Allison's pov
Anche oggi, si inizia un'altra giornata.
Ogni mattina ci si sveglia alla stessa ora, per seguire sempre le stesse lezioni, vedere sempre le solite facce.
È questo che penso ogni lunedì della mia vita mentre mi incammino verso la fermata del bus.
E per iniziare bene la giornata, mi hanno messo matematica a prima ora.
Odio matematica, non riesco a comprenderla.
Ho provato più volte ad andare a qualche corso di recupero, ma alla fine l'ha capito anche mia madre che sono un caso perso.
Quando l'autobus arriva, non perdo tempo ad accaparrarmi uno di quei posti un po' più isolati, per stare lontana il più possibile dall'odore di studente medio.
Nonostante io utilizzi questo mezzo di trasporto dalla terza media, non riesco proprio a sopportarlo e così ogni giorno è un po' un piccolo trauma.
Se continuo così, finirò per soffrire di autobusfobia.
Quando finalmente arriva la mia fermata, dopo quindici minuti abbondanti, mi affretto verso l'entrata della scuola.
Sono appena in tempo per arrivare in classe senza subire la solita ramanzina.Entro in classe e mi siedo al solito posto, quello vicino al muro, e anche quello vicino a Peter Parker.
Ho una sorta di cotta per lui dalle medie, ma sono sempre stata troppo timida per parlargli.
Attendo solo che mi passi, anche se è un bel po' di tempo ormai che aspetto.
La mia professoressa di matematica continua a blaterare riguardo qualche argomento a cui non presto particolare attenzione.
Sto pensando ad altro, prof.
Mi volto per guardarlo e mi perdo in lui.
"Allison. Allison, è pregata di seguire la lezione, ha già l'insufficienza in matematica, non vorrà peggiorare la situazione."
"Si. Mi scusi Prof."
Stranamente, quest'arpia tenta sempre di arrivare a parlare della mia insufficienza, come se fosse una novità.
Quando finalmente finisce l'ora, io e la mia migliore amica Maggie andiamo a vedere gli allenamenti di football, come facciamo sempre durante l'intervallo.
"Come va con Peter?" Mi chiede Mag, che spera sempre in qualche riscontro positivo.
"Il solito... non sa nemmeno che esisto."
"Ma se andate in ben 3 corsi insieme?! Ti avrà sicuramente notata."
"Certo, se lo dici tu... comunque come va con Carl piuttosto?" Carl è il fidanzato di Mag. Io, a dirla tutta, non lo tollero, non se la merita, non ha nemmeno 1/4 del cervello di Maggie. Ovviamente lei non mi dà ascolto, ma cosa posso farci...
"Benissimo, ieri siamo usciti e mi ha portato una rosa" dice lei con gli occhi a cuoricino
"Mag, lo sai che non sono gli oggetti a dimostrare se lui ti ama"
"Oddio Allison, ancora con questa storia: io lo amo e lui ama me, fine del discorso." Mi guarda scocciata, sarà la centesima volta che affrontiamo lo stesso discorso.
"Come dici tu." Taglio corto. È completamente cecata dall'amore, se così possiamo definirlo. Come se avesse una benda davanti agli occhi.
Ma io... io non mi lascio fregare. Semplicemente, sono una che osserva, che presta attenzione ai dettagli.
Un giorno lei capirà che ho ragione... anche se, parlo io, che vado dietro a Peter dalla seconda media e non gli ho ancora rivolto la parola.
La campanella segna la fine dell'intervallo, e sono stranamente contenta: a lezione lui ci sarà.
"Ci sentiamo dopo Mag"
"A dopo".
Raggiungo la classe in tutta fretta per prendere il mio solito banco, e prendo posto.
Ogni giorno è come una corsa, tantissime ragazze vogliono stare vicino a lui.
Arriva sempre in ritardo.
Lo aspetto pazientemente, e mi sento un po' come una bambina che attende il suo principe azzurro, ma quando lo vedo mi manca il respiro. Lui si volta, casualmente, verso di me e mi sento svenire.
Peter prende si siede al solito posto, che " casualmente" si trova vicino al mio banco.
"Ehi, scusa, sono Peter. Potresti passarmi gli appunti dell'ultima lezione?" Dice sorridendo.
Aspetta un attimo, sta parlando.... con me?
"Dici a me?" Tra poco svengo. Decisamente
"Ehm, si dato che vai bene in scienze, e io faccio pena,- si ferma un attimo per una risatina autoironica e poi continua- ho pensato di chiederli a te. Allison, giusto?"
"Si, ehm, piacere. Comunque certo, ecco i miei appunti" glieli porgo delicatamente. Mi sento male. Vorrei riuscire a contenermi, a non sembrare una ragazzina in preda agli ormoni, ma cavolo, lui è dannatamente bello.
"Grazie, davvero. Visto che domani abbiamo di nuovo scienze, te li riporto domani se per te va bene." Il suo tono è cortese, e anche se a tratti sembra impacciato, si vede da due chilometri che è molto a suo agio.
Io probabilmente sono ridicola. Di solito, con i ragazzi riesco ad approcciare, ma non stiamo parlando di uno qualunque.
"Oh, ehm... in realtà oggi pomeriggio devo studiare, e mi servirebbero gli appunti." Sono abbastanza dispiaciuta, non voglio sembrare egoista, ma ho davvero bisogno di studiare oggi, sono leggermente indietro di qualche pagina e probabilmente domani mi interroga.
"Oh, capisco. Beh allora tranquilla, chiedo a qualcun alt-"
"Potremmo anche studiare insieme, cioè, se ti va. Così ti do una mano." Le parole mi escono dalla bocca senza prima passare dal cervello. Ma che cavolo ti prende, Allison? Ora chissà cosa pense-
"No, tranquilla, va benissimo." Mi ritorna gli appunti e aggiunge "Ah dimenticavo, dove abiti?"
Gli dico la via, ma la nostra conversazione viene interrotta dal professore... grazie prof.
"Vengo verso le 15:00" conclude a bassa voce.
La lezione è normale: ogni qual volta che il prof fa una domanda, io sono l'unica a sapere la risposta corretta. L'unica differenza tra quesa lezione di scienze e un'altra qualsiasi lezione di scienze è che lo sento, sento il suo sguardo addosso.
Lo so che probabilmente sto sognando, o che se mi guardasse, sarebbe solo perché rispondo alle domande in mezzo ad un silenzio abissale, ma la mia mente deve sempre farmi ingigantire le banalità.
Quando la lezione finisce io corro da Mag, devo raccontarle tutto.
"Non ci posso credere. Peter viene davvero da te?! Cioè così, vi parlate per una volta e lui viene a casa tua... se non fossi fidanzata, chiederei lezioni di abbordaggio da te, Allie!" Maggie mi abbraccia, ridendo, anche se è incredula per ciò che le ho appena raccontato. Iniziamo a parlare di lui quando lo vedo.
"Ciao Allieinstain" mi saluta Peter con un cenno della testa, mentre passa per il corridoio.
"Ciao" li rispondo sorridendo.
Lo fisso come un'idiota mentre si dirige verso gli altri giocatori della squadra di football.
Lo ammetto, sembra un cliché, ma per me, è il cliché più bello della storia.NOTA AUTRICE
Ciao ragazzi, ecco a voi il primo capitolo di questa fan fiction. Spero vi stia interessando.
Volevo premettere che la storia è frutto della mia immaginazione e che nessuno di questi avvenimenti sono realmente successi nei film di Spiderman.
Detto ciò, io vi saluto, Gaia <8
STAI LEGGENDO
Il suo sguardo|| Spider-man
FanfictionIN REVISIONE|| > Ma lei aveva già chiuso gli occhi. #2 tomholland 11 settembre 2019 #3 spiderman 20 marzo 2022