare credibile
«oh, tesoro, scusa! Non ho controllato il fuso orario»
«no, non ti preoccupare! Dovevo svegliarmi comunque»
Sospiro passandomi una mano sul volto «allora, hai pensato a ciò che ti ho detto?» aggrotto le sopracciglia confuso dalla sua domanda, di cosa sta parlando? A cosa dovevo pensare? «amore, la cosa della pillola, noi, un bambino» spiega
«Jean...» non è possibile! Non me l'ha detto nemmeno 24 ore fa e pretende che io pensi ad una cosa così seria? «...non lo so...parliamone quando torni, ok?»
La cosa mi era completamente passata di mente, non ci ho pensato e non sono nemmeno sicuro di volerlo fare. Andiamo! Ho quarantasette anni, non è il caso di procreare a questa età. Dio mio, ma perché all'inizio lei era così diversa da adesso? Capisco che sia giovane e diventare madre è il desiderio della maggior parte delle donne, ma glielo avevo detto prima di sposarla «lo so che vuoi parlarne da vicino, ma mi hai promesso di pensarci»
«e lo farò Jean, ma non sono cose che si decidono in ventiquattro ore!» e soprattutto non potevo pensarci mentre mi scopavo un'altra a tua insaputa, vorrei aggiungere
«io l'ho fatto! Ho deciso di punto in bianco»
Sospiro passandomi una mano sul volto «io no Jean, non ci riesco! Un figlio è una cosa seria e non ci ho mai pensato nemmeno quando avevo trent'anni!»
«quindi, a quanto pare, hai preso già la tua decisione!»
«no Jean, non ho detto questo! Ho solo detto che voglio pensarci bene»
Ma cosa pretende? Non posso deciderlo da un momento all'altro. Non è una cosa di poco conto «va bene. Ora vado a disfare le valigie, ma promettimi che ci penserai. Seriamente»
«va bene, te lo prometto!»
Parliamo qualche altro minuto, poi riaggancio con la scusa che devo vedere Jared più tardi e che devo ancora fare la doccia.
Prendo un profondo respiro ed entro nella camera di Lissa e proprio in quel momento lei esce con un asciugamano intorno al corpo. Sorride come fosse la cosa più normale al mondo, insomma, sa per certo che ero al telefono con mia moglie e non chiede niente? Non che debba interessarle, ma di solito così cominciano le amanti: piccole frecciatine, sguardi tristi. Lei no, la cosa non la tocca minimamente «con Pamela saremo fuori quasi tutto il pomeriggio, se stasera non hai di meglio da fare, non prendo impegni» dice con disinvoltura andando verso la sua cabina armadio
«non lo so. Credo dovrei dormire a casa mia»
Si volta donandomi uno dei suoi sorrisetti sfrontati «non ti ho chiesto di dormire da me, ma di venire a fare sesso, poi fai quello che ti pare»
Giuro su Dio che questa donna sa come mettere a disagio un uomo in milioni di modi. Mi sento un mero oggetto sessuale nelle sue mani, eppure è lei l'amante, dovrebbe sentirsi lei così.
Ed eccolo lì anche il colpo di grazia. Dopo aver preso un paio di jeans scuri e una camicia, si sfila l'asciugamano passeggiando davanti a me con sicurezza, dirigendosi a prendere della biancheria intima dal cassetto del comodino.
Quanto mi piace questo suo essere sicura, tanto da farmi dimenticare il casino con mia moglie. Cosa dice sempre Jared quando gli rinfaccio la relazione con Talia? Le amanti sono fatte per distrarti dalle complicazioni che solo una relazione seria possono darti.
Fanculo, il mio fratellino ha più che ragione.
L'afferro per un gomito, con sua sorpresa, e la trattengo contro il mio petto. Ancora una volta, in questa giornata appena cominciata, è nuda tra le mie braccia. Le prendo i polsi e li porto dietro la sua schiena tenendoli fermi con una sola mano, per poi costringerla a camminare fino allo specchio nella sua camera «cosa vuoi fare?» chiede.
incrocio il suo sguardo attraverso lo specchio «una cosa che ti piace parecchio» mi piego e tiro con me la sedia che c'è nella camera «adesso poggia il piede qui sopra» le ordino. Mi piace troppo ordinarle qualcosa, sarà perché l'ho conosciuta come una donna tutta d'un pezzo, piena di sicurezza.
Fa ciò che le ho detto, mentre stringo la presa sui suoi polsi. Mordo la sua spalla facendola sussultare e allungo una mano ai miei jeans per calarli insieme ai boxer. Porto la mia mano libera alla sua bocca, costringendola ad aprirla «succhia le mie dita» le do ancora un altro ordine, che esegue immediatamente e forse è quello che mi fa eccitare di più: fa tutto ciò che le dico. Almeno in queste circostanze.
Succhia e lambisce le mie dita assaporandole e facendomi incantare a guardarla. Sospiro nel suo orecchio e sfilo le dita dalla sua bocca portandole sul suo capezzolo. Stavolta è lei a sospirare, inarcandosi sotto le attenzioni della mia mano, che poi faccio scivolare sul suo sesso «mmh...sei alquanto bagnata e sono sicuro che non è per la doccia»
Ride mordendosi il labbro «potrei aver fatto un po' la cattiva ragazza in tua assenza» ci tiene ad informarmi
«oh, sai cosa succede alle cattive ragazze che fanno di testa loro, vero?» salgo la mano di nuovo sul suo seno stringendolo con poca grazia e facendola gemere
«sì...si...sono la tua cattiva ragazza»
Sorrido compiaciuto alle sue parole e non so se lo faccio perché la sento eccitata o perché mi piace che si sia appena definita mia. Mi riscuoto da questi miei inutili pensieri e porto una mano sotto al suo sedere, fino a farla scivolare al suo sesso che penetro con due dita. È così bagnata da farmi impazzire, ma non è là che andrò a finire, infatti porto la mia mano al suo orifizio e lo lubrifico con i suoi stessi succhi «una ragazza cattiva ha bisogno di una giusta punizione» dico prima di entrare in lei da dietro.
Senza troppe cerimonie, comincio a sbattere quasi con violenza in lei e non lascio la presa ai suoi polsi. Allungo la mano libera dietro la sua nuca afferrandole i capelli e tirandoli abbastanza. Geme incontrollatamente ed io la seguo in questa passione sfrenata «guarda cosa succede alle cattive ragazze» la costringo a guardare il suo riflesso ed io mi concentro sul suo viso. Si morde con forza il labbro inferiore e trova il mio sguardo nello specchio che ci sta davanti. Dio, quant'è bella.
Mi stacco un attimo da lei solo per arrivare al letto dove la faccio mettere in ginocchio ed io dietro di lei, mi sfilo di nuovo jeans e boxer per stare più comodo e mi riposiziono alle sue spalle, penetrandola ancora. Mi aggrappo ai suoi fianchi ricominciando il ritmo furioso di un attimo prima. La sento gemere più forte e urlare ad ogni mia spinta, stringe le lenzuola con tanta forza da far diventare le nocche delle sue mani bianche. L'orgasmo che la travolge è uno dei migliori che io abbia mai visto in tutta la mia vita e che mi rende fiero delle mie prestazioni sessuali. Trema mentre le gambe le diventano molli e i suoi succhi bagnano tutte le lenzuola, trascinandomi con lei a quella visione più del rapporto stesso.
L'amplesso che abbiamo provato ci lascia sfiniti, tanto da buttarci sul letto e scoppiare a ridere come due cretini «Dio mio, tu sei una macchina» sospiro con gli occhi chiusi
«io? È la prima volta che vengo con un rapporto anale senza toccarmi» mi da un leggero morso sul petto facendomi sussultare «perfetto, direi che ho bisogno di un'altra doccia» scatta dal letto mettendosi in piedi, eh sì, è proprio una macchina
«direi che ne ho bisogno anche io» mi alzo
«ottimo, ho proprio bisogno di qualcuno che mi lavi la schiena» mi fissa maliziosa
scuoto la testa «dovevi essere la mia fisioterapista e curarmi, invece mi stai sfinendo»
«ok, se sei sfinito non ti forzerò» il suo tono tra il beffardo e il provocatorio mi fanno cedere, ancora.
Mi avvicino a lei e la prendo sulle spalle facendola urlare «facciamo questa doccia» dico sculacciandola e ridendo.

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Secrets, Betrayals & Love
FanfictionJared è combattuto tra l'amore e la devozione di Pamela e la spensieratezza di Talia. Shannon è sicuro della scelta che ha fatto con Jeanina, ma non aveva messo in conto Melissa.