Capitolo 1

5.3K 199 23
                                    

Sono passati esattamente 7 anni, 4 mesi e 17 giorni. Da cosa, vi starete chiedendo. Tranquilli, non mi hanno arrestato... almeno non ancora.

Domani ritornerò a Miami. Tra tutte le disgrazie che mi siano capitate, penso che questa sia una delle più terribili. La città è stupenda, ma le persone che ci vivono un po' meno. Pensavo di essermi liberata di quel posto, e invece, eccomi pronta per dire addio alla mia vita.

Un'altra volta...

'Non essere così drammatica Elle'
'Vedrai che ti piacerà'
'Ti rifarai una nuova vita'
'Tua madre sarà finalmente felice'
Si, ma qualcuno ha pensato alla mia di felicità?

Qui, in California, ho conosciuto i miei più cari amici e ho fatto tutto ciò che una ragazza della mia età può fare. A proposito ho 17 anni. Non pensate a male porcellini, non mi sono data alla pazza gioia come fanno tutte le mie coetanee o per meglio dire baldracche, vacche, pecore, cagne... nella vecchia fattoria ia-ia-o ...insomma avete capito, come le volete chiamare le chiamate.

Alt!
Scherzo, scherzo, scherzo!
Magari avessi avuto un'occasione...
Che dura la vita di miss impopolarità!

A dire la verità avevo qualche opportunità di fidanzarmi, ma le opzioni erano: Rupert Grimm, conosciuto al pubblico come moccioloman, l'ho incontrato ad un campo estivo all'età di 11 anni. Ha tentato di baciarmi durante il falò di addio, ma alla vista del suo amichetto che cercava una via di uscita dal suo naso, qualcosa ha fatto sì che gli vomitassi sulle scarpe.

Lo ammetto non era una bella scena, al solo pensiero mi viene ancora da vomitare.

Il secondo scapolottino era Robert Chris Nerwin o meglio dire Nerdin, giocatore incallito di videogiochi di qualsiasi natura. Si è dichiarato qualche anno fa creando un videogioco per me, solo che non ci ho mai giocato fino a tre mesi fa... Adesso capisco perché non mi rivolgeva più la parola...

Nessuno di questi ragazzi mi ha mai attratto o per lo meno incuriosita. Se dovessi scegliere uno di questi pivelli, preferirei avere una botta in testa per ricordarmi di diventare suora.

Stendiamo un velo pietoso a questo inizio col... Botto!

Esatto, Botto! Ahia, che male! Ho sbattuto contro lo stipite della porta! Maledetta casa disegnata dai nani della Walt Disney!

Forse andarmene non sarà così tanto difficile. Almeno avremo una casa normale e meno traumi cranici.

Mia mamma ha deciso di trasferirsi da John, il suo boy-friend, quindi, io e mio fratello saremo costretti a seguirla. Per carità, ritorneremo nella nostra vecchia città, ma trasferirsi nel pieno dell'adolescenza è un vero e proprio suicidio sociale, soprattutto se sei miss impopolarità 2020.

Ci sono periodi in cui vorrei urlare a pieni polmoni, rompere qualsiasi cosa, picchiare qualcuno, correre e non fermarmi, dormire per non svegliarmi. E altri periodi in cui...
No, non ci sono altri periodi!
Perché nessuno mi ascolta?
Sembra che la mia voce sia sentita ma non ascoltata.
Parole volte al vento che si spezzano prima ancora di essere state comprese.

Mia madre pensa che sia un capriccio, è convinta che le nostre vite cambieranno e che saremo felici. Capisco che lei voglia la felicità che le è stata negata per tanti, troppi anni, ma pensa un po' a noi?
Non le voglio negare l'opportunità della sua vita, ma poteva aspettare un altro paio di anni per trasferirsi, potevo almeno finire le superiori. E invece no!

'Elle, siamo a metà lavoro. Su, su, continua ad imballare!' Mi incita mia madre.
Le rivolgo uno dei miei sguardi assassini e non proferisco parola, c'è un silenzio tombale.
Già mi sono lamentata a sufficienza, non ho voglia di sprecare altro fiato e di farmi venire un'emicrania a causa sua.

MANUALE SU COME DIVENTARE STRONZADove le storie prendono vita. Scoprilo ora