Your song

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Sabato23-06-2018
It's a little bit funny this feeling inside
I'm notone of those who can easily hide
I don't have much money but boyif I did
I'd buy a big house where we both could live

SHANNON

Uscendodall'aeroporto internazionale di Seattle, posso già notare ledifferenze con Los Angeles.
Il posto sembra più calmo, menoaffollato e le temperature sono ottime: secondo i tabelloni ci sono16°.
Sospiro tenendo in mano una sola valigia, visto che non sonoqui per restare, non ancora almeno. Il viaggio non è nemmeno dipiacere, ma un altro casino.
A quanto pare, la casa che stocercando di comprare, ha avuto un'altra offerta e l'agenteimmobiliare che sta curando la mia pratica, mi ha consigliato divenire di persona.
Entro nella macchina con l'autista che èpronto per partire verso l'albergo dove ho prenotato una camera perstare qui qualche giorno.
Mi metto comodo contro il sedileposteriore e guardo la strada attraverso il finestrino, senzariuscire a fare a meno di pensare a lei: Melissa.
Entra nella miamente in modo così prepotente che ho smesso di lottare contro il suoricordo. Chiudo gli occhi respirando profondamente, ripetendomi chelei starà meglio senza di me. Solo una settimana fa, l'ho tenutal'ultima volta tra le mie braccia, respirando il profumo dei suoicapelli e della sua pelle. Un'ultima volta, per imprimerlo nellamia mente e provare a ricordarlo con l'andare dei giorni, cercandoin futuro qualcosa che possa avere lo stesso odore o lo stessosapore
«Seattle non è sempre così» la voce dell'autistadisturba i miei pensieri
«capisco» mi limito a dire condisinteresse
«mi scusi. A volte parlo troppo» noto lamortificazione attraverso lo specchietto retrovisore
«no...non sipreoccupi. Se vuole dire qualcosa, faccia pure» odio quando pensanoche io sia uno scorbutico
Mi sorride «sembrava un po'pensieroso. Non voglio farmi gli affari suoi, ma sembra giù dimorale»
E menomale che non vuole intromettersi «solo qualcheproblema, ma nulla di importante»
«non si direbbe, vista la suafaccia» risponde guardandomi dallo specchietto. Ok che gli ho dettodi non preoccuparsi e che può liberamente parlarmi, ma adesso sembraun tantino esagerato «io penso che c'entri qualche bella ragazza»mi dice con un sorriso.
È così evidente o l'autista è ancheun indovino? Annuisco arrendendomi, magari mi farà bene parlarne conqualcuno che conosco da nemmeno 10 minuti e magari troverò in luifinalmente qualcuno che capirà le mie scelte e mi appoggerà «si, ècosì»
«ci avrei scommesso» sbotta felice, ma poi torna serio«l'ha lasciata lei?»
Scuoto la testa «in realtà non siamomai stati insieme veramente, però sono stato io ad interromperetutto»
Si ferma ad un semaforo e ne approfitta per voltarsi versodi me «e perché sembra in pena?» domanda confuso
Sospiro «l'holasciata perché non sono alla sua altezza, non perché non laamo»
«oh» si limita a dire ritornando a guardare davanti «lesembrerà strano, ma la capisco» aggiunge leggermente rabbuiato.Scatta il verde e, ricominciando a guidare, torna a parlare «faccioquesto lavoro da oltre trent'anni. Lavoravo per una famigliaimportante di New York, precisamente per la loro unica figlia: Mary»sospira come se stesse cercando di riordinare la sua mente su quegliavvenimenti «nonostante fosse una giovane figlia dell'altaborghesia, Mary sapeva il fatto suo e non ci mise molto a dirmi chele piacevo, nonostante avessi quasi 15 anni in più a lei» sorrideed anche io con lui «andammo avanti per un po', qualche annoprecisamente, ma io rimanevo un umile autista e lei una giovaneragazza ricca» si passa una mano sul volto «il padre lo scoprì eprima di licenziarmi, mi disse che non ero all'altezza di suafiglia e che mai lo sarei stato. Purtroppo sapevo avesse ragione ecosì dissi a Mary che era arrivato il momento che questa stupidastoria finisse e che si cercasse qualcuno alla sua altezza»
Abbassolo sguardo sulle mie mani, non sapendo cosa dirgli. È così ingiustala sua storia e quasi simile a quella mia e di Melissa «l'ha piùrivista?»
Si schiarisce la voce «solo in foto. È tutto quelloche mi rimane»
Sospiro «beh, sono passati anni da come ha detto,perché non la cerca? Mary si è sposata o l'ha fatto lei?»domando in modo nervoso, quasi come non potessi accettare che luil'abbia lasciata andare, eppure io sono nella stessa situazione enon faccio nulla per tornare indietro
«dopo averla lasciata,avendo studiato architettura, sono riuscito anche ad aprire un miostudio e in meno di 5 anni mi ero fatto anche un nome» sorrideguardandomi ancora dallo specchietto «ma in 5 anni succedono tantecose, anche che mentre sei a cavallo, cadi e...» si bloccaritornando a guardare la strada
Rimango con la bocca spalancata aquelle parole «lei è morta?» boccheggio
«esattamente diciottogiorni prima che io bussassi alla porta della casa dove viveva con isuoi genitori per chiedere loro di poter sposare la loro unicafiglia, visto che allora avevo una posizione migliore»
Nonriesco a crederci. Il solo pensiero che io ho lasciato Melissa e cheun giorno possa convincermi che sono quello giusto la scoprireimorta, mi fa mancare il respiro «mi dispiace» sussurro
«signorLeto, giusto?» domanda riscuotendomi dai miei pensieri, annuisco«non perché è successo a me, vuol dire che succeda a chiunque, mase sente di amarla e soprattutto se sente di essere corrisposto, nonperda tempo e ritorni da quella donna, perché lontani sarestecomunque infelici»
Perché fino ad un attimo fa ero sicuro di ciòche avevo fatto e adesso non lo sono più? Melissa non moriràlontano da me, lei sarà felice. Troverà un uomo che la amerà,anche se non come avrei fatto io, e sarà felice. Smetterà dipensare a me e vivrà una vita degna di essere chiamata tale, perchélei se lo merita. Ad un tratto mi viene in mente ciò che ha decisodi fare, di partire insieme ad un gruppo di soldati per territoriperennemente in guerra e questo mi fa stare ancora peggio «siamo alsuo albergo» mi informa.
Guardo fuori, senza però muovermidalla mia posizione ancora per qualche istante, poi scuoto la testa efaccio per uscire, ma mi fermo «cos'ha fatto dopo?» glidomando
«non sono andato avanti, se è quello che mi stachiedendo. Sono ritornato a fare l'autista, dando in beneficenza ilricavato della vendita del mio studio, decidendo di non sposarmi enon avere figli, perché nulla avrebbe potuto compensare il vuoto chemi aveva lasciato la sua morte»
La risposta è stata più cheesauriente, ma non devo farmi condizionare. Annuisco solo e poiscendo dall'auto dirigendomi nella mia stanza.

Secrets, Betrayals & LoveWhere stories live. Discover now