Capitolo 24

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"Se è questo che vuoi, fallo. Non opporrò resistenza"

Mi prende per i polsi e ribalta la situazione, stavolta sono io intrappolata con le spalle al muro.
"Quindi se facessi questo, non opporresti resistenza?"
Scorre con le dita il mio vestito aderente e, appena raggiunge all'orlo, accarezza con un'estrema lentezza la mia coscia.

Il suo tocco non mi è indifferente, mille brividi ricorrono la mia colonna vertebrale, facendomi venire la pelle d'oca.

Mi guarda dritto negli occhi come se volesse osservare la mia reazione, come se dovesse fermarsi da un momento all'altro.
Ho i brividi a fior di pelle, a stento riesco a respirare, la mano che accarezzava la mia coscia sale sempre più su, fino al alzare il vestito, sopra le natiche.
Il cuore mi sta uscendo dalla gabbia toracica, i nostri respiri si fanno sempre più pesanti, fondendosi all'unisono.
Con entrambe le mani, accarezza dolcemente il mio fondoschiena e avvolgendo la mia gamba sui sui fianchi, mi invita ad aggrapparmi a lui, tra le sue braccia. Chiudo gli occhi quando lecca il lobo dell'orecchio e sfiora la mia intimità da sopra le mie mutandine... il suo tocco è così soffice e leggero, che mi fa diventare un fremito. "Oh cazzo! Sei tutta bagnata" sussurra roco nel mio orecchio.
Prima che possa capire ciò che sta succedendo, mi trascina in camera mia, trasportandomi come un koala.

Mi sbatte e muro e.... Oh cazzo!

Mi attira a sé facendo combaciare i nostri corpi e, per tutte le cavallette, le nostre intimità strusciano a stretto contatto. Sento la sua erezione premere sulle mie mutande, la tristezza è stata sostituita da una certa vitalità.
La stanza si riempie di respiri affannati e dei miei gemiti. Ogni tentativo di calmarmi è inutile, sento il cuore che fluttua velocissimo nella gabbia toracica, come se fosse un uccellino appena catturato. Una vampata di calore non tarda ad arrivare e il mio ventre per la prima volta si accende di desiderio.

Il respiro di Noah è diventato molto pesante e ha il viso chino sulla mia spalla.
Con entrambe le mani incornicio il viso di Noah e lo costringo a guardarmi negli occhi, nei suoi stupendi occhi.
Sembra combattuto, ma soprattutto eccitato.
"Ehi" gli sorrido debolmente.
Mi guarda come se fosse un cucciolo di cane bastonato ferito.
"Che succede?"

Dopo un minuto di silenzio in piena agonia, risponde in un sussurro "Non doveva andare così."
Sembra vulnerabile e indifeso, ma per un istante mi è sembrato il vecchio e caro Noah.
"NON DOVEVA ANDARE COSÌ, È TUTTO SBAGLIATO!
MI DOVEVI FERMARE! IO... Io dovevo fermarmi prima." Sembra combattuto con se stesso e sento una certa distanza tra di noi, non solo perché si sta allontanando fisicamente...
Adagia le mie gambe verso il basso, così una volta che riesco a stare in piedi, si dirige verso camera sua.
Credo di aver capito cosa stia provando in questo momento, gli corro dietro e prima che lui possa chiudere la porta di camera sua, la blocco ed entro dentro.

Non proferisce parola e aspetta che sia io a fare la prima mossa, ma non so da dove iniziare.
"Ehm... per quanto tempo rimarrai via?" Bella mossa intelligentona. Hai la lingua 7 metri e proprio ora non riesci ad andare dritta al punto?

"Non ti interessa." Eccoci ritornati come prima, un po' mi dispiace, ma dall'altro canto ne sono contenta.

"Ok, ok... iniziamo bene"

"Cosa vuoi Helena, vai sempre dritta al punto, ma non questa volta." Quando ripete il mio nome, il mio cuore sussulta.

"Voglio parlare"

"Mi sembra che lo stiamo facendo già. Se ti riferisci a quello che è successo, la situazione è semplice. Ti stavi concedendo senza se e senza ma e quando ti ho toccata eri bagnata, vale a dire che volevi scoparmi volontariamente."
Volevo parlare della sua confessione e successivamente di questo, ma come al solito, seppur volevo la verità, me l'ha sbattuta in faccia cruda e amara.
Anche se sapevo ciò che avevo fatto, sentirlo da lui, mi ha spiazzata, mi ha ferita e mortificata.

MANUALE SU COME DIVENTARE STRONZADove le storie prendono vita. Scoprilo ora